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NEXT GEN POPYRIN, IL NUOVO CANGURO PRONTO AL SALTO

Australiano di origine russe, ha preferito il tennis al calcio

di | 22 febbraio 2018

Australiano di origine russe, ha preferito il tennis al calcio. Da bimbo a Dubai ha giocato con Courier, poi è venuto ad allenarsi per un paio d’anni in Italia. Oggi lavora con Mouratoglou a Nizza. Pronto per il salto…

di Alessandro Nizegorodcew - foto Getty Images

Alto, potente e dotato di una buona mano. Alexei Popyrin è uno dei Next Gen più interessanti del panorama tennistico internazionale. Origini russe, nato a Sydney, vive a Marbella e si allena a Nizza, nell’Accademia di Patrick Mouratoglou. Una ricetta varia e vincente che ha portato l’australiano, in passato allievo per due anni di Riccardo Piatti, al salto nel tennis professionistico. Vincitore lo scorso anno del Trofeo Bonfiglio e del Roland Garros Junior, ex n.2 del mondo di categoria, Popyrin sta vivendo un 2018 di prime volte: a gennaio ha superato le qualificazioni a Sydney e partecipato, agli Australian Open, al suo primo Slam in main draw della carriera. La scorsa settimana, nel challenger di Cherbourg, si è spinto sino ai quarti di finale partendo dalle qualificazioni.
Alexei Popyrin nasce a Sydney il 5 agosto 1999 da papà Alex e mamma Elena che, circa 20 anni fa, si sono trasferiti in Australia lasciando la natia Russia. Una famiglia numerosa, che può contare su altri 3 fratelli, uno dei quali, Anthony, deciso a seguire le orme di Alexei. “Ci siamo trasferiti successivamente a Dubai - racconta il papà Alex - dove Alexei si è allenato con Zeeshan Ali, un ex fenomeno under 18 indiano. I ricordi di quel periodo sono bellissimi, con il momento più emozionante vissuto quando Alexei aveva 9 anni: giocò sul centrale di Dubai, dove faceva il ballboy, contro Jim Courier in uno stadio pieno per il torneo Atp”.

Il rapporto con l’Italia
Popyrin si è allenato dal 2011 al 2013 a Bordighera sotto la guida di Riccardo Piatti, coach che l’australiano ha sempre definito “uno dei migliori al mondo”. Alexei ha giocato molto spesso in Italia sin da giovanissimo, a partire dagli Internazionali BNL d’Italia under 12 sino ai Futures di Santa Margherita di Pula. “Tecnicamente Popyrin è molto preparato ed esegue al meglio ogni colpo - racconta Jacopo Stefanini, giovane italiano che l’ha affrontato e battuto proprio in Sardegna -. La palla non è ancora particolarmente pesante ma è davvero molto veloce. Ha potenzialità eccezionali”.

La grande scelta
Mamma Elena, ex cestista professionista poi passata al tango, ha lasciato che il figlio scegliesse dove orientarsi, quando Alexei era indeciso tra calcio e tennis. “Per qualche anno ho praticato entrambi gli sport - ha raccontato - e questo ora mi aiuta molto nel gioco di gambe e nell’indipendenza dei piedi. Da bambino mi sono allenato a Dubai per qualche mese, e lì sono tutti pazzi per il calcio, tanto che alcuni ex calciatori inglesi come Palmer e Sinclair stavano creando delle accademie. Così ho partecipato a un torneo giovanile molto sentito da quelle parti e in finale la mia squadra ha vinto grazie proprio a un mio gol. A fine partita Palmer e Sinclair mi hanno detto ‘se cambi idea, ti aspettiamo a braccia aperte’… ma io ormai avevo scelto il tennis. Anzi, proprio per questo, a calcio non posso giocarci più!”.

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