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Sinner tirato a lucido a Torino. Oggi nuova sfilata di stelle agli allenamenti

Un'atmosfera complessivamente molto rilassata, al Pala Alpitour. Jannik in particolare riesce a separare alla perfezione i momenti di allenamento da quelli di pausa. Domani Sinner si allena con Rublev dalle 11.

10 novembre 2023

Dalle 11 Jannik Sinner si allenerà al Pala Alpitour venerdì 10: prima nel Practice 1, il campo nel foyer, poi sul Centrale. Tutti i big saranno in campo e i tifosi potranno assistere da vicino. Sono infatti disponibili i biglietti sia per il Pala Alpitour sia per il Circolo della Stampa-Sporting sul sito TicketOne. Per gli allenamenti il biglietto vale per l'intera giornata, non c'è suddivisione tra sessione diurna e serale. Basterà collegarsi al sito https://www.ticketone.it/artist/nitto-atp-finals/ per poter acquistare il biglietto e vedere da vicino i campioni.

I fan che girano il mondo al seguito del grande tennis lo sanno benissimo, da sempre: fra i momenti più attesi e più seguiti dei tornei pro, ci sono gli allenamenti dei big. Siccome a Torino, tutti i giocatori in gara rientrano nella categoria 'fenomeni', ogni sessione di training – in questi giorni che ci separano dall'inizio del torneo – è utile per capire qualcosa in più su quello che ci attende dal 12 al 19 novembre. Ed è utile per tornare a casa con qualche dritta su come ci si può allenare in maniera efficace, al netto del fatto che loro sono campioni, noi siamo amatori o qualche volta appena meglio.

Il clou si distribuisce tra Centrale e campo di allenamento al Pala Alpitour, con i protagonisti delle Nitto ATP Finals che si dividono la scena da una parte e dall'altra. Occhi puntati, ovviamente, in particolare su Jannik Sinner, che per questo giovedì si è accordato con Daniil Medvedev. I due che negli ultimi tempi si sono affrontati spesso (due vittorie dell'azzurro nelle ultime uscite), si ritrovano per affilare le armi in un evento che fra una manciata di ore li vedrà avversari. È il bello del tennis.

Campo 1 dunque, per cominciare. E un'atmosfera complessivamente molto rilassata. Jannik in particolare riesce a separare alla perfezione i momenti di allenamento da quelli di pausa. Un indicatore chiaro di come l'altoatesino sia centrato, con il focus su ciò che conta. 'Jan' si concentra mentre colpisce, ma ogni cambio di campo è buono per una risata e una chiacchiera con Simone Vagnozzi, Darren Cahill e con il preparatore Umberto Ferrara, tutti al suo fianco per l'occasione. Dall'altra parte, Medvedev tiene fede al suo personaggio. Prima non proferisce parola per una buona mezzora (durante la quale non pare particolarmente vivace). Poi comincia a chiacchierare con coach Gilles Cervara, in un francese pressoché perfetto. Non che desti sorpresa, la cosa, visti i tanti anni da emigrato Oltralpe del moscovita. 

Ciò che sorprende è che Daniil riesca a continuare la chiacchiera mentre scambia con Sinner, senza perdersi tra una cosa e l'altra. Il russo e il coach parlano di Parigi-Bercy e delle diverse condizioni di superficie, di servizio e risposta, ormai le chiavi di tanti confronti. Nel mentre, c'è tempo pure per un paio di siparietti 'calcistici', con i due top 5 alla ricerca (vana, per dire il vero) di qualche palleggio coi piedi. Dopo un'oretta sul campo 1, Daniil e Jannik si spostano sul Centrale, un cambio che si nota anche all'udito, visto il boato che giunge dall'Arena principale, dove in precedenza si erano scambiati qualche 'carezza' da fondo Andrey Rublev e Carlos Alcaraz.

Per scaramanzia, meglio evitare di riportare i punteggi. Basta dire che Jannik spesso e volentieri si arrampica con un saltino per aggredire il servizio di Medvedev e fare il punto direttamente con la risposta. E che invece, in battuta, l'azzurro non disdegna nemmeno qualche serve&volley. Segno che le condizioni, come lo scorso anno, sono particolarmente rapide rispetto agli altri eventi indoor del circuito.

Per chi, nel mentre, vuole dare un'occhiata al telefonino, c'è pure la chat di coloro che vedono lo streaming, una serie di perle decisamente da non perdere. Con qualche fan di Jannik che ne apprezza il sorriso solare (“Che bello che sei quando sorridi”), con qualche austriaco che vorrebbe trovare un modo per rubare Sinner all'Italia e portarlo dall'altra parte delle Alpi (“Sinner ha un nome che suona tedesco, quindi è mezzo austriaco”). E con un genio che gli risponde a tono: “Tutti siamo mezzo qualcosa e mezzo qualcosa d'altro. Prendi Medvedev, mezzo uomo e mezzo polipo”. E via discorrendo. 

Nel mentre, sul campo 1 c'è Apostolos Tsitsipas che esibisce il suo rovescio a una mano (sì, come il figlio. O meglio, quasi come) di fronte a un ragazzino di cui sentiremo palare. Si chiama Joao Fonseca (lo stesso che aveva scambiato con Sinner), è un brasiliano classe 2006 ed è numero 1 del mondo tra gli Under 18. per questo, si è guadagnato un ruolo di sparring durante gli allenamenti in quel di Torino, esperienza che non dimenticherà facilmente. Dopo una decina di minuti, con una certa calma, ecco spuntare pure Stefanos, che sulle bordate di diritto di Joao non se la passa benissimo, sotto gli occhi di un Rune in versione rapper. Ancora un paio di giorni di schermaglie, tra Pala Alpitour e Circolo della Stampa. Poi nessuno avrà più voglia di scherzare.

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