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Sara, l’età non è che un numero (anche nel 2025…)

Errani archivia un 2024 da favola che l’ha vista tornare protagonista assoluta in doppio con il successo a Roma e l’oro olimpico a Parigi (sempre con Paolini) e chiudere la stagione con il trionfo - il quarto personale - in Billie Jean King Cup con la nazionale azzurra. A 37 anni la passione è ancora grande…

di | 20 dicembre 2024

Tutta la gioia di Sara Errani (foto Getty Images)

Tutta la gioia di Sara Errani (foto Getty Images)

“La passione non si può descrivere, si può solo vivere”, diceva Enzo Ferrari. E questa frase è perfetta per raccontare Sara Errani e quanto di straordinario è riuscita a fare in questo 2024. Tornare protagonista assoluta in doppio - ha chiuso la stagione al n.9 del ranking di specialità - trovando l’affiatamento perfetto con Jasmine Paolini ma creando l’intesa ottimale anche con Andrea Vavassori. In un momento nel quale la sua carriera sembrava oramai al capolinea.

Con la prima (“Jas”) in una pazzaesca domenica parigina ha trasformato in realtà il sogno dell’oro olimpico, mai nemmeno sfiorato quando era la regina della specialità insieme a Roberta Vinci: con il secondo (“Wave”) si è tolta lo sfizio di conquistare il suo primo trofeo Slam (prima coppia italiana a firmare un Major in doppio misto) all’inizio di un week-end newyorkese trasformatosi in leggenda per il tennis tricolore. 

Guai a farsi ingannare dagli occhioni azzurri e dal sorriso timido: Sara è una “macchina da guerra”. Anzi, da record. Determinazione ferrea e volontà di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Come quando proprio dopo il Roland Garros del 2023 chiese a Jasmine Paolini se voleva a giocare con continuità il doppio insieme a lei per vivere un sogno: provare ad ottenere la qualificazione olimpica.

Sara Errani e Jasmine Paolini baciano la loro medaglia d'oro (foto Getty Images)

Sara Errani e Jasmine Paolini baciano la loro medaglia d'oro (foto Getty Images)

Bene, esattamente un anno dopo le due arrivano in finale al Roland Garros, cedendo solo a Gauff/Siniakova. Ma è solo la prova generale. Su quella stessa terra rossa, due mesi più tardi, eccole infilarsi al collo una luccicante medaglia d’oro, la prima nella storia del tennis azzurro. “Era il sogno di una vita, l'obiettivo più grande - ha confessato la romagnola - abbiamo fatto una bellissima stagione: quest’anno ci credevo davvero”. Un risultato che ha permesso alla 37enne di Massa Lombarda di completare il “Career Golden Slam” di doppio femminile (cioè conquistare i quattro Slam più l’oro a cinque cerchi), diventando la settima tennista nella storia a riuscirci dopo Pam Shriver, Gigi Fernandez, Serena Williams, Venus Williams, Barbora Krejcikova e Katerina Siniakova.  

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La medaglia del metallo più prezioso è stata il risultato più prestigioso di un 2024 nel quale Sara e Jas - premiate dalla WTA come miglior coppia dell’anno ma vincitrici anche del riconoscimento assegnato dai fan - hanno firmato l’“Upper Austria Ladies Linz” (WTA 500), gli “Internazionali BNL d’Italia” (WTA 1000), riportando a dodici anni di distanza dal successo di Errani/Vinci (2012) una coppia tutta azzurra sul trono di Roma, ed il “China Open” (WTA 1000) di Pechino.

Che insieme ad altri piazzamenti di prestigio - come la già citata finale al Roland Garros - hanno garantito loro un posto alle WTA Finals di specialità di Riyadh (dove hanno mancato di un soffio il passaggio in semifinale). E pensare che tre trofei, peraltro non di un livello così alto, erano quelli che la romagnola aveva messo in bacheca tra il 2017 ed il 2023….

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Un "selfie" per le azzurre campionesse del mondo (foto Getty Images)

Infine, come “ciliegina sulla torta”, eccole chiudere l’anno trascinando l’Italia alla conquista della Billie Jean King Cup, primo step di una storica doppietta, completata poi dal bis della nazionale maschile. Per Errani è stato il quarto trionfo con la squadra azzurra, quindici anni dopo il primo, quello del 2009, al quale poi erano seguiti quelli del 2010 e 2013.

Ma il 2024 ha riservato ad Errani, alla 23esima stagione di attività “pro”, qualche soddisfazione anche in singolare - lei che è stata capace di arrivare fino a, n.5 WTA a maggio del 2013 -, permettendole di tornare in top 100 e di arrampicarsi fino al n.76 dopo il terzo turno allo Us Open, raggiunto a nove anni di distanza dall’ultima volta. Per lei anche i quarti a Cluj Napoca e la semifinale a Bogotà.

Passione ma anche capacità di vedere oltre. La lucidità tattica che Sara dimostra in campo non ha eguali: è lei a “comandare” sia con Paolini che con Vavassori. Per non parlare dell’intuizione di scegliere “Jas”, all’epoca n.53 WTA, come compagna di un’impresa che all’inizio aveva quasi i contorni di una “mission impossible”. Un progetto che ha fatto un gran bene a Paolini, che ne ha tratto forza per esplodere anche in singolare (ha chiuso l’anno al n.4 del ranking), e per il quale Jasmine non perde occasione di ringraziarla. E tanta, ma tanta determinazione: quella che le ha consentito di superare periodi NO (in maiuscolo) e processi mediatici, mancanza di sicurezze (quel servizio tirato dal basso…) e motivazioni ritrovate.

Sara Errani, una carriera in 10 scatti

Sara Errani, una carriera in 10 scatti

Fin dagli esordi Errani è stata un’eccezione in un circuito nel quale la forza fisica, altezza e potenza del servizio sono diventati sempre più preponderanti. E’ riuscita infatti a competere ai massimi livelli compensando con un tennis con pochi errori, grande sensibilità nel gioco di volo, precisione in risposta e lucidità tattica.

Senza tralasciare una resistenza fisica e mentale fuori dal comune, che la rendevano (e la rendono) un’avversaria tostissima da affrontare. Il prossimo 29 aprile “Sarita” spegnerà 38 candeline ma, almeno per il 2025, ha intenzione di continuare a dimostrare a tutti cosa significa lottare. Sempre e comunque fino all’ultimo.

Sara Errani e Andrea Vavassori baciano il trofeo di doppio misto vinto allo US Open 2024 (foto Getty Images)

Sara Errani e Andrea Vavassori baciano il trofeo di doppio misto vinto allo US Open 2024 (foto Getty Images)


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