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Sinner al TG1: “Stiamo provando a costruire il mio piatto perfetto”

Nell’intervista di Marco Franzelli per il TG1, Jannik parla dell’importanza del ruolo di amici e famiglia nella sua vita e dei miglioramenti del suo gioco: ingredienti di una ricetta perfetta

26 dicembre 2023

Jannik Sinner

Ultimi giorni di vacanza tra le sue amate montagne per Jannik Sinner. La stagione 2024 è oramai alle porte e ad inizio anno l’altoatesino partirà per Melbourne. Primo impegno per il 22enne di Sesto Pusteria il “Kooyong Classic”, lo storico torneo-esibizione che precede il primo Slam dell’anno, l’Australian Open, che scatta domenica 14 gennaio.

In pista sugli sci sulle nevi di casa prima della trasferta Down Under. “Anche sulle piste mi riconoscono. Ma io mi ricordo sempre da dove vengo, della mia famiglia, dei miei amici. E sicuramente anche questo mi dà la sicurezza che sono rimasto uguale come ragazzo”.

Sinner e il tennis come un piatto da perfezionare. E mentre alle Nitto ATP Finals dopo la semifinale vinta contro Medvedev aveva paragonato il suo gioco ad un piatto di pasta al pomodoro, stavolta cambia pietanza…: “Anche se fai un’insalata mista puoi mettere tante cose. Però se ne metti troppe senti che non è più buona ma magari se ne metti troppo poche senti che manca qualcosa. Quindi alla fine stiamo provando a costruire il piato perfetto”.

E gli ingredienti da migliorare sono “il servizio sul quale stiamo lavorando tanto. Ma anche andare un po’ più spesso a rete e variare il gioco. Magari con il rovescio fare qualche slice in più”.

Gli obiettivi per la prossima stagione i grandi tornei, ma anche le Olimpiadi. “Per me stesso ma si gioca comunque anche per l’Italia. Ed è sempre un grande onore rappresentare l’Italia”. Poi un passaggio su fratello adottivo Marc: “Mio fratello è forse il primo migliore amico che ho. Quando sei in difficoltà ti dice sempre la verità. Sono sempre grato di avere un fratello, ed ancora più fortunato che ha tre anni più di me”.

Coppa Davis, il numero 4 del mondo, cosa è cambiato? “Anche io quando ero piccolo avevo dei sogni, per esempio fare una foto con un atleta mi rendeva felice. Ed ora sono io che cerco di fare contenta più gente possibile…”.

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