Us Open: la favola di Berrettini in 15 foto

Dal primo turno contro Richard Gasquet sull'anonimo Campo 11, alla vittoria elettrizzante contro Gael Monfils sull'Arthur Ashe Stadium, che ha riportato un italiano in semifinale a New York 42 anni dopo Corrado Barazzutti. In attesa del duello contro Rafael Nadal, riviviamo la cavalcata di Matteo Berrettini a New York. Un risultato già storico per il nostro tennis.

Lo Us Open di Berrettini è iniziato martedì 27 agosto, sul Campo 11 contro Richard Gasquet. Sembrava un duello impegnativo, specie per un Berrettini che nella scorsa apparizione a New York (unica nel main draw) aveva perso subito. Invece Matteo l'ha spuntata senza grosse difficoltà, per 6-4 6-3 2-6 6-2. Col senno di poi, una prima avvisaglia del suo grande stato di forma.

Al secondo turno, invece, sulla strada del laziale si è presentato l'australiano Jordan Thompson, già battuto nell'unico precedente, nel 2015 in un Futures. Il palcoscenico è cambiato completamente, il vincitore no. Anzi, dei due Berrettini è quello migliorato di più, specie col rovescio, sia coperto sia in slice. Risultato: 7-5 7-6 4-6 6-1 e approdo al terzo turno.

Dopo un australiano, eccone un altro. L'ostacolo verso la seconda settimana per il secondo Slam di fila si chiama Alexei Popyrin, giovane di origini russe in grande ascesa, e destinato a occupare un posto importante nel tennis del futuro. Ma per Berrettini il futuro è già arrivato.

I due duellano più o meno alla pari per quattro set: Berrettini vince i primi due per 6-4, l'australiano si prende il terzo al tie-break e ha anche più di una chance di portare il match al quinto set, ma Berrettini glielo impedisce. Nel quarto set l'azzurro cancella tre set-point e chiude 6-4 6-4 6-7 7-6, approdando nei Last 16.

L'avversario di Berrettini agli ottavi di finale è Andrey Rublev: giocatore forte, imprevedibile, di grande talento. Un avversario difficile, che Berrettini rende quasi innocuo con una prestazione mostruosa, di tennis, testa, fisico, continuità e maturità. Il 6-1 del primo set è il prologo di un comodo successo.

Sul Louis Armstrong finisce 6-1 6-4 7-6, col russo capace di giocare meglio fra secondo e terzo set ma non di infastidire un Berrettini che ha ormai chiara in testa la possibilità di fare tantissima strada. A fine match l'azzurro stenta a crederci, ma ce l'ha fatta: è ai quarti di finale di un torneo del Grande Slam.

Con la vittoria su Rublev, Berrettini è diventato il decimo italiano dell'Era Open a raggiungere i quarti di finale in un torneo del Grande Slam, dopo Martin Mulligan (Roland Garros 1970), Adriano Panatta (Roland Garros 1972-73-75-76; Wimbledon 1979), Paolo Bertolucci (Roland Garros 1973), Corrado Barazzutti (Us Open 1977; Roland Garros 1978-80), Cristiano Caratti (Australian Open 1991), Renzo Furlan (Roland Garros 1995), Davide Sanguinetti (Wimbledon 1998), Fabio Fognini (Roland Garros 2011) e Marco Cecchinato (Roland Garros 2018). Ma non ha alcuna voglia di accontentarsi.

Ajla Tomljanovic nel box di Matteo Berrettini

Durante il duello con Rublev sembra trovare conferma anche la voce che circola da qualche settimana, e che parlerebbe di una love story fra Matteo e la tennista australiana (di origini croate) Ajla Tomljanovic. La 26enne nativa di Zagabria, ex fidanzata di Nick Kyrgios, siede nel box dell'azzurro durante tutto l'incontro, come già nelle sfide precedenti sui campi secondari.

Il nuovo amore sembra non distrarre Berrettini, tutt'altro. L'azzurro si presenta in campo per il quarto di finale contro Gael Monfils con un pizzico di tensione di troppo, finendo sotto di un set e un break, ma a metà del secondo set si sveglia e la partita cambia volto.

Berrettini vince secondo e terzo set, perde il quarto, e al quinto l'incontro si trasforma in una battaglia da tachicardia, fra nervi, fatica, tensione e occasioni che volano via.

L'azzurro manca un match-point sul 5-3 con un doppio fallo, si ritrova sul 5-5 e 0-30 al servizio, ma tiene duro e si guadagna altri due match-point sul 6-5, grazie ai doppi falli di un folle Monfils. Non riesce a chiudere, ma si riscatta in un tie-break comandato sin dall'inizio.

Il 5-2 e servizio non basta, perché la tensione rapina due punticini all'azzurro, ma nella prima di servizio al centro sparata sul 6-5 c'è tutta la voglia di Berrettini di diventare un big del tennis mondiale. La risposta di Monfils va oltre la riga di fondo: Matteo ce l'ha fatta.

Il punteggio dice 3-6 6-3 6-2 3-6 7-6, e gli addetti ai lavori la indicano come una delle battaglie più intense della stagione. L'abbraccio fra i due a rete è sinonimo di grande sportività. "Ho giocato un gran match e sono stato spettatore di uno dei migliori match mai visti", ha detto un emozionatissimo Berrettini nell'intervista in campo a fine partita.

Il laziale diventa il primo italiano in semifinale allo Us Open a 42 anni da Corrado Barazzutti, e il quarto italiano a giocare una semifinale Slam nell'Era Open, dopo Panatta, lo stesso Barazzutti e Marco Cecchinato.

Berrettini tornerà sull'Arthur Ashe Stadium venerdì, per sfidare Rafael Nadal. Un duello difficilissimo, contro quello che grazie alle eliminazioni di Djokovic e Federer è diventato il favorito numero uno per vincere il titolo. Ma Berrettini può stare sereno, il suo Us Open l'ha già vinto. Comunque andrà contro "Rafa" sarà un successo.