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Italia, siamo nell'età dell'oro: 30 titoli Atp in 6 anni (e altri numeri per capire)

Dal 1995 al 2000 (inclusi), l'Italia ha vinto un solo titolo Atp, a Casablanca nel 1998 grazie all'attuale presidente Atp Andrea Gaudenzi. La media a inizio secolo era di un torneo vinto ogni sei anni. Oggi qualcosa è cambiato. E non siamo mai stati (nemmeno negli anni '70) così bene...

di | 30 ottobre 2023

Non c'è nessuna parola che possa essere testarda quanto i numeri. E allora, invece di raccontare le meraviglie del tennis italiano maschile, mettiamoci a contare. Dal 2018 a oggi, in sei anni (che in realtà diventano cinque e mezzo scarsi a causa della sospensione del circuito per la pandemia, nel 2020) l'Italia ha vinto 29 titoli del Tour maggiore, più le Next Gen Atp Finals del 2019. In totale, 30 trofei.

Dal 1970 a oggi, ossia da quando esiste il Grand Prix, poi divenuto Atp Tour, ne abbiamo centrati in totale 85 (86 se si tiene conto delle Finals Next Gen). Detto in modo diverso: dal 1970 al 2017, in 47 stagioni, sono giunti 56 titoli, dunque una media di 1,19 a stagione. Dal 2018 a oggi, la media è di 5 trionfi all'anno.

Se il tennis italiano avesse mantenuto costantemente, dal 1970 a oggi, il ritmo che stanno mantenendo adesso Sinner e soci, avremmo in bacheca più o meno 300 trofei, unità più, unità meno. Solo che non è sempre stato così, e questo bendidìo che sta diventando una sorta di normalità, normale non lo era affatto sino a poco tempo addietro. Andiamo oltre. Prendiamo il periodo d'oro precedente a questo, dunque i favolosi anni Settanta, quelli del boom. Ebbene, dal 1971 al 1980, l'Italia vinse in totale 22 titoli, ma non in cinque anni e mezzo, bensì in dieci. Parliamo di una media di 2,2 trofei a stagione, meno della metà di quella attuale. E se quello era il periodo d'oro, questo come lo chiamiamo?

Nei 30 trofei giunti in casa Italia (settore maschile) dal 2018 a oggi, 11 sono merito di Jannik Sinner, i 10 del circuito Atp e il masterino Under 21 di Milano, nel 2019. Ma per il resto c'è l'apporto di tanti giocatori, in quest'epoca così prolifica. Dopo Jannik, troviamo Matteo Berrettini a quota 7, Fabio Fognini a 4, Lorenzo Sonego e Marco Cecchinato a 3, Lorenzo Musetti a 2. L'età media si alza se consideriamo l'esperto Fognini (che nel complesso, di titoli, ne ha vinti 9, ma 5 dal 2013 al 2017), altrimenti resta molto, molto bassa. E proprio questo è un altro punto fondamentale per capire il momento attuale. Qui non stiamo tirando le somme della fine di un percorso, stiamo parlando semplicemente (si fa per dire) di un inizio.

Addentrandosi nei numeri dei singoli anni, scopriamo poi che il 2021 è andato a eguagliare il 1977: in entrambi i casi, l'Italia si è presa 7 trofei del circuito. Subito dopo arrivano 2022, 2018 e 1976, con sei titoli ciascuno. A seguire il 2019 (5 vittorie) e il 2023 (4, per ora). Dunque, ricapitolando, se prendiamo i migliori sette anni della nostra storia tennistica, cinque sono 'contemporanei'. E manca il 2020 solo perché si tratta di una stagione dimezzata dal covid.

Infine, 'last but not least', parliamo di qualità e non di quantità? Cominciamo col dire che in questi 30 trofei c'è un Masters di fine anno (le Finals Next Gen), ma ci sono pure due Masters 1000 (Fognini a Monte-Carlo, Sinner a Toronto) e sei '500'. Manca lo Slam, vero, ma su quello ci stiamo lavorando. Va rimarcato, per contrasto, anche il periodo peggiore: dal 1995 al 2000 (inclusi), l'Italia ha vinto un solo titolo Atp, a Casablanca nel 1998 grazie all'attuale presidente Atp Andrea Gaudenzi. La media a inizio secolo era di un torneo vinto ogni sei anni. Oggi qualcosa è cambiato.

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