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Ecco una serie di suggerimenti e trucchi per aiutare gli allievi nell’apprendimento. A volte per sbloccare certe situazioni basta definire nuovi obiettivi, e spronare gli allievi a provare qualcosa di nuovo, dimenticando la paura di sbagliare.
di Dave Hagler – Courtesy of PTR | 20 marzo 2020
Chi è in grado di saltare 5 centimetri, ma anche mezzo metro, è in grado di saltare pure le misure intermedie, quindi 10, 20 o 40 centimetri. Questo principio è applicabile per insegnare agli atleti come comportarsi in campo.
Aiutare un giocatore a definire un nuovo obiettivo può sbloccarlo e portarlo addirittura ad avere un successo immediato. Questo ci aiuta anche, usando piccoli trucchi, a spronare il giocatore a provare qualcosa di nuovo senza avere il timore di sbagliare.
Se un giocatore commette continuamente errori in rete, ditegli di indirizzare la palla oltre la riga di fondo. Se un giocatore esperto ha problemi a rigiocare in campo, ad elevata velocità, palle alte in topspin (le palle tendono ad uscirgli in lunghezza), consigliategli di mirare al nastro o ancora più basso. È anche un’ottima strategia fargli giocare una palla troppo lunga, una troppo corta ed infine una nella zona prescelta.
Vi illustreremo in questo articolo varie situazioni con le quali noi maestri ci confrontiamo quotidianamente, come anche alcune proposte ad esasperare, che possono esservi d’aiuto come correttivi per alcuni giocatori.
Continuò a giocare e infine riuscì a piazzare alcune palle nella “zona”. Durante tutto questo tempo non giocò una sola palla in rete. Alla fine dell’allenamento discutemmo quali sono gli errori più di frequenti in partita. La mia proposta fu di barattare 5 errori in rete con 2 errori in lunghezza. Questo baratto le sembrò vantaggioso. Questo trucco ha funzionato con quasi ogni giocatore che lo ha provato, dal veterano allo juniores, dal classificato al giocatore da tornei sociali.
Molti giocatori, soprattutto principianti, non sono in grado di controllare la direzione dei propri colpi da fondo. La causa sta nel fatto che non comprendono il significato di zone-bersaglio o che la scelta dei bersagli non è adeguata al loro livello di gioco (solitamente vengono scelte delle zone-bersaglio troppo piccole). Quando un giocatore ha la sensazione di non riuscire a risolvere il problema, non ci prova nemmeno.
Quando un giocatore ha la tendenza a non controllare sufficientemente la direzione dei suoi colpi, gli si può dare come obiettivo la rete di recinzione laterale del campo avversario. Una volta che il giocatore sarà riuscito a giocare angoli grandi, riuscirà a giocare più facilmente anche quelli piccoli. Dalla zona-bersaglio grande a quella sempre più piccola e realistica. Con l’aumentare della confidenza nel colpo sarà possibile apprendere, con altri metodi, anche la corretta scelta dei colpi e il famoso tennis percentuale.
In una determinata fase di apprendimento del giocatore, diventa importante che questi capisca che è più “normale” impattare la palla in ritardo piuttosto che in anticipo. È per questo che giocatori che giocano incrociato commettono meno errori di quelli che giocano lungolinea e colpiscono con lo stesso ritardo. Lo si può accentuare in una situazione di gioco in cui i giocatori, giocando inizialmente da metà campo, quindi da tre quarti di campo e infine da fondo, cercano di giocare in corridoio o addirittura in zone-bersaglio esterne a esso. Volendo, si può anche creare una forma di gioco in cui a vari bersagli corrispondono vari punteggi.
(… continua)