Favole da Davis: le più grandi sorprese nella storia dell’Insalatiera

L’incredibile semifinale raggiunta dalla Finlandia senza top-100 ha stimolato il ricordo di alcune delle cavalcate più celebri nella storia della Coppa Davis. Dalla finale del Messico nel ’62 alle due negli ultimi dieci anni del piccolo Belgio. Ma anche la Svizzera pre-Federer, il Cile avversario dell’Italia nel ’76 e tante altre

Il quartetto del Messico capace di conquistare una storica finale nel 1962. Persero al Challenge Round contro l'Australia.

In Italia la finale del 1976 la ricordiamo per motivi a noi molto cari, ma decisamente meno per il fatto che il Cile fosse arrivato in fondo a sorpresa.

I fratelli Anand (sinistra) e Vijay Amritraj, protagonisti nella finale raggiunta dall'India nel 1987. Sorprendente anche la semifinale di sei anni più tardi.

Jaime Oncins, trascinatore del Brasile nella cavalcata del 1992. Arrivarono fino in semifinale, battendo ai quarti l'Italia nell'indimenticato (da ambo le parti) duello di Maceió.

In quel 1992, il Brasile di Oncins e Mattar perse contro la Svizzera di Marc Rosset e Jakob Hlasek, capaci da soli di battere Paesi Bassi, Francia e Brasile. Si arresero solo agli Stati Uniti.

Vladimir Voltchkov portato in trionfo: insieme a Max Mirnyi fu il trascinatore della Bielorussia nel 2004. Arrivarono in semifinale battendo Russia e Argentina.

Aiutata dal fattore campo (giocò sempre in casa), la Slovacchia di Dominic Hrbaty giunse in finale nel 2005, battendo Spagna, Olanda e Argentina. Ma la possibilità di giocarsi il titolo davanti al pubblico di Bratislava non bastò: Mario Ancic vinse il singolare decisivo contro Mertinak, regalando il trionfo alla Croazia.

Harel Levy e Dudi Sela per i singolari, la coppia Erlich/Ram per il doppio: è l'assetto che nel 2009 permise a Israele di arrivare a contendere alla Spagna un posto in finale, dopo i successi contro Svezia e Russia. Il sognò finì a Murcia (4-1 Spagna).

Uno stato grande poco più delle più estese regioni d'Italia capace di due finali in 3 anni? Ce l'ha fatta il Belgio, nel 2015 e 2017. Merito (in particolare) dell'ex top-10 David Goffin e di uno Steve Darcis che in nazionale trovava sempre il modo di esaltarsi.

Pareva la Cenerentola delle Finals, ai quarti di Davis per la prima volta nella sua storia e rimasta orfana alla vigilia del suo unico top-100. Invece la Finlandia ha compiuto un'altra impresa, battendo il Canada e prendendosi la semifinale. Ora fa paura a tutte.