-
L'attrezzatura del campione

Lo Slam dei brand: Parigi va… in testa

È Head l’indiscussa protagonista nel mondiale dell’attrezzatura nella tappa major del Roland Garros. Djokovic vince il maschile con la sua Speed, Barbora Krejcikova spunta nel femminile col suo total look: dalla Extreme (ancora tutta gialla) a completino, visiera e scarpe

15 giugno 2021

Novak Djokovic

Novak Djokovic festeggia il 19° titolo Slam conquistato a Parigi

Se fosse una gara su pista sapremmo chi c’è in… testa. Head, per l’appunto. È l’azienda fondata a Baltimora nel 1950 e oggi di base a Kennelbach, Austria, a fare la voce grossa nello Slam dei brand sulla terra rossa di Parigi. Lo fa collazionando entrambe le vittorie del singolare maschile, entrambe non scontate (se non addirittura inattese) alla vigilia.

Da una parte Novak Djokovic, chiamato fin dal principio ad affrontare "una delle più grandi sfide di tutto lo sport” - come l’ha definita lui - per superare Nadal nelle sue condizioni ideali; dall’altra la sorpresa Barbora Krejcikova, 25enne ceca su cui a inizio torneo in pochi (diciamo pure nessuno…) avrebbe scommesso un centesimo. E lei, per di più, del marchio è anche una testimonial total look, utilizzando per scendere in campo oltre alla racchetta anche completino, scarpe e accessori.

Ma andiamo con ordine. La vittoria “in trasferta” per Head, nel torneo maschile, è arrivata con le tinte nere-lucide della sua Head Speed, l’arma storica e fidata. Vittoria in trasferta, certo, perché se il Philippe Chatrier è la casa di Rafael Nadal, allora è anche la casa di Babolat, che per altro è nata e cresciuta proprio in Francia (a Lione). E allora non che valga doppio in termini di punteggio, il dominio di Head, ma da un punto di vista morale sì.

Anche perché in campo femminile il successo è arrivato… in total. In total look, come anticipato, con la ceca Barbora Krejcikova e la sua Head Extreme ancora in versione tutta gialla (il modello più recente, quello impiegato da Berrettini per intenderci, è grigio con inserti gialli). Ma non c’è solo il telaio per la “cenerentola” dell’edizione 2021. Completino e scarpe, anche in questo caso un modello non nuovissimo delle Sprint, le calzature di punta e iper-leggere di casa Head.

In tema di racchette c’è da segnalare la doppia presenza in finale di Wilson. Che però, con la Blade 98 di Stefanos Tsitsipas, non è ancora riuscita a interrompere il digiuno da titoli major maschili che perdura ormai dall'inizio del 2018, quando Roger Federer vinse i suoi ultimi Australian Open.

L’ultimo successo Slam in rosa targato Wilson invece è di Wimbledon 2019, mentre a Parigi la grande W non sale sul gradino più alto del podio dal 2018. In entrambi i casi i titoli portano la firma di Simona Halep.

Stefanos Tsitsipas (foto Getty Images)

Abbigliamento: Nike fuori dalle finali

Passando all’abbigliamento, ancora grande protagonista come già successo in Australia, è stata Lacoste. Non solo per il trionfo di Nole, il 19° in salsa Slam e con l’ormai rosso d’ordinanza (che sia il colore primario oppure il protagonista dei dettagli su fondo bianco), in campo maschile, ma anche per la finale femminile raggiunta da Anastasia Pavlychenkova, pure lei vestita dal coccodrillo con abitino bianco molto classico bordato di giallo-pieno, lo stesso colore della visiera. Da segnalare il ritorno in finale di Adidas, che dopo il bottino pieno con Thiem a New York era uscita dai radar nel torneo maschile di Melbourne.

Il total look Head di Barbora Krejcikova sfoggiato a Parigi 2021

E questa volta non si è potuta aggrappare a nessuno nemmeno Nike, che dopo aver piazzato il colpaccio a Melbourne con Naomi Osaka, ha visto la sua giocatrice più vincente negli Slam delle ultime stagioni alzare bandiera bianca anzitempo. Proprio come Nadal, alfiere infinito specialmente sul rosso, che stavolta si è dovuto inchinare allo strapotere fisico di Djokovic in semifinale. Il baffo statunitense è dovuto restare seduto a bordo campo, a guardarsi i match clou dagli spalti. Non certo una cosa cui siano abituati dalle parti dell’Oregon, soprattutto negli ultimi decenni caratterizzata dalla rivalità (e dall'alternanza) Rafa-Roger, quando ancora era vestito Nike.

Scarpe

Si diceva di Nike, che con i completini è rimasta a guardare. Beh, almeno con le scarpe in finale ci è arrivata. Lo ha fatto ai piedi di Anastasia Pavlyuchenkova e le sue Air Zoom Vapor Pro nere e bronzo, con suola bianca.

Sempre in tema calzature, con Djokovic in campo maschile puntano adesso al Grand Slam delle superfici anche le Asics Court FF 2 che hanno dominato sul duro di Melbourne e sulla terra rossa di Parigi. E che promettono di scattare veloci - leggere come sono - e scivolare a pronto comando del serbo pure sul verde di Wimbledon. 

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti