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L’Est Europa invade anche Indian Wells: si salvano… Keys e Haddad Maia!

Solo 2 protagoniste su 16 nella parte alta del tabellone in California non hanno legami diretti o indiretti con le figlie delle pioniere Navratilova, Kournikova e Sharapova

di | 09 marzo 2024

Linda Noskova (Getty Images)

Linda Noskova (Getty Images)

Alla fiera dell’Est del tennis donne, 6 delle prime 10 vengono dall’URSS frammentato, e quindi non ci si può sorprendere della forte partecipazione di ragazze dell’Europa Orientale anche nel tabellone di Indian Wells. Ma, in attesa dei responsi del secondo turno anche nella parte bassa del seeding, spicca agli occhi che fra le 16 ancora in gara nella parte alta del torneo, soltanto 2 non hanno radici con quella parte del Vecchio Continente. 

LE PIONIERE

Il simbolo della discendenza di quelle ragazze, l’autentica pioniera, è la figlia dell’ex Jugoslavia, la serba-ungherese Monica Seles, cui hanno fatto seguito la moscovita Anna Kournikova negli anni 90 e la siberiana Maria Sharapova all’alba del 2000, che hanno allargato sempre più la strada al tennis rubando le ancelle migliori agli altri sport, dalla ginnastica al ghiaccio, dalla pallavolo al basket.

Il seme, negli anni 80, l’aveva lanciato Martina Navratilova, costretta ad abiurare l’amata Praga per poter viaggiare liberamente e sviluppare il suo talento tennistico, portandosi dietro a ruota Mandlikova e compagne. Ma quello era stato un segnale più di ribellione e di libertà. Il successivo è stato un pass-partout per la scalata sociale, i soldi, la reale equiparazione delle donne dell’Est con quella dell’Ovest. Allargando il discorso anche all’allora irraggiungibile America.

APE REGINA SWIATEK

Dopo le ceche (per tradizione ricche di talento tennistico come di imperdonabili lapsus di tensione e concentrazione) e le russe, opacizzate dall’invasione dello zar Putin dell’Ucraina, che vanno in scena senza inno, bandiera e nazionalità, e quindi anche onore, sul trono della numero 1 come anche del tabellone del primo “1000” della stagione, nel deserto della California, siede una polacca, Iga Swiatek.

 

La 4 volte regina Slam incrocia nel terzo turno la ceca Linda Noskova, erede 19enne della stirpe ceca, già numero 1 juniores e campionessa del Roland Garros 2021. Scorrendo il seeding, spicca la 29enne afroamericana dell’Illinois, Madison Keys, una delle due uniche eccezioni dell’invasione diretta o indiretta dell’Est Europa. Che affronterà Yulia Putintseva, moscovita ritargata Kazakistan per soldi.

La rediviva tedesca Angelique Kerber, ha radici solide con la Polonia: c’è nata, da genitori polacchi poi emigrati per lavoro a Brema, ed è tornata a risiedere in quel paese un volta mamma. L’ex numero 1, tre volte regina Slam, se la vedrà con Veronika Kudermetova, russa di Kazan. Un’altra neo mamma, ex numero 1 e campionessa Slam, Caroline Wozniacki, è ufficialmente danese, ma di genitori polacchi trapiantati a Odense perché papà Piotr giocava a football nel B1909. Incrocerà Katie Volynets, 22enne californiana, mascherata da wildcard locale, ma di genitori ucraini emigrati nel Nuovo Mondo. 

PAOLINI

Nadia Podoroska, argentina di Rosario che si è infilata nello spiraglio di tabellone lasciato libero da Badosa, ha i nonni ucraini. La sua prossima avversaria, Anastasia Potapova, è l’ennesima figlia della madre Russia, di una famiglia dalle solide radici sportive. Proprio come la connazionale Anna Kalinskaya - genitori ex giocatori di badminton, fratello calciatore - che cerca la rivincita della fresca finale di Dubai contro Jasmine Paolini. La quale, come noto, ha papà italiano e mamma con sangue del Ghana e della Polonia.

La brasiliana BeatriZ Haddad Maia - di ceppo libanese - fa eccezione alla marea delle ragazze col profumo dell’Europa dell’Est. La sua avversaria è la russa Anastasia Pavlyuchenkova, nel tabellone che, scorrendo verso il basso, presenta la 21enne Marta Kostyuk, orgogliosissima figlia della povera Ucraina. Che se la vedrà con la ceca Marketa Vondrousova, grande talento mancino, finalista al Roland Garros 2019 e campionessa uscente di Wimbledon. 

Un’invasione così evidente di un’etnia in uno sport individuale si registra solo nel pattinaggio su ghiaccio con le russe e nel golf con le coreane.

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