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Il capitano della nazionale azzurra di Davis saluta con entusiasmo il successo di Jannik a Pechino. “Tatticamente ha giocato una partita strepitosa”, sottolinea
di Tiziana Tricarico | 04 ottobre 2023
La settimana perfetta di Jannik Siner - nono trofeo ATP in bacheca e “best ranking” da paura, numero 4 ATP - ha fatto felici tutti. A cominciare dal capitano della nazionale azzurra di Davis Filippo Volandri: “Sono molto, molto felice. Sono molto orgoglioso di Jannik ma così come lo sono oramai sempre del suo percorso di crescita - ha detto -. Abbiamo visto decisamente un passo avanti verso quello che è il suo obiettivo anche a livello di gioco. Abbiamo visto come tatticamente ha saputo ‘switchare’ dalla partita di Alcaraz rispetto a quella con Medvedev, anche in un terreno che non è per lui proprio naturale. Tanti serve & volley, tante discese a rete, anche a costo di fare qualche errore in più ma sempre tenendo l’obiettivo davanti. Ecco perché ho fatto i complimenti al suo team: tatticamente ha giocato una partita strepitosa ed ha avuto il coraggio di giocarla in questo modo”.
Un torneo incredibile, chiuso con il primo successo in carriera su Medvedev: “Ero curiosissimo di vedere come avrebbe interpretato questa partita - ha aggiunto Volandri -. Sapevamo che anche se è un ‘500’ giocare contro quei giocatori è sempre difficilissimo così come è sempre difficile per lui giocare contro Medvedev - per tutti è difficile - perché ti porta a fare sempre qualcosa di diverso e in più rispetto a quello che sei abituato a fare, che contro di lui non basta. Nel momento in cui riesci a battere un giocatore del genere vuol dire che hai fatto un passo avanti. E in questa settimana Jannik ne ha fatti molti più di uno, anche perché arrivava a questo torneo sicuramente non al 100% dal punto di vista fisico, e lo si è visto anche durante la settimana, però c’è poco da dire: ha giocato una partita vicina alla perfezione. Anche se si dice sempre che la partita perfetta sarà la prossima, però oggettivamente oggi ha fatto tanta, tanta roba”.
Adesso gli obbiettivi sono le Nitto ATP Finals a Torino e poi Malaga con le finali di Davis Cup. “Come ha sottolineato anche il presidente Binaghi nell’intervista, demonizzare un campione non serve a nessuno. Invece quello che serviva a Jannik era sentire il supporto di una Federazione, di un capitano, di una squadra che comunque non vede l’ora di abbracciarlo - ha ribadito il capitano dell’Italdavis -. Assolutamente ha dato la sua disponibilità: durante il girone a Bologna ci siamo sentiti tutti i giorni quindi ha sofferto e gioito con noi. E’ ovvio che un capitano vorrebbe sempre avere un giocatore numero 4 del mondo ma sappiamo che a Malaga ci sarà e quindi lo aspettiamo a braccia aperte”.