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Monte-Carlo: Musetti saluta a testa alta contro Djokovic

L'italiano perde in due set contro il n.1 del mondo un match ad alta intensità in cui non ha affatto sfigurato costringendo Nole agli straordinari per oltre un'ora di gioco

11 aprile 2024

Novak Djokovic (Getty Images)

Novak Djokovic (Getty Images)

"E' divertente, succede esattamente un anno dopo, nello stesso torneo, nello stesso turno. Spero che sarà una bella partita ma sarà comunque una lezione per me, comunque vada. Quando giochi contro un campione come Nole hai sempre qualcosa da imparare, da prendere, sia se vinci, sia se perdi". L'aveva presentata così la sfida odierna al n.1 del mondo, Lorenzo Musetti, rievocando il successo qui ottenuto un anno contro Novak Djokovic. E così è stato. Una lezione alla quale l'italiano non si è sottratto interrogando a lungo il serbo e mettendolo spesso alle corde, provocandone la reazione e innescando i fischi del pubblico nei suoi confronti. L'italiano alla fine ha ceduto 75 63 uscendo battuto ma non sconfitto da un match che nel secondo set lo ha visto rincorrere dal 4-1 0-30 in suo sfavore fino a portarsi alla battuta per impattare sul quattro pari. 

Sotto un sole cocente il match anche dal punto di vista fisico non ha fatto sconti ai due contendenti, e tra i due è stato proprio Nole a incassare il break nel primo game. Il tennis del toscano si è confermato affine al rosso del Principato, e così l'esecuzione dei colpi su cui ha spiccato un top spin che di sovente ha ricacciato in fondo al campo Djokovic forzandone gli errori. La costruzione ancora una volta ha giovato della sensibilità con cui l'azzurro è riuscito ad anticipare le mosse del suo rivale, e il rovescio a una mano con cui Muso ha chiuso ripetutamente alcuni scambi è stato un gesto più che apprezzato dal pubblico monegasco, ritrovatosi a fischiare il due volte campione Djokovic quando finito preda del nervosismo nel settimo game.  

Ma è stato tutto l'atteggiamento di Musetti a soddisfare, sceso in campo con in testa il successo dell'anno scorso a infondergli fiducia e in condizioni ambientali che ne hanno esaltato lo stile. Anche la concentrazione non ha subito cali evidenti, e timori che il n.24 del mondo potessi incapparvi ce ne sono stati, specialmente nel secondo set, quando si è ritrovato sotto 4-1 0-30 e appariva in balia di un Djokovic  ormai padrone della scena. Invece è arrivata l'ennesima reazione, un contro break insperato, la volontà di continuare a lottare a costringere il serbo a restare in campo e a scuotere la testa come a domandarsi cos'altro avrebbe dovuto fare per conquistarsi punti più semplici di quelli a cui lo stava fin lì costringendo il suo avversario. 

Se i numeri premiano il serbo - dalle percentuali di prime messe in campo così come in quelle alla risposta e nelle palle break convertite - è altresì vero che non raccontano la fatica fatta da Djokovic nella loro costruzione. Non c'é davvero stato nulla di semplice nella sua vittoria odierna, e per questo appare ancora più importante in vista di un quarto di finale che lo vedrà ora opposto all'australiano Alex De Minaur. Una riflessione che ben si addice però anche al torneo disputato da Musetti, che saluta il Principato con due belle vittorie ottenute contro Taylor Fritz e Arthur Fils, e che ne rilancia ora la candidatura verso i prossimi eventi sul rosso presenti in calendario. "La prossima volta più avanti degli ottavi", lo ha salutato Djokovic a fine match. E non poteva esserci complimento  più bello per congedarsi da un torneo a cui era arrivato con più dubbi che certezze e dal quale è riuscito invece ad ottenere quelle risposte che, al di là della terra battuta, potranno tornargli utili anche per il resto della sua stagione. 

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