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Il nuovo Dimitrov si candida per Torino: la continuità è da Finals

Con due finali e una semifinale negli ultimi quattro Masters 1000, Grigor Dimitrov sta tenendo un rendimento degno di un posto a Torino. Ha ritrovato la top-10 dopo anni, è numero 6 della Race e può giocare bene dappertutto. E nella sua unica precedente apparizione alle Finals (2017) vinse il titolo: nessuno come lui

05 aprile 2024

La splendida cavalcata al Miami Open, dove ha fatto fuori uno dopo l’altro tre dei primi 10 giocatori del mondo arrendendosi solo a un Sinner che nel 2024 sembra imbattibile, non ha fatto altro che ribadirlo: Grigor Dimitrov è tornato un top player. Coi 33 anni dietro l’angolo il bulgaro ha ritrovato quella top-10 che gli mancava dal lontano 2018, riproponendosi come uno dei big grazie a una ricetta tanto scontata quando difficile da applicare: fare le cose semplici.

Un compito che a uno con la sua classe viene più facile rispetto ad altri e il risultato del nuovo approccio è agli occhi di tutti: negli ultimi quattro Masters 1000 “Grisha” ha giocato due finali e una semifinale, e ormai da un anno a questa parte – salvo rarissime eccezioni – perde solo contro giocatori di primissima fascia. Una continuità figlia della maturità, quella che gli era mancata negli anni in cui il mondo gli chiedeva (per non dire imponeva) di diventare il nuovo Federer, ma ha trovato proprio quando buona parte degli appassionati parevano essersi dimenticati di lui.

Invece c’è ancora, eccome se c’è, con un tennis di rara bellezza che ha riportato il rovescio a una mano nella top-10 e a suon di vittorie lo propone come uno dei candidati per un posto alle prossime Nitto ATP Finals, a novembre alla Inalpi Arena di Torino per la quarta volta. Lo dice la classifica Race: oggi Grigor è numero 6, nel 2024 ha ritrovato (a Brisbane) un titolo ATP che gli mancava addirittura dal 2017, ha già disputato altre due finali (Marsiglia, Miami), continua ad accumulare fiducia e soprattutto gioca senza pressioni, con quella libertà che diventa benzina per far funzionare a pieno regime il suo braccio magico. Gli alti e bassi che ne hanno condizionato la carriera sembrano un lontano ricordo e il futuro sembra più interessante che mai.

Oltre al rendimento costante da circa un anno, a dare una spinta in ottica Nitto ATP Finals al giocatore allenato da Daniel Vallverdu e Jamie Delgado c’è anche la sua capacità di giocare bene dappertutto. Cemento, terra o erba non fa particolare differenza: ha dimostrato più volte di poter funzionare indipendentemente dalla superficie che si trova sotto i piedi, quindi può guardare con fiducia all’arrivo della stagione sulla terra battuta e successivamente anche a quella sui prati.

Di sicuro, avrà però bisogno di tornare a fare bene anche nei tornei del Grande Slam: vanta una semifinale in tre su quattro (manca solo Parigi), ma ai quarti di finale non lo si vede da oltre tre anni ed è proprio in un Major che a gennaio a Melbourne è incappato nell’unico vero passo falso del suo 2024, perdendo una partita da vincere al terzo turno contro il portoghese Nuno Borges. Ma niente paura: se è vero che tempi addietro si sarebbe abbattuto, stavolta è invece ancora più forte e il potenziale ritorno fra gli otto maestri delle Nitto ATP Finals può rappresentare lo stimolo per continuare a lavorare nei prossimi mesi.

Anche perché la storia racconta che nella sua precedente apparizione nel torneo dei maestri, datata 2017, a vincere il titolo all’O2 Arena di Londra fu proprio lui, come solo giocatore nella storia del Masters ad aver conquistato il successo nell’unica partecipazione. L’edizione di quell’anno non verrà ricordata come la più avvincente di sempre, visto che per prendersi il titolo da imbattuto Dimitrov dovette superare Thiem, Goffin, Carreno Busta, Sock e quindi di nuovo Goffin, non esattamente un parterre da urlo. Ma Grigor non ha colpe: loro si trovo di fronte e loro batté, vincendo il titolo più importante della sua carriera. Pareva la svolta, invece sarebbe rimasto per anni il punto di arrivo. Ma a quanto pare il bulgaro non è ancora fuori tempo massimo.

Grigor Dimitrov col trofeo delle Nitto ATP Finals 2017: vinse il titolo al debutto

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