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Dimitrov, la semplicità che paga: “Un approccio da riproporre”

Come è riuscito Grigor Dimitrov a lasciare le briciole al numero 2 del mondo? Cercando di giocare un tennis semplice, aggressivo nei momenti giusti. “Ha funzionato – dice –, quindi cercherò di fare lo stesso nelle prossime sfide”. Alcaraz: “Sono frustrato, mi ha fatto sentire un bambino di 13 anni”

29 marzo 2024

La forma va e viene, ma la classe non tramonta mai. Ecco perché trovare Grigor Dimitrov in semifinale per la terza volta negli ultimi quattro Masters 1000, dopo un match dominato contro Carlos Alcaraz (6-2 6-4), sorprende fino a un certo punto. Come non stupisce ritrovarlo a una sola vittoria da quella top-10 che gli manca dal lontano 2018. Qualcosa, nel tennis di “Grisha”, ha ripreso a funzionare come nei periodi migliori e anche i più forti possono farne le spese.

“Per me – ha detto il bulgaro in conferenza stampa – è stata una grande serata. Sono riuscito a mantenere lo stesso livello di gioco durante l’intero incontro, riuscendo a sfruttare ogni opportunità a mia disposizione. Ho cercato di fare del mio meglio e ci sono riuscito. Affrontare Alcaraz, che ha dodici anni meno di me, è una bella sfida e anche un’opportunità. Non bisogna lasciargli il pallino del gioco, altrimenti diventa durissima. Si è visto nel secondo set, nel modo in cui ha recuperato il break di svantaggio. Ma ho cercato di rimanere paziente e di costruirmi un’altra opportunità, non avevo ragioni per arrabbiarmi e smarrire la concentrazione”.

“Se mi aspettassi un match così? No, anzi. Negli ultimi due o tre giorni non mi sono nemmeno allenato particolarmente, quindi non ho avvertito nessuna avvisaglia positiva. Le condizioni qui sono molto diverse fra giorno e sera, quindi puoi semplicemente cercare di concentrarti su ciò che funziona. Con questo evento ho una relazione particolare: ogni anno cerco di fare qualcosa di diverso e forse finalmente i miei tentativi stanno dando i propri frutti. Non si tratta di nulla di strano: recupero, preparazione, alimentazione, cose così. Pian piano uno aggiunge qualcosa di nuovo”.

Dimitrov aveva già sconfitto Alcaraz nell’ultima sfida, lo scorso anno a Shanghai. Ma nella preparazione del nuovo match ha preferito non rivedere quel successo. “Ero quasi pronto a farlo la notte prima del match – ha spiegato – ma poi mi sono detto che non c’era alcuna ragione. Tutto è completamente diverso: eravamo a fine stagione, in Asia, in condizioni di gioco differenti. Inutile fare paragoni. Ho preferito scendere in campo con la mente sgombra e ripartire da zero. Mi sono solo detto di cercare di essere aggressivo ogni volta che ne avessi avuto la possibilità. Un approccio semplice, ma che ha funzionato”.

Per il bulgaro non c’è molto tempo per festeggiare il successo, perché già oggi gli tocca una nuova sfida contro Alexander Zverev, che vale la finale e – per lui – il ritorno in top-10. Il nostro sport è così: sei molto felice per una vittoria, ma devi subito spostare l’attenzione al match successivo. Con una buona prestazione mi sono guadagnato l’opportunità di giocare un’altra partita, e di questo sono fiero. Ma non vedo l’ora di affrontare una nuova sfida in un torneo così importante”.

Contro Zverev sarà un match come tanti altri. L’importante è prepararsi a dovere e scendere in campo con le idee chiare. Ma spesso, ed è il bello del nostro sport, le cose più semplici sono anche le più complicate da applicare. È esattamente ciò che sono riuscito a fare contro Alcaraz: giocando un tennis semplice che ha pagato. Proverò a fare lo stesso anche contro Zverev, così come in tutti i miei prossimi incontri”.

Idee molto chiare anche per lo sconfitto, Carlos Alcaraz. Semplicemente Dimitrov ha giocato troppo bene. “Ha disputato una partita perfetta – ha detto lo spagnolo –, e io non sono riuscito a trovare soluzioni per portare fuori dalla sua confort zone. Credo di non aver giocato nemmeno così male. Probabilmente avrei dovuto cambiare qualcosa nel mio tennis, ma non è stata una brutta partita da parte mia. Sono frustrato perché in campo mi ha detto sentire come se avessi 13 anni. Non sapevo cosa fare, come trovare il suo punto debole, nulla. Ma se parliamo di tennis espresso, la mia è stata una buona prestazione”.

“Questa sfida – ha aggiunto – mi servirà quando mi capiterà di affrontarlo di nuovo, cosa che sono sicuro succederà. Proverò a proporre qualcosa di diverso e vedremo come andrà. Ma quando Grigor gioca a questo livello è davvero difficile affrontarlo”.

“Nonostante la dura sconfitta – ha detto ancora il numero 2 del ranking mondiale – non ho tempo per abbattermi, perché ci sono ancora tantissimi tornei. La stagione è appena iniziata. Devo allenarmi e migliorare. In termini di energia mi sento al cento per cento, per continuare a lavorare nel modo giusto e godermi ciò che faccio. Non vedo l’ora che arrivi il prossimo torneo”.

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