Grazie alla regia del vulcanico Ion Tiriac, negli anni il Mutua Madrid Open è stato uno dei tornei più curiosi e innovativi del circuito. Dalle modelle al posto dei raccattapalle alla famosa terra blu, più uno dei trofei più strani del Tour. Senza dimenticare l'edizione 2020 giocata (dai "pro") alla Play Station
Dal 2009 il magnate proprietario (oggi ex) del torneo l'ha trasferito alla Caja Magica, l'impianto più moderno a ospitare un evento così importante, coi suoi tre stadi collegati e tutti dotati di tetto retrattile.
Sotto la gestione Tiriac, è capitato spesso di vedere in tribuna tante star. Uno degli habitué, quando giocava nel Real Madrid, era Cristiano Ronaldo.
Nel 2012 una delle idee più curiose (e discusse) nella storia del tennis: la sostituzione della terra rossa con quella blu, studiata per garantire per una maggiore visibilità della pallina in tv.
Tuttavia, l'eccessiva scivolosità dei campi blu ne portò al rapido pensionamento. Già dall'anno seguente Madrid tornò sul rosso.
Fra le altre idee di Tiriac c'è stato l'utilizzo di modelle al posto dei classici raccattapalle. Il pubblico ha apprezzato.
Molto particolare anche il trofeo introdotto nel 2011, ricoperto d'oro e diamanti, con 32 racchette disposte a forma di spirale. Peso? 8 chilogrammi.
Nel 2020, quando il torneo venne cancellato a causa della pandemia, l'ultimo colpo di genio: proporne una versione virtuale da giocare alla Play Station, con coinvolti i professionisti. Un'ottima idea per promuovere il tennis fra le nuove generazioni.
La gestione Tiriac è terminata con l'edizione 2021, seguita dalla vendita al colosso IMG. La cifra? Da capogiro: 360 milioni di dollari.
Fra le prime novità della nuova proprietà l'introduzione di un trofeo più sobrio, finito nel 2022 nella bacheca di Ons Jabeur e Carlos Alcaraz.
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Dal 2002 al 2008 il Masters 1000 di Madrid si è giocato in autunno, sul veloce indoor. Poi la svolta, firmata Ion Tiriac.