
Chiudi
L'australiano non gioca un match dal giugno 2023 e per far parte della spedizione aussie a Parigi 2024 avrà bisogno di un miracolo. C'entra il ranking protetto, e vecchie ruggini col Comitato Olimpico Australiano
26 febbraio 2024
Tra meno di quattro mesi l'Australia comunicherà i nomi dei quattro alfieri che cercheranno di tenere alti i colori del paese ai prossimi Giochi olimpici di Parigi 2024. E tra questi rischia seriamente di non esserci quello di Nick Kyrgios. L'ex finalista di Wimbledon infatti, apprezzato in veste di commentatore durante gli ultimi Australian Open, non gioca un match dal giugno del 2023, e per via di una leggerezza, nel giro di tre settimane vedrà svanire l'ulitma (?) chance che il regolamento offriva lui per poter prendere parte alla kermesse parigina.
La leggerezza, per quanto recente, affonda però le sue radici in anni più distanti e in episodi oggi dimenticati e che invece avrebbero potuto offrire lui un salvacondotto straordinario con cui far fronte al lungo periodo di assenza dai campi: polemiche, dichiarazioni senza filtro e scelte discutibili le cui conseguenze oggi Nick rischia di pagare in differita e a caro prezzo.
Per Kyrgios quello di Parigi2024 sarebbe l'esordio a cinque cerchi. A Tokyo, in tempi di Covid, decise infatti di non partecipare e quattro anni prima, nel 2016, si tirò ancora una volta fuori in seguito a un vivace scambio di battute con Kitty Chiller, allora capo spedizione dell'Australia, il cui comportamento fu da lui giudicato "ingiusto e scorretto" e inadeguato nel "comprendere le dinamiche che circondano gli sport di alto livello". In realtà, il forfait di Kyrgios arrivò un mese dopo le dichiarazioni con cui la capo spedizione ammise di aver monitorato i comportamenti dell'ex n.1 australiano e del suo collega Bernard Tomic, una scelta presa dal Comitato Olimpico Australiano - disse allora il ventottenne - "per screditarmi pubblicamente. Rappresentare l'Australia ai Giochi è sempre stato il mio sogno fin da bambino - aggiunse - ma è chiaro che il COA ha piani diversi al riguardo".
Dopo l'infortunio al polso del 2022, Kyrgios decise di ricorrere al ranking protetto (n.21) così da rendere meno traumatica la strada verso un pieno recupero. Tornato in campo per una sola partita giocata a Stoccarda nel 2023, Nick alzò nuovamente bandiera bianca dimenticandosi però di congelare il suo ranking protetto, condizione che svanirà il prossimo 14 marzo.
The Greatest showman: Kyrgios a un passo dal cielo - Le immagini
Le convocazioni per Parigi si chiuderanno il 10 giugno, giorno dopo la finale del Roland Garros, e i quattro posti riservati per ciascun paese verranno assegnati ai primi quattro giocatori presenti nel ranking (a oggi: De Minaur, Purcell, Thompson, Popyrin). Se Kyrgios non si fosse dimenticato di congelare il suo ranking, da n.21 avrebbe quindi soddisfatto in teoria i criteri per una sua convocazione. Che non si esauriscono a mere questioni di ranking, ma si arricchiscono invece di ulteriori sfumature.
Dei 64 posti presenti in tabellone 58 è il ranking a deciderli, gli altri sei vengono assegnati in base ad altri criteri più liquidi rispetto a quelli stabiliti dal computer e prevedono: che ciascun giocatore abbia giocato almeno due volte nel quadriennio olimpico in Davis, e di queste una nel 2023 o 2024, e Kyrgios non gioca in Davis dal 2019 ; al candidato è lasciata poi la possibilità di fare appello in caso di infortunio o, se in attività, di mancata convocazione, cosa che Kyrgios però non ha fatto. A sostegno della sua candidatura Kyrgios può portare le 17 partite giocate per l'Australia in Davis dal suo debutto nel 2013, a dimostrazione del suo impegno nella competizione. Di contro, l'accusa può citare quanto accaduto nel 2022, quando Nick si rifiutò di giocare le Finals per prender parte a un'esibizione ben pagata in Arabia Saudita. Ma di sue apparizioni nel quadriennio olimpico, nemmeno l'ombra. Ed è questo l'argomento che pare oggi più decisivo ai fini di una sua eventuale presenza a Parigi.
Non resta quindi che andare a caccia dei punti necessari per provare ad entrarci dalla porta principale, quella del ranking. Sì, ma dove? Assente dal giugno 2023, appare difficile credere a un suo rientro in campo nel Sunshine Double, e anche fosse ancor più improbabile sembra l'ipotesi di un suo successo quand'anche il "duro" resti una delle sue superfici preferite dove non sono mancati acuti nel corso della sua carriera.
Resterebbe la stagione sulla terra battuta, quella a lui più ostile, più volte saltata in vista della preparazione allo swing sull'erba. Uno swing che Nick, anche volendo, non potrà sfruttare per la sua personale raccolta punti visto il termine fissato per il 10 giugno, ventiquattr'ore dopo la finale del Roland Garros, torneo che li non gioca dal 2017.
Disse Kyrgios nel 2016 nei giorni dell'aspra contesa con i vertici del Comitato Olimpico Australiano: "Sono fortunato ad essere ancora abbastabza giovane da poter avere in futuro un'altra chance per provare a indossare i colori del mio paese, e tra quattro anni spero di farmi trovare nella posizione giusta per poter far parte della squadra". Una posizione che cuffie in testa e microfono in mano non lo vede impugnare una raccehtta da quasi nove mesi, e che per quanto appagante non era quella in cui aveva sognato di ritrovarsi alla vigilia dell'appuntamento a Cinque cerchi.