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Le storie

Povero Pete: gli hanno portato via tutti i record!

Con la conferma di Novak Djokovic a numero 1 del mondo a fine anno, Pete Sampras ha perso anche l’ultimo grande primato solitario che ancora gli restava; quello dei 6 anni conclusi da n.1 del mondo. In precedenza era stato Federer a frantumare gli altri due, titoli Slam vinti e settimane in vetta al ranking… Tutti record che solo 20 anni fa sembravano inarrivabili

di | 07 novembre 2020

Pete Sampras e Novak Djokovic sullo sfondo

Anche l'ultimo grande record in solitaria di Pete Sampras è stato raggiunto: Novak Djokovic chiuderà l'anno per la sesta volta da n.1 del mondo. Come lo statunitense...

Più di Rachel e Ross di Friends. Suvvia, anche più di Maverick. Se si tratta di Anni ’90 per gli appassionati della racchetta non c’è niente di più iconico al mondo di Pete Sampras. Il suo smash al salto, incorniciato dalle ‘vecchie’ coperture verdoni del Centrale di Wimbledon, vale come e più del codino di Baggio e della ‘pelata’ del Pirata Pantani.

Uno di quei campioni senza tempo Pistol Pete. E, adesso, pure senza record. Perché i fenomeni di questa generazione glieli hanno portati via tutti, come uno dei protagonisti cantati da Enzo Jannacci in “Ho visto un re”. Il maggior numero di Slam, le settimane in testa al ranking mondiale, adesso pure le volte in cui ha chiuso la stagione da numero 1. Ci mancano solo la radio a transistor e i dischi di Little Tony…

Pete Sampras a Wimbledon, dove ha vinto 7 titoli. Record... prima degli 8 di Federer

Pur in questo 2020 così difficile, Novak Djokovic si è tolto il gran bello sfizio, certificato proprio sul finire del torneo di Parigi Bercy, di levare a Pete - l’eroe d’origini greche del servizio e diritto, Mister Slam prima dell’Era Federer - la prima piazza solitaria nella classifica Year-End N.1, scalata grazie alle performance del 1993, 1994, 1995, 1996, 1997 e 1998. Tutto consecutivamente, l’unico appiglio che resta al figlio di Washington per distinguersi dai mostri del triumvirato contemporaneo.

Per il resto, l’irraggiungibile Pete è stato raggiunto (e sorpassato) in tutto. A partire da quei 7 titoli a Wimbledon eguagliati da Federer ormai 8 anni fa, nel 2012, e poi superati cinque anni più tardi con la vittoria dello svizzero ai danni di Andy Murray.

Pistol Pete invece al settebello ci era arrivato, vincendo tutte e sette le finale giocate, nel 2000: quando superò in quattro set lo specialista del verde Pat Rafter, australiano dalla spiccata propensione al serve & volley e alla crema solare sul naso.

Pete Sampras e Pat Rafter alla premiazione di Wimbledon 2000

I 14 Slam e Federer

Un bottino, quello londinese racimolato da Sampras in soltanto 8 anni, che gli è valso il 50% dell’altro record per cui è diventato immortale. 14 titoli Slam, cinque a New York, due a Melbourne, nessuno a Parigi, impantanato nella lentezza della terra rossa e nelle traiettorie troppo arrotate dai terraioli duri e puri.

Quell’ultimo trionfo a Wimbledon, quello del 2000 aveva sancito il sorpasso su Roy Emerson e i suoi 12 Major, un record assoluto per l'epoca. Sampras aveva fatto 13.

Legittimando poi il primato col colpo di coda di New York 2002, il più inaspettato dei suoi trionfi, arrivato in una finale-evento contro il gemello-diversissimo (in tutto) Andre Agassi.

Quattro set tiratissimi, tutti per i 23 mila dell’Arthur Ashe e per i neo-nostalgici degli Anni ’90 che già cominciavano a sbiadire nei ricordi dei videoregistratori analogici.

Non sono bastati però a Sampras per tenersi alla larga Roger e gli altri... perché oltre allo svizzero, il grande sorpasso lo hanno effettuato nel corso degli anni pure Nadal (oggi a quota 20) e Nole (17).

Pete Sampras nell'ultimo Grand Slam vinto, il 14°, vinto contro Agassi a New York nel 2002

Le 286 settimane da n.1 e Federer (ancora)

L’altro grande record cucito addosso a Sampras dai ruggenti Anni ’90 era quello relativo al maggior numero di settimane (non consecutive) passate in vetta al ranking Atp. Un percorso che Sampras iniziò il 12 aprile del 1993, il suo primo lunedì sul trono, e terminò domenica 19 novembre 2000 (l’ultimo Slam Pete lo vinse quando addirittura era fuori dai Top 10).

Federer, al contrario, si mise a guardare tutti dall’alto in basso il 2 febbraio del 2004, la prima delle 310 settimane da numero 1, unico nella storia del tennis a riuscirci per 236 consecutive e ad abbattere la fatidica quota 300. A conti fatti Roger è stato in vetta (fin qui: con lui mai dire mai…) ben 24 settimane in più di Sampras. Che a questo punto, dopo aver scansato Lendl “fermo” a 270, è di 8 lunghezze dietro pure a Djokovic, lo stesso che adesso lo ha affiancato in quanto a stagioni concluse sul trono.

C’è di peggio, per Pete: Federer torna nel 2021 e solo Dio sa quanto potrebbe distanziarlo ancora nel librone dei record con quel talento sconfinato e quella voglia tutta sua di passare ancora anni e anni sul campo da tennis.

E poi Djokovic, per altro pure più giovane di Federer, sta bene fisicamente e sembra poter mettere nel mirino le 310 settimane di Roger, figuriamoci se non può puntare al settimo Year-End da n.1, quello del definitivo sorpasso su Sampras.

A Pete non resterà neanche un record, è vero; glieli stanno portando via tutti, ma non saranno quelli a mitigarne il mito o ridimensionarne il valore. Semmai amplificheranno ulteriormente il prestigio di chi è riuscito a sfilarglieli.

Perché chi li ha vissuti, quei suoi Anni ’90, da protagonista sui campi o da semplice tifoso sul divano di casa, di Sampras potrà sempre e comunque dire: “Ho visto un Re!”. Ah beh, sì beh…

Pete Sampras era l'idolo del piccolo Federer, che crescendo gli ha strappato i record di Slam e di settimane in vetta al ranking Atp

La mia vittoria più bella? Quella contro Pete Sampras nei quarti di finale a Wimbledon 2001

- Roger Federer

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