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La seconda vita di Federer: famiglia, viaggi, passioni e … rovescio a 2 mani!

A New York per lo sponsor Uniqlo, il Magnifico racconta la nuova esistenza senza tennis giocato, con l’esperienza sul palco dei Cold Play

di | 04 agosto 2023

Roger Federer

Roger Federer è a New York e gioca a tennis. Ma non illudetevi. E’ talmente tanto in anticipo sugli US Open al via il 28 agosto che la sua presenza non presuppone un clamoroso ritorno alle gare, è legata a un evento organizzato dal munifico sponsor Uniqlo. E’ talmente anomala che il Magnifico si è esibito anche in un insolito rovescio a due mani, lui che è l’icona del rovescio classico a una e che proprio per questa caratteristica tecnica ha tanto patito la diagonale contro il micidiale dritto mancino in top dello storico rivale Rafa Nadal. Nell’occasione Roger Express si è anche raccontato un po’ nella sua nuova vita extra tennis agonistico.

AGENDINA PIENA 
Già la moglie (l’ex pro slovacca Mirka Vavrinec) e i quattro figli - due coppie di gemelli - sono un impegno importante per il campione svizzero, oggi liberato dagli allenamenti quotidiani sul campo e in palestra, poi ci sono gli sponsor che, come a New York, lo utilizzano al massimo per pubblicizzare i loro prodotti e le attività benefiche, in primis la fondazione che porta il suo nome e che insieme alla madre sviluppa in Africa. Di certo Federer non s’annoia, in attesa di un ritorno ufficiale al suo sport che doveva essere da telecronista all’ultimo Wimbledon ma poi non si è concretizzato.

GLOBETROTTER
A New York Roger è di casa. Ultimamente è apparso anche al Met Gala, lui che è sempre stato un atleta ideale dentro e fuori del campo, si sta concedendo vizi che non si era mai concesso: “Da atleta professionista sono sempre stato severo e serio, perciò mi sono sempre trattenuto nell’alimentazione anche se ho sempre adorato hamburger, dolci e un bel bicchiere di vino. Tutte cose dalle quali mi sono sempre astenuto e che ora mi posso permettere”. I viaggi sono sempre frequenti nella sua esistenza, anche se in modo diverso, non mirati ai tornei di tennis, non da solo: “Ho iniziato a fare più viaggi divertenti con la famiglia. Ho portato i miei figli in Lesotho per la mia fondazione in Africa, siamo andati sull’Orient Express con i miei genitori: tutte cose che non erano davvero fattibili quando giocavo perché ci voleva troppo tempo e la priorità era il tennis. Quel che mi fa più contento è vedere quanta gente in giro per il mondo è semplicemente felice di vedermi e vuole farsi una foto ricordo con me”. 

Roger Federer con il Coldplay

E poi ci sono le passioni, le curiosità, le amicizie.“Anni fa avevo incontrato i Cold Play a Montreal- forse era il 2016 - ci siamo sentiti un po’, ho visto qualche volta Chris Martin negli Hamptons e, quando sono venuti in Tour a Zurigo, gli ho scritto: 'Mi piacerebbe venire'. Chris mi ha risposto e mi ha chiesto se volevo salire sul palco, ho chiesto consiglio a mia figlia che mi ha guardato e ha detto: "Devi farlo, si vive solo una volta”. Così l’ho fatto: ero curiosissimo di sapere che cosa sarebbe successo”.

DOPO GARE
Certamente la vita di Roger ha cambiato ritmi: “Non sapevo proprio come avrei preso il mio tran-tran quotidiano una volta che avessi perso il gioco, i tifosi e il fitto programma giornaliero che ha dominato la mia esistenza per 25 anni. A lungo ho provato a tornare indietro e quindi a darmi un’altra possibilità per abbandonare la scena tennistica da atleta sano senza dovermi arrendere a un infortunio ma non è stato proprio fattibile. La cosa più positiva e insieme negativa del Covid e quindi dell’operazione al ginocchio è che negli ultimi tre anni ha iniziato a rallentare, perciò, ho avuto il tempo di abituarmi e di adattarmi al cambiamento che sarebbe comunque stato inevitabile. Non mi sono fermato di botto, cioé, non sono passato a 100 partite di fila e poi all’improvviso bum, è finita”.

Roger Federe e Rafael Nadal in lacrime alla Laver Cup (foto Getty Images)

Roger aveva paura proprio di questo scalino, di questo passaggio repentino dal caos totale alla calma, soprattutto dentro di sé. Invece il cambiamento è avvenuto senza scosse: “Alla fine, la sensazione che ho provato è stata particolare, mi sono sentito sollevato, credo, e felice di ritirarmi. E tutto si è concluso nel modo più perfetto, alla Laver Cup. Ero circondato dai miei più grandi rivali, avevo accanto la mia famiglia e i miei amici. Per me è stato come un: 'Ok, ora sto bene, ora posso lasciare, ora non mi fa più male cambiare, non ho più bisogno di inseguire quel prurito'”.

RITORNO NEL TEMPIO
Un altro momento difficile poteva essere quello del ritorno a Wimbledon, il torneo più iconico quello più amato, che ha segnato al sua carriera, soprattutto dopo l’addio, sul campo, dell’anno scorso: “Sono uscito dal Centre Court per la celebrazione del centenario, è stato bello ma doloroso”. Oltretutto l’accompagnavano mille dubbi: “Non sapevo se sarei stato in grado di giocare di nuovo, quindi si sono aggiunte emozioni ad emozioni”.

Quest’anno è apparso tutto elegante nel Royal Box, sicuramente commosso davanti alla risposta affettuosa del pubblico, ma era pago con se stesso: "Papà mi ha sussurrato mio figlio: 'Non ti piacerebbe essere di nuovo in campo a giocare invece di star seduto qui, da spettatore, solo a guardare?'. Gli ho risposto sicuro, senza tentennamenti: 'No, ora come ora sono intimamente sereno nel guardare gli altri che gioco e nel godermi lo spettacolo'”.

Tutto compreso nelle ferree procedure dell’etichetta: “E’ stato divertente sedersi accanto alla principessa Catherine, che conosco abbastanza bene, un'appassionata tifosa di tennis, abbiamo parlato più e più volte, ma bisogna stare attenti a non eccedere. Ci sono anche momenti di super silenzio da rispettare, e ci sono quelli dell’applauso del gradimento allo spettacolo, dell’apprezzamento del gioco”. Chissà se è sincero fino in fondo. Conoscendolo qualche dubbio l’abbiamo. E come noi chi ama il tennis per il tennis.

Catherine, Principessa del Galles, insieme a Roger Federer ed alla moglie Mirka nel "Royal Box" del Centrale di Wimbledon (foto Getty Images)

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