Berrettini e l'erba: amore a prima vista

Scatta Wimbledon e Matteo Berrettini parte con aspettative molto alte, in virtù del titolo a Stoccarda, della semifinale ad Halle e di una testa di serie importante, la diciassettesima. Il suo feeling con l’erba sembra una garanzia, eppure da professionista ci ha giocato la prima volta nel… 2018!

Sembra passata una vita, in realtà non sono nemmeno 365 giorni. La “prima” a Wimbledon di Berrettini risale allo scorso anno, così come l’esordio sull’erba da professionista. Batté Sock in 5 set, prima di cedere a Simon.

Quella ai Championships fu la sua unica vittoria del 2018 sull’erba, mentre quest’anno il rendimento sui prati è stato ben diverso. A partire dalla splendida settimana a Stoccarda.

In cinque incontri Berrettini non ha mai ceduto il servizio, concedendo appena qualche palla-break. Le ha salvate tutte ed è risultato imbattibile per chiunque.

Il gigante laziale ha iniziato la settimana battendo Nick Kyrgios, poi ha fatto fuori anche Khachanov, Kudla, Struff e in finale il baby fenomeno Felix Auger-Aliassime, domato per 6-4 7-6.

Quello di Berrettini a Stoccarda è solo il secondo titolo sull’erba di un tennista italiano, dopo quello conquistato nel 2011 da Andreas Seppi a Eastbourne.

Matteo Berrettini e Felix Auger-Aliassime

Berrettini è finito in un albo d’oro che, da quando nel 2015 il torneo è stato convertito dalla terra rossa all’erba, ha annoverato Roger Federer, Rafael Nadal e Dominic Thiem. Mica male come compagni, no?

Insieme al titolo, Berrettini si è portato a casa anche una splendida Mercedes-Benz EQC Edition 1886, completamente elettrica, messa in palio per il vincitore dal title sponsor dell’evento.

Non contento del terzo titolo ATP in una decina di mesi, Berrettini ha fatto strada anche la settimana successiva ad Halle, regalandosi la prima semifinale in un ATP 500.

Il tennista romano ha sconfitto prima Basilashvili, poi Andreas Seppi e quindi il top-10 Karen Khachanov, superato per tre volte consecutive in quattro mesi, prima di arrendersi a David Goffin.

Il k.o. contro Goffin ha fatto sfumare una possibile finale contro Roger Federer, uno dei sogni di qualsiasi giovane che tenga una racchetta in mano, ma il modo in cui Berrettini ha lasciato il Gerry Weber Stadion è stato fin troppo chiaro. È solo un arrivederci. Matteo tornerà, per prendersi il titolo.