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La cinese Zheng, che sulla superficie del Foro Italico ha vinto due volte Palermo e, a Parigi, ha firmato lo storico oro olimpico (battendo anche da numero 1, Swiatek), eliminando tre anni l’ex dominatrice della superficie, Halep. Intanto si gode i piaceri di Roma
di Vincenzo Martucci | 14 maggio 2025
Qinwen Zheng sembra una dea quando avanza nel players lounge, così alta, atletica, elegante e anche un po’ altera con la sua postura da modella. Chi penserebbe mai che da piccola era sovrappeso e i genitori la spinsero a fare più sport? Lei ondeggiò fra badminton, nuoto e tennis, poi a 6 anni abbracciò decisamente la racchetta: “Mi piace la sfida uno contro uno, e che dipendi solo da te stesso, nel bene e nel male”.
A 11 la IMG, il colosso del management sportivo americano, la mise già sotto contratto. A 15 faceva l'esordio ai tornei juniores. Sognando di diventare come il suo idolo Li Na, la pioniera del tennis cinese con la quale divide il primo allenatore Carlos Rodriguez e che chiama spesso per chiedere consigli su come raggiungerla nella corsa ai titoli Slam. Anche perché le due vengono dalla stessa regione di Hubei e per crescere, Qinwen ha raggiunto il centro tecnico di Wuhan per crescere con le migliori speranze di quell’immenso paese.
SFIDA HORROR
A Roma, dove negli ultimi tre anni è sempre arrivata ai quarti, ma non è andata oltre, Zheng, 1.80, 22 anni, avrebbe prefetto essere sorteggiata dall’altra parte di tabellone, per evitare la sua bestia nera, Sabalenka, che invece incrocia nei quarti, memore del fatto che finora raccolto appena un set in sei sfide.
Contro la numero 1 del mondo che tanto le somiglia nel gioco, ma è più forte e ha più potenza, varietà e fiducia, la cinese che sta catalizzando l’attenzione di milioni di fans come se non di più Li Na, può giocarsi la carta terra rossa. Sperando in qualche confluenza positiva col destino, lei che, al di là delle enormi aspettative sue e degli osservatori, ha sfiorato spesso il grandissimo risultato ma, dopo una finale Majors e quella al Masters, l’ha colto per la prima volta 12 mesi fa mettendosi al collo lo storico oro olimpico proprio sulla terra rossa del Roland Garros.
Già 5 della classifica mondiale, ora 8, Qinwen ha vinto due volte Palermo su questa superficie e si allena a Barcellona con Pere Riba. A Parigi a 5 cerchi ha colto il primo successo su una numero 1, la Swiatek, e tre anni fa ha fatto lo sgambetto a una specialista del rosso come Simona Halep. Un altro aiutino potrebbe arrivarle dalle tossine accumulate dalla wonder-woman di Minsk nel durissimo braccio di ferro contro Kostyuk, finora il match più bello del torneo. Magari potrebbe mandare un messaggino alla sua amica speciale, Li Na, che nel 2012 diventò la prima e unica cinese finalista a Roma, battuta sotto il traguardo da Maria Sharapova.
NUOVO ATTEGGIAMENTO
La pressione che si è messa su se stessa all’inseguimento di successi di primi livello è stata controproducente per Zheng, tanto che ora dice: “Cerco di concentrarmi su me stessa, su come posso migliorarmi la vita, senza badare troppo al giudizio di chi mi sta attorno e anche di guardare troppo io ad altre come Raducanu e Fernandez. Così, finora mi sono distratta, distogliendo l’attenzione dalla mia persona. Ora cerco soprattutto calma, cerco di entrare in una zona dove trovare il mio tennis”.
In questo Roma, così diversa da tutte le altre città del mondo, può aiutarla. “La cucina è incredibile, devo seguire la mia dieta ma riesco comunque a provare piacere dal cibo. Adoro il pesce e il risotto ai frutti di mare è il mio piatto preferito, è buono ed è sano”. Chi penserebbe mai che una star cinese adora così tanto la cucina romana?
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