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Nishikori & Fokina, a Montreal rispuntano guastafeste di talento ma non di continuità

Il giapponese e lo spagnolo hanno colpi decisivi che producono sorprese soprattutto sul cemento, come nel Masters 1000 canadese dove hanno eliminato Tsitsipas e Medvedev. Sia Kei che Alejandro si sono affidati a due ex colleghi: Thomas Johansson e Fernando Verdasco

di | 09 agosto 2024

Kei Nishikori esulta (foto Getty Images)

Categoria imprevedibili, eroi a scadenza ridotta, mine vaganti o guastafeste (eufemismo).… Come definire altrimenti Kei Nishikori, con tutte le attenuanti degli infortuni, ed Alejandro Davidovich Fokina? Nel Masters 1000 di Montreal sul cemento, che molto riflette l’evoluzione dell’Olimpiade, peraltro sulla terra rossa, questi campioni di attimi si stanno esaltando come nei giorni migliori tornando protagonisti a spese di attori più qualificati della classifica. Come se il ranking ATP valesse qualcosa per loro che sanno battere da sempre i più forti, scomparire da soli dal campo e, soprattutto, alternare nel giro di 24 ore prestazioni super a prove da non giudicabili, non pervenuti.

DOPPIA SFIDA
Per l’ennesima volta - gli statistici si scatenino - Nishikori gioca con classifica protetta: nove anni fa il giapponese apripista del tennis al maschile asiatico era n.4 del mondo, poi le sue giunture non hanno retto all’impatto coi Superman occidentali stoppandolo più e più volte e relegandolo oggi, a 34 anni e mezzo al numero 579 del mondo: un numero che stride davanti ai 12 titoli e ai 25 milioni di soli premi guadagnati. L’anno scorso s’è ripresentato direttamente a giugno sul Tour per vincere il Challenger di Portorico, a luglio ad Atlanta ha fatto lo sgambetto a Thompson e Shang e poi è scomparso ancora. 

E’ riapparso a marzo a Miami ed ha perso d’acchito, a Roland Garros ha battuto Diallo e poi s’è ritirato quand’era due set sotto contro Shelton, a Wimbledon ha lottato 5 set ma si è arreso a Rinderknech, all’Olimpiade c’è andato per onor di firma, in ricordo del souvenir del 2016 quando conquistò il bronzo battendo Nadal e portando la prima medaglia al suo Giappone dopo 96 anni, ma l’ha salutata subito contro Draper e quindi ha fatto capolino a Montreal col bilancio stagionale di 1 successo e 4 sconfitte, facendo ammattire gli scommettitori. 

Un recupero di diritto di Kei Nishikori (foto Getty Images)

Al via ha infatti eliminato prima Alex Michelson in una dura battaglia di tre set (primo successo in un “1000” da Indian Wells 2021) e poi Tsitsipas in due, approfittando con la sua esperienza e il suo anticipo della giovane età dell’americano e poi dei nervi ancora scossi del greco dopo la batosta di Parigi con Djokovic, firmando il primo successo contro un top ten dal 2021 e toccando per la prima volta in 3 anni il terzo turno di un “1000”. Che farà contro Borges? Inutile scervellarsi: con Kei non esistono pronostici. 

Direste mai che sui 5 set degli Slam è 28–8 con la seconda miglior percentuale, 77.78%? Cresciuta alla Nick Bollettieri Academy, finalista agli US Open 2014, s’esalta coi rimbalzi regolari del cemento. E giusto per chiarire che non prevede ancora il ritiro, ha appena cambiato coach, sposando Thomas Johansson. A dispetto dei molteplici infortuni all’anca, e a caviglie e ginocchia. “Questi successi significano molto, vogliono dire che sono tornato di nuovo in corsa”. Capace di sorprendere anche se stesso con la nuova arma della volée, aggiudicandosi il 92% dei punti a rete (11/12) e il 60%  (9/15) dei punti sulla seconda di Tsitsipas.

Alejandro Davidovich Fokina in azione (foto Getty Images)

FASCINO
Anche se sembra più anziano dei suoi 25 anni, Fokina è da tempo uno dei prospetti più affascinanti del tennis per la straordinaria capacità di risolvere con un colpo solo, da campione, qualsiasi problematica di gioco e, nello stesso tempo, di complicarsi da solo la vita, sbagliando colpi apparentemente molto più facili. Ahilui, sotto pressione, lo spagnolo ha la cattiva abitudine di implodere e quindi non ha alcuna forma di continuità per sostenere il talento da top 10. Oggi è sceso al numero 42, da massimo 21 che era 12 mesi fa, sulla scia di metà stagione senza acuti come dice il 13-15 nel ruolino di marcia 2024.

I problemi alla schiena l’hanno diminuito nella stagione sulla terra rossa europea e poi gli hanno anche impedito sia di partecipare a Wimbledon che all’Olimpiade. Ma, sbarcato a Montreal, dopo essersi sbarazzato in due set del pericoloso Safiullin ha eliminato Daniil Medvedev proponendosi minaccioso alla sfida con Matteo Arnaldi, forte dei 24 vincenti che ha messo giù contro il Kraken russo. “Avere quest’opportunità di battere un giocatore come Daniil mi dà tanta forza ed energie per continuare a crescere con Fernando, col quale sto facendo davvero un ottimo lavoro”. Cioé il nuovo coach l’ex pro Fernando Verdasco con cui ha sostituito la storia guida Jorge Aguirre.

Alejandro Davidovich Fokina colpisce di diritto (foto Getty Images)

E’ appena la terza volta in 14 tentativi che Fokina batte un top 5. Che spreco di talento con quello straordinario arsenale di colpi, la capacità di variare effetti e diagonali, l’inventiva delle smorzate, i servizi e le risposte fulminanti.

Magari, chissà, accanto a un ex giocatore di talento che a sua volta non è riuscito a calmarsi ed essere efficace nei momenti importanti anche “Foki”, già campione a Wimbledon juniores,  troverà continuità. E uscirà dalla categoria degli imprevedibili, eroi a scadenza ridotta, mine vaganti, o guastafeste (eufemismo) ....

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