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Verso Torino: 1988, Wilander sfiora il Grande Slam

Il regno di Ivan Lendl finisce in una sera di mezza estate newyorkese. Il nuovo padrone è lo svedese Mats Wilander che firma 3 Slam su 4 trionfando a Melbourne, Parigi e Flushing Meadows.

di | 20 ottobre 2023

Dopo un lustro all'insegna di impercettibili ma continui miglioramenti, e con nel mirino sempre l'imponente sagoma di Ivan Lendl, Mats Wilander raggiunge l'apice della carriera centrando tre quarti del Grande Slam e spodestando il ceco dalla vetta del ranking dopo tre anni di dominio incontrastato. E' il succo di una stagione speciale, nobilitata dal ritorno del tennis ai Giochi Olimpici per la prima volta dal 1924 (nel 1984 è solo uno sport dimostrativo), ma anche per il primo storico successo della Germania Ovest in coppa Davis e per la consacrazione di Stefan Edberg a nuovo campione di Wimbledon.
E' tutto pronto a Flinders Park per l'Open d'Australia che non è più la "gamba zoppa" dello Slam, ma una location che porta il tennis a misurarsi con il futuro. Brian Tobin, presidente di Tennis Australia, vince la sfida attirando una valanga di sponsor e 244.859 spettatori, centomila in più del record di Kooyong. Il torneo non è da meno e in semifinale giungono le prime quattro teste di serie: c'è il numero 1 del mondo Lendl, c'è il campione uscente Stefan Edberg, c'è Mats Wilander e c'è il re di Wimbledon Pat Cash. Lendl trascorre tutte le vacanze di Natale con Tony Roche per preparare al meglio l'esordio in quello che a tutti gli effetti è un torneo nuovo. Ma è nervoso: Cash gli manda fuori uso l'artiglieria pesante e lo elimina 6-2 al quinto; anche l'altra semifinale finisce al quinto set e si conclude con la vittoria di Wilander, più fresco di Edberg e più determinato a non mollare i punti importanti. La finale è uno spettacolo dal primo all'ultimo punto con Cash che sul 5-4 del quinto arriva per due volte a due punti dalla vittoria, ma Wilander è indistruttibile, vince 8-6 e l'applauso che gli tributano i 15 mila spettatori è un inno allo sport.
Il senegalese Yahiya Doumbia vince il torneo di Lione da numero 453 del mondo (mai nessuno riesce a tanto con una classifica così bassa), Agassi sbanca il suo primo torneo americano (Memphis su Pernfors) e Noah s'impone a Milano grazie a un dolore al costato che costringe Connors a ritirarsi sul 4 pari del primo set. A Becker vanno il torneo di Indian Wells e le finali Wct di Dallas in un classico contro Edberg, mentre Wilander si specializza nel dare il 110% nei tornei più importanti e dopo Melbourne va a segno a Key Biscayne sul 35enne Connors che regge soltanto per quattro set.
Le fiammate del grande vecchio del tennis statunitense risvegliano anche McEnroe che è fermo dalla sconfitta con Lendl a Flushing Meadows. SuperMac fissa il ritorno a Tokyo, un torneo sul cemento all'aperto che a sorpresa vince battendo Stefan Edberg in finale per 6-2 6-2. Lendl, ancora saldamente numero 1 del mondo, è ai box da Philadelphia (unico torneo giocato dopo l'Open d'Australia), per una frattura da stress al piede. Ritorna in incognito a Monte Carlo con la necessità di mettere partite sulle gambe. Così si iscrive anche al doppio (con Leconte) fermandosi ai quarti di finale contro Sanchez-Casal; in singolare invece batte Bergstrom, Skoff, Nystrom, suda con Noah in semifinale e poi nel match che vale il titolo batte in rimonta il validissimo Martin Jaite. A Roma Lendl è ancora in finale, questa volta contro Guillermo Perez Roldan. Battibecca con il pubblico che gli tifa contro, annulla una palla che manderebbe l'argentino avanti 3-1 al quinto e poi finisce per vincere 6-4 in 4 ore e 47 minuti. Prima di Parigi c'è tempo per la vittoria di Agassi al torneo dei campioni di Forest Hills e per il derby azzurro alle Cascine di Firenze che premia Massimiliano Narducci su Claudio Panatta.

Al Roland Garros le stelle sono sempre Lendl e Wilander. Agli ottavi c'è l'attesa rivincita tra Ivan il Terribile e SuperMac: è un match stellare, disturbato dalla pioggia. L'americano è vivo e Lendl lo teme: il ceco perde il primo set, poi si riprende fino al 4-2 del terzo. Il giorno dopo Lendl sale 2 set a 1 e sul 5-4 del quarto deve sottostare a un altro rinvio per pioggia. Al ritorno in campo Lendl firma il game che lo manda ai quarti, ma contro Svensson è un giocatore irriconoscibile, svuotato, e perde nettamente in tre set. Wilander rischia di uscire al terzo turno contro Zivojinovic, che va avanti fino al 5-2, 30 pari del quinto; ai quarti è sotto un set e 1-5 al secondo contro Emilio Sanchez, ma si salva, come contro Agassi in semifinale, che schianta 6-0 al quinto, per poi dominare in finale Henri Leconte con 72 prime di servizio su 74. Il talento di casa, nonostante un torneo eccellente - con l'acme della vittoria in cinque set su Becker - non riesce a entrare nel cuore dei francesi, da sempre innamorati di Noah ed esce tra i fischi del pubblico. Così il 5 giugno Mats ha mezzo Slam in tasca.
Wimbledon è dietro la porta e per Wilander è la prova più ardua da superare. Lo svedese arriva ai quarti senza perdere set dopo aver fatto fuori ancora Zivojinovic. McEnroe esce al secondo turno contro Masur, Lendl è in uno stato precario e si affida a una volée di rovescio terminata sulla riga di fondo per salvare un match point a Mark Woodforde sul 6-7 del quinto set prima di avere la meglio per 10-8. Ai quarti Wilander abbandona il sogno Grande Slam perdendo nettamente da Mecir, Becker batte Cash in tre set, Lendl lo imita contro il morbido Mayotte ed Edberg impiega quattro set per far fuori Kuhnen che aveva eliminato in cinque set Connors.
In semifinale Edberg sembra spacciato contro Mecir che vince i primi due set e si procura tre palle break consecutive sul 3 pari del terzo: all'improvviso però il talento dello svedese si accende e quello dello slovacco si spegne fino a perdere 6-4 al quinto. Nell'altra semifinale si trovano di fronte Lendl e Becker: il tedesco, nonostante la sbavatura iniziale (2-4), potrebbe chiudere in tre set, ma Lendl si sveglia sui tre match point che Becker non concretizza. L'oscurità rinvia il quarto set a sabato che non sfugge a un Becker molto determinato. Domenica la finale tra due finissimi interpreti del serve and volley inizia in ritardo per la pioggia: Edberg manca la palla del 4-0 e Becker passa a condurre 5-4 quando la pioggia rinvia la finale a lunedì. Alla ripresa Becker vince il primo game e il set, ma il resto è tutto per Edberg che per due ore gioca un tennis celestiale, fatto di grazia e precisione. E' uno dei punti cardine dell'ultima grande rivalità tra attaccanti della storia che tra il 1984 e il 1996 manda in scena 35 repliche (20-14 il bilancio per il tedesco).
Il 24 luglio, dopo quasi 4 anni di digiuno, Connors torna a vincere un torneo (il numero 106) battendo Gomez a Washington e il 7 agosto McEnroe gioca la centesima finale della carriera perdendo a Indianapolis da Becker. I big arrivano all'Open degli Stati Uniti con Wilander campione a Cincinnati su Edberg, e Agassi dominatore a Stoccarda, Stratton Mountain e Livingston.

A Flushing Meadows c'è la resa dei conti della rivalità tra Lendl e Wilander, ma anche la nascita dell'Atp Tour (programmata per l'inizio del nuovo decennio), ufficializzata in una conferenza stampa tenuta nel parcheggio dell'impianto da Hamilton Jordan, presidente dell'Atp, e Wilander stesso. I giocatori vogliono più potere decisionale rispetto al peso del momento che è appena del 33% all'interno del Pro Council. Lendl-Wilander è la finale annunciata, ma il ceco inizia il torneo male e ha bisogno del quinto set per tenere testa ad Amos Mandsorf. Wilander al quinto ci va al secondo turno per avere ragione del pericoloso Curren, turno che costa caro a Becker e McEnroe, superati da Cahill e Woodforde. Non ci sono più grosse sorprese se non la clamorosa eliminazione di Edberg, battuto in una maratona di long set da Aaron Krickstein (5-7 7-6 7-6 4-6 7-5). In uno scontro generazionale dei quarti, Agassi rifila tre set a zero a Connors, poi impegna Lendl ma nulla e nessuno può scongiurare la finale designata tra il ceco e lo svedese.
Lendl insegue Wilander dall'inizio alla fine, come nel secondo set quando recupera da 1-4, o nel quarto set quando reagisce da grande campione allo svedese giunto a pochi punti dal successo (4-3, 30-0 e servizio). Nel quinto set Lendl recupera un break, poi sale 3-2, 0-30 sul servizio di Wilander. Sul 15-30 c'è il punto del destino: i due si affrontano a rete e ha la meglio lo svedese che firma un parziale di 9 punti a 1 arrivando a servire per il match sul 5-4. Lendl annulla il primo match point con un passante di rovescio, Wilander cancella due palle break con un servizio vincente e uno smash. Poi Lendl sbaglia un passante di rovescio e mette in rete la risposta. Lo svedese è il nuovo re del mondo.
A Mecir va la medaglia d'oro ai Giochi di Seul, Wilander sbanca il torneo di Palermo nella stessa settimana in cui Michael Chang si mette in luce a San Francisco. Connors arriva a 107 titoli Atp a Tolosa. La fine dell'anno è tutta per Becker che vince a Tokyo, a Stoccolma, in finale al Masters contro Lendl e a Goteborg la prima coppa Davis della storia per la Germania Ovest grazie anche a Charly Steeb.

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