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Roger Federer, per la terza volta nelle ultime quattro stagioni, vince tutto tranne il Roland Garros. Il momento più alto è il quinto trionfo consecutivo a Wimbledon: re Roger eguaglia Borg superando in cinque set Nadal.
di Luca Marianantoni | 09 novembre 2023
La prima grande crisi di Federer viene capitalizzata dai rivali più pericolosi: Nadal batte Djokovic in finale in California e Djokovic vince a Miami il primo grande titolo su Canas. E' tempo di terra battuta e Rafa continua a non conoscere rivali: a Monte Carlo è perfetto contro Federer (il bilancio tra i due è di 7 vittorie a 3 per il maiorchino), come a Barcellona che vince su Canas. A Roma il pubblico si pregusta la rivincita dell'anno prima, ma un super Filippo Volandri, che gioca la partita della vita, fa fuori Federer agli ottavi: il livornese, non sazio, batte anche Berdych nei quarti prima di spegnersi contro Gonzalez in semifinale: resterà l'ultima semifinale azzurra fino a quella di Lorenzo Sonego nel 2021. L'altra semifinale è tra Nadal e Davydenko: è una maratona di 3 ore e 39 minuti, la più lunga partita di sempre due set su tre (7-6 6-7 6-4 per Rafa). Il giorno dopo allo spagnolo bastano 84 minuti per demolire con un doppio 6-2 il cileno.
Le vittorie di fila di Rafa sulla terra sono 77 e diventano 81 con quelle ottenute ad Amburgo contro Hernandez, Andreev, Gonzalez e Hewitt. Questa volta Rafa spende troppo per battere Hewitt e il giorno dopo, a corto di energie, si arrende a Federer dopo un primo set da favola.
Allo spagnolo però basta una settimana per ricaricare testa e corpo: al Roland Garros è indemoniato. Non perde set fino alla finale, un solo tie-break giocato per domare Hewitt agli ottavi, poi successi facili sull'amico Moya e sullo scalpitante Djokovic, alla prima semifinale Slam. Anche Federer è in forma, ma invece di migliorare, turno dopo turno si appesantisce. Ai quarti lascia il secondo set a Robredo, in semifinale, pur vincendo in tre set, rischia contro Davydenko: tre ore e un minuto con un primo set ripreso per i capelli (il russo spreca 4 palle per il 5-2), un secondo recuperato in extremis (Davydenko serve sul 5-4) e un terzo chiuso 9-7 al tie-break dopo 3 set point annullati.
La finale certifica la sudditanza psicologica dello svizzero nei confronti dello spagnolo. Rafa è una macchina da guerra e vince in 4 set annullando 16 palle break su 17. Rafa è al settimo cielo, Roger invece schiuma rabbia e rinuncia ad Halle. Lo spagnolo va al Queen's, perde nei quarti da Nicolas Mahut che sullo slancio arriva in finale mancando un match point per mettere ko Roddick. Giocare Wimbledon senza tornei in preparazione non scombussola i piani allo svizzero. L'erba è sempre una fedele alleata e sull'autostrada che lo porta alla quinta finale di fila lasca il solito set di cortesia, questa volta a Juan Carlos Ferrero nei quarti. Rafa invece ha un tabellone infernale e un match di terzo turno infinito: potrebbe chiudere in tre set, ma spreca un match point e Soderling lo strascina al quinto, tutto diluito in 5 giorni e 7 interruzioni per pioggia. Sul 5 pari del quinto lo svedese ha la palla per andare a servire per il match, ma sbaglia. Con quattro giorni di ritardo Rafa torna a giocare il secondo match point; gliene servono 6 per fermare l'indomito Soderling. Contro Youzhny agli ottavi perde i primi due set, ma nei restanti cede appena 5 giochi. Poi demolisce Berdych e Djokovic che si ritira nel terzo.
L'8 luglio Bjorn Borg, dal Royal Box, assiste a una partita avvincente. Lo svizzero si aggrappa al servizio e a due tie-break, che gioca divinamente, per salire 2 set a 1. Nel quarto litiga con l'occhio di falco e nel quinto si ritrova con le spalle al muro: per due volte, sull'1-1 e sul 2-2, va sotto 15-40. Ma si salva, mette a segno un super dritto per il break del 4-2 che lo lancia alla quinta vittoria di fila a Wimbledon.
In estate si mettono in evidenza due bombardieri americani: a Indianapolis Sam Querrey infila 10 ace di fila contro James Blake. A Washington John Isner piazza 144 ace in 6 incontri. Il 12 agosto Djokovic batte Federer nella finale dell'Open del Canada dopo i successi sul n° 2 Nadal e sul n° 3 Roddick; la settimana dopo lo svizzero raggiunge quota 50 titoli Atp conquistando Cincinnati su James Blake.
All'Open degli Stati Uniti sboccia definitivamente il talento e la grinta di Novak Djokovic che dà fondo a tutte le qualità per recuperare, al secondo turno, un match complicato contro Radek Stepanek. Federer viaggia a fari spenti: perde il primo set contro Isner al terzo turno e contro Lopez agli ottavi. Rafa è stanco e si fa eliminare negli ottavi dal connazionale Ferrer. Quarti e semifinali sono senza emozioni, tutti match decisi in tre set. Federer demolisce Roddick e Davydenko, Djokovic invece batte Moya e Ferrer.
Anche la finale, la decima di fila di Federer negli Slam, si conclude in tre set, ma è una partita interessante che Federer vince con l'esperienza e che Nole perde per ingenuità. Sul 6-5 e servizio del primo set Djokovic si mangia 5 set point (3 sul 40-0 e altri 2 ai vantaggi). Nel secondo ne spreca altri due sul 6-5 dopo essere stato avanti 4-1. Nel terzo manca 3 break point sul 2 pari e finisce per arrendersi per 7-6 7-6 6-4. Per Federer è lo Slam numero 12; nessuno da Tilden vince i Campionati degli Stati Uniti per 4 volte di fila.
Gli ultimi due Masters Series della stagione mandano in orbita David Nalbandian: a Madrid l'argentino ripete le imprese di Becker 1994 e Djokovic 2007, i soli a battere i primi tre del mondo in uno stesso torneo: Nalbandian supera Nadal nei quarti, Djokovic in semifinale e Federer in finale. Due settimane dopo vince anche Bercy battendo Federer agli ottavi e Nadal in finale.
Alla Tennis Masters Cup di Shanghai torna a splendere Federer che perde il match d'esordio contro Gonzalez. Ma si rifà con Davydenko e Roddick, poi batte 6-4 6-1 Nadal in semifinale e David Ferrer in finale. E' il quarto centro alle Atp Finale e il quarto anno da numero 1.