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Bye bye 2023, maggio – Sabalenka si regala Madrid, Rybakina sorride a Roma

Alla Caja Magica Trevisan arriva negli ottavi ed è da “best”. Swiatek mastica amaro sia in terra spagnola che italiana. Serena di nuovo mamma. Triplo intervento per Raducanu. Al Foro Italico prime gioie per Cocciaretto e Pigato: prima volta al terzo turno per Giorgi. A Rabat la “prima” di Bronzetti: “mamma” Svitolina firma Strasburgo. Fenomeno Mirra Andreeva

di | 22 dicembre 2023

Aryna Sabalenka festeggia la vittoria di Madrid 2023 (foto Getty Images)

Aryna Sabalenka festeggia la vittoria di Madrid 2023 (foto Getty Images)

Spera fino all’ultimo di poter essere a Madrid. Ma Ons Jabeur deve dare forfait, e non è al via a Madrid Open dove nel 2022 ha festeggiato il trionfo più prestigioso della sua carriera. La tunisina si era ritirata dopo tre game nella semifinale di Stoccarda contro Swiatek per quello che si è poi rivelato un piccolo strappo al polpaccio.

CAJA MAGICA OLE’
Sono 6 le azzurre al via nel main draw del “Mutua Madrid Open” (WTA 1000 - montepremi 7.652.174 euro) sulla terra rossa della Caja Magica di Madrid, in Spagna (combined con un Masters 1000 Atp). E tutte sono abbastanza fortunate nei sorteggi, anche non ne approfittano. Sfortunata Camila Giorgi, n.40 WTA, che si ritira sulla situazione di un set pari (64 46 lo score) nel match contro l’egiziana Mayar Sherif, n.59 del ranking. La 31enne di Macerata, che chiede un “MTO” per un problema al ginocchio destro (lo stesso che le aveva impedito di scendere in campo nella giornata decisiva della BJK Cup) alla fine del secondo set, stringe poi la mano alla sua avversaria all’inizio del terzo.

Prosegue il periodo nero di Jasmine Paolini, n.68 WTA, sconfitta 62 63 dalla polacca Magdalena Frech, n.100 del ranking, promossa dalle qualificazioni. La giocatrice toscana non vince una partita a livello di main draw WTa dal torneo di Lione di inizio febbraio quando ha perso nei quarti con la Garcia. Stesso discorso per Lucia Bronzetti, n. 97 WTA, eliminata 61 63 dall’ucraina Lesia Tsurenko, n.77 del ranking. La 24enne riminese di Villa Verucchio deve dunque attendere ancora per il primo successo stagionale a livello di main draw WTA (in questo 2023 ha vinto solo in United Cup con la nazionale azzurra e raggiunto la finale nell’ITF da 60mila dollari di Croissy Beaubourg). Arriva poi anche la sconfitta di Errani, semifinalista in questo torneo esattamente dieci anni fa: la 35enne di Massa Lombarda, n.83 WTA, promossa dalle qualificazioni, cede per 64 60 alla montenegrina Danka Kovinic, n.57 del ranking.

Elisabetta Cocciaretto esulta (foto Getty Images)

Buona la prima invece per Elisabetta Cocciaretto, n.50 WTA, che sconfigge all’esordio la ceca Barbora Strycova, attualmente senza ranking (è rientrata dopo la maternità) ma arrivata fino al n.16 nel 2017. Al secondo turno la 22enne di Fermo va davvero vicino a fare l’impresa, rimettendo in piedi un match in cui è sotto un set e un break.

Ma non basta. Con un bel po’ di rabbia in corpo cede 63 46 64 alla spagnola Paula Badosa, n.42 del ranking e 26 del seeding, apparsa ad essere sinceri non in condizioni ottimali. Elisabetta ha la meglio quasi tutte le volte che è riesce a far spostare parecchio la sua avversaria che invece la sovrasta in termini di potenza pura.

Il movimento di chiusura del diritto di Martina Trevisan (foto Getty Images)

MARTINA, CHE PECCATO
Prima vittoria stagionale sul “rosso” per Martina Trevisan, che approda al terzo turno del “Mutua Madrid Open”. La 29enne mancina di Firenze, n.20 WTA (“best” eguagliato) e 18esima testa di serie - entra in gara direttamente al secondo turno battendo 62 75 la canadese Eugenie Bouchard, n.285 WTA, proveniente dalle qualificazioni. Un punteggio che avrebbe potuto anche essere più severo se nel secondo set l’azzurra non si fosse fatta recuperare per due volte un break di vantaggio. Pur con un passaggio a vuoto che può costarle caro Martina mette in mostra tutto il suo repertorio e dimostra ancora una volta che quest’anno sul “rosso” bisognerà fare i conti anche con lei.

L’azzurra stacca il pass per gli ottavi di finale, otto anni dopo Vinci (2015), grazie al successo per 76(3) 61 sulla statunitense Alycia Parks, n.54 WTA, protagonista nel turno precedente dell’eliminazione della bielorussa Victoria Azarenka, n.16 del ranking e 15 del seeding, due volte finalista in questo torneo (2011 e 2012). Ci prova fino in fondo, dimostrando una volta di più che sul “rosso” ha le armi per dare fastidio anche alle prime della classe. Esce di scena a testa alta Trevisan negli ottavi cedendo 63 26 63 alla statunitense Jessica Pegula, n.3 del ranking e del seeding, finalista 12 mesi fa. Per due set e mezzo l’azzurra gioca alla pari con l’americana, anzi per lunghi tratti appare superiore per varietà di colpi e di schemi, ma Pegula fa parte di quella categoria di tenniste che la partita non te la regalano: le devi battere e per riuscirci non ti puoi permettere di allentare la pressione, nemmeno per un attimo. Emblematico il doppio fallo commesso dalla tennista allenata da coach Matteo Catarsi sul secondo match-point.

Un primo piano di Mirra Andreeva

NOMI NUOVI A MADRID
Il torneo tiene a battesimo il primo successo in un tabellone principale della 15enne Mirra Andreeva che rifila un perentorio 63 64 alla canadese Leylah Fernandez, n.49 WTA, finalista allo US Open 2021. La russa, 194 del ranking, è nata il 29 aprile 2007 a Krasnoyarsk ed è la terza più giovane di sempre a vincere un match in un “1000” dopo Coco Gauff e Cici Bellis.

Con la terza vittoria consecutiva contro una testa di serie a Madrid - Kalinina (n.30), Garcia (n.5) e Mertens (n.24), Mayar Sherif, n.59 del ranking, diventa la prima tennista egiziana a raggiungere i quarti in un WTA 1000: la 26enne del Cairo, che si allena proprio in Spagna, si gioca un posto in “semi” con la n.2 del mondo Sabalenka, che negli ottavi stoppa Andreeva.

Se la vede brutta Aryna. Con quel servizio dirompente che per un set e mezzo abbondante proprio non ne vuole sapere di fare il suo dovere. E quegli errori, tanti, troppi, da far pensare ad una delle sue proverbiali “giornate no”. Ed invece stavolta non molla, rimane attaccata con le unghie e con i denti al match fino a quando non riesce a farlo girare. Con un bel po’ più di fatica del previsto Sabalenka stacca il pass per le semifinali: la 24enne di Minsk, n.2 del ranking e seconda favorita del seeding, campionessa nell’edizione 2021, batte in rimonta per 26 62 61 l’egiziana Sherif.

Una prima volta tra le prime quattro di un “1000” da incorniciare per Veronika Kudermetova. Anche perché la strada per arrivarci è talmente lunga e complicata che la metà basta. Quattro vittorie in tre set (curiosamente perdendo sempre il secondo), quattro battaglie, ma ne vale la pena. Nei quarti la 26enne di Kazan, n.13 del ranking e 15 del seeding, supera 64 06 64 la statunitense Jessica Pegula, n.3 WTA e terza testa di serie, finalista nel 2022, che nel turno precedente aveva stoppato la corsa di Martina Trevisan.

Un recupero di diritto in allungo di Iga Swiatek (foto Getty Images)

SEMIFINALI SENZA SORPRESE
Kudermetova si gioca l’ingresso in finale con Swiatek, regina del tennis mondiale: la 21enne di Varsavia. Nei quarti, infatti, la polacca lascia tre game alla croata Petra Martic, n.33 del ranking e 27 del seeding, più o meno lo stesso punteggio dell’unico precedente tra le due (secondo turno Indian Wells 2021).

La polacca è estremamente consistente dal primo all’ultimo “quindici” e centra così la 24esima vittoria stagionale (contro 4 sconfitte). Nella “semi” proprio non c’è storia: Iga si impone 61 61 e firma il quarto successo in altrettanti confronti diretti contro la russa, che non ha mai vinto più di sei game in un match contro l’attuale numero 1 del mondo.

L’altra semifinale la giocano la bielorussa Sabalenka, n.2 del ranking e del seeding, e la greca Maria Sakkari, n.9 del ranking e del seeding: è il nono confronto tra le due, il primo sulla terra, con la bielorussa in vantaggio per 5-3 dopo il successo in semifinale ad Indian Wells.

E Aryna si impone per 64 61 mettendo a segno la 28esima vittoria di questo 2023 (contro appena 4 sconfitte) dove nessuna è riuscita a fare meglio di lei, approdando per la quinta volta in finale.

Tutta la grinta di Aryna Sabalenka (foto Twitter Mutua Madrid Open)

UN TROFEO 1000 COME REGALO DI COMPLEANNO
Si tratta bene Sabalenka, che alla Caja Magica si prende la rivincita contro Iga Swiatek che l'ha battuta in finale a Stoccarda due settimane prima. E’ solo la terza volta negli ultimi quarant’anni che la numero 1 e numero 2 del mondo si incontrano due volte sulla terra battuta nella stessa stagione: era successo solo nel 1984 (Navratilova ed Evert, ad Amelia Island e al Roland Garros) e nel 2013 (Serena Williams e Sharapova, a Madrid ed al Roland Garros). Iga è in vantaggio 5-2 nel bilancio degli scontri diretti e finora Aryna non ha mai sconfitto la rivale in una finale sulla terra rossa.

Ma stavolta le cose vanno per il verso giusto per la bielorussa che s’impone 63 36 63.

Il post su Instagram con cui Serena Williams ha annunciato la seconda gravidanza

SERENA MAMMA BIS
Con un post su Instagram pubblicato durante l’annuale Met Gala di New York, Serena Williams rivela una nuova gravidanza. E allora ecco che una classica foto scattata durante l'annuale evento di beneficienza organizzato dal Costume Institute del Metropolitan Museum of Art di New York diventa un annuncio: quello della seconda maternità dell’ex numero uno del mondo.

La 23 volte campionessa Slam, ritiratasi ufficialmente allo US Open 2022, aspetta dunque un altro figlio dopo aver dato alla luce Alexis Olympia Ohanian Jr. a settembre 2017.

Emma Raducanu dopo l'intervento alla mano destra (foto Instagram Emma Raducanu)

I DOLORI DELLA GIOVANE EMMA
Non un periodo semplice per Raducanu. Il suo ritiro a Madrid arrivava a 24 ore di distanza da una conferenza stampa abbastanza surreale in cui la 20enne britannica aveva usato solo 58 parole per rispondere a ben 16 domande, la maggior parte delle quali riguardavano la sua forma fisica. Ed ora se ne comprende la ragione.

Emma pubblica una sua foto dal letto di un ospedale con la mano destra fasciata dopo una “procedura minore”, aggiungendo che i medici interverranno anche sulla mano sinistra e che nei prossimi giorni subirà un altro piccolo intervento alla caviglia sinistra. 

La numero uno british salterà dunque il Roland Garros e Wimbledon e tutti i tornei estivi. Con la speranza di riuscire a rientrare per gli Us Open, il torneo che nel 2021 con la sua straordinaria vittoria (partendo dalle qualificazioni e senza perdere un set) l’aveva lanciata nel firmamento del tennis mondiale. Anche se da allora la sua carriera è stata un susseguirsi di infortuni e conseguenti risultati deludenti.  

MARTINA DA “BEST”
In una classifica WTA abbastanza rivoluzionata dopo il “1000” sulla terra di Madrid la prima delle azzurre è sempre Trevisan (n.18), che ritocca il proprio primato personale, davanti a Giorgi (n.37) e Cocciaretto (n.45 - “best ranking” eguagliato). Sono sempre sei le italiane nelle top 100.

Elisabetta Cocciaretto saluta il pubblico (foto Sposito)

QUANTO AZZURRO NEL TABELLONE DEGLI IBI
Delle 13 azzurre al via nel primo tabellone long-form 8 (Bronzetti, Stefanini Paoletti e le wild card Errani, Rosatello, Brancaccio, Cherubini e Spiteri) vanno subito fuori. A “rompere il ghiaccio” per il tennis tricolore all’ottantesima edizione degli Internazionali BNL d’Italia (WTA 1000 - montepremi 3.572.618 dollari) è Lisa Pigato, n.483 del ranking.

Entrata nel main draw grazie ad una wild card, la 19enne bergamasca, vincitrice del titolo junior di doppio al Roland Garros del 2020 in coppia con Eleonora Alvisi, si gode ogni singolo minuto di questa sua “prima” vincente al Foro Italico, ottenuta ai danni di Diletta Cherubini (n.421 WTA), anche lei wild card (75 26 63 lo score). Al secondo turno la “figlia d’arte” è battuta 61 62 dalla russa Daria Kasatkina, n.9 del ranking ed ottava testa di serie.

Sprizza felicità Elisabetta Cocciaretto: la sua prima vittoria romana vuole godersela fino in fondo. Inizia a saltare e sorridere dopo il match-point invitando il pubblico del “Pietrangeli” ad applaudirla, e ce n’è tanto a sostenere la 22enne di Fermo, n.45 WTA, impegnata a prendere a pallate (63 60) una Lauren Davis, n.53 del ranking, non in condizioni ottimali ma che comunque nel primo set qualche problema alla marchigiana lo crea. Al secondo turno, però, “Cocci” va a sbattere contro la russa Anastasia Potapova, n.25 del ranking e 23 del seeding, che s’impone con un doppio 6-4.

Nei suoi occhi una delusione infinita. Ed anche un bel po’ di rabbia. Quella di chi ha appena perso una partita pazzesca, vietata ai deboli di cuore. Per giunta dopo averla tenuta in pugno, poi ripresa per i capelli ed aver pure fallito un match-point. Esce subito di scena Martina Trevisan: su un “Pietrangeli” gremito la 29enne mancina di Firenze, n.18 del ranking e seeding, cede al secondo turno (per lei l’esordio) 36 63 75 alla ceca Karolina Muchova, n.52 WTA.

Per un set sogna l’impresa Jasmine Paolini, che saluta anche lei al secondo turno. La 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.65 WTA, dopo il successo in tre set sulla cinese Xinyu Wang, n.60 WTA, è sconfitta 76(4) 61 dalla kazaka Elena Rybakina, n.6 del ranking e 7 del seeding.

Camila Giorgi colpisce di diritto (foto Sposito)

Sorridente e rilassata, Camila Giorgi approda per la prima volta al terzo turno. La 31enne di Macerata, n.37 WTA, dopo aver superato in rimonta l’olandese Rus (n.107 WTA), proveniente dalle qualificazioni - fugando le preoccupazioni sulle condizioni del suo ginocchio destro che l’aveva costretta al ritiro a Madrid - regola 64 62 la russa Ekaterina Alexandrova, n.22 WTA e 15esima testa di serie.

Al terzo turno, però, cede 76(4) 62 alla ceca Karolina Muchova (n.52) WTA, che nel turno precedente aveva eliminato Trevisan con tanto di match-point annullato.

Sofia Kenin (foto Getty Images)

CHE STORIE AL FORO ITALICO
A 27 anni, Taylor Townsend ha vissuto almeno tre vite e una carriera in due tempi. Considerata una baby-prodigio, penalizzata poi dalla Federazione USA che le taglia i fondi in quanto eccessivamente sovrappeso, la tennista di Chicago rientra nel circuito dopo un anno di stop per maternità. A Roma, dopo il successo sulla belga Bonaventure, n.86 WTA, in un match tra qualificate, elimina 62 36 63 la connazionale Pegula, firmando così la prima vittoria contro una top 3. Ma la sua corsa finisce al terzo turno contro la cinese Xiyu Wang, n.75 WTA

Sconsolata, delusa e sconfitta. La numero 2 del mondo Aryna Sabalenka, fresca del successo di Madrid, esce subito di scena. Autrice del secondo grande “upset” del torneo femminile (dopo quello di Pegula) è Sofia Kenin che si impone 76(4) 62 ritrovando una vittoria di prestigio dopo tre anni. Il 2020 era stata la miglior stagione della carriera della statunitense di origini russe.

Fa meno rumore, visto il recente passato, il ko di Karolina Pliskova. La 31enne di Louny, n.14 WTA e 13esima testa di serie, si fa sorprendere dall’ungherese Anna Bondar, n.93 del ranking, promossa dalle qualificazioni: 76(5) 62 lo score. La ceca, ex numero uno del mondo, campionessa nell’edizione del 2019 e finalista ancora nel 2000 e nel 2001, per il secondo anno di fila esce al primo ostacolo.

Si salva la russa Daria Kasatkina, n. 9 del ranking ed 8 del seeding, che supera dopo tre ore e 19 minuti l’austriaca Julia Grabher, n.89 WTA: 75 46 76 (2) lo score. Terzo turno fatale, invece, per la greca Maria Sakkari, n.8 WTA e nona testa di serie, che cede 75 63 alla rediviva ceca Marketa Vondrousova, n.70 WTA, finalista al Roland Garros 2019, e la statunitense “Coco” Gauff, n.4 WTA e sesta testa di serie, finalista a Parigi 2022, battuta 46 62 62 dalla ceca Marie Bouzkova, n.38 WTA e 27esima testa di serie.

Camila Osorio in azione agli Internazionali BNL d'Italia (Foto Adelchi Fioriti)

Cinque ore di passione tra rinvii, stop and go ed ulteriori soste assortite. Ma alle quattro del pomeriggio Camila Osorio (già Maria Camila Osorio Serrano, per la gioia dei compilatori dei draw) firma la sua vittoria più importante, battendo per la prima volta una top-five e qualificandosi per gli ottavi al Foro Italico. E quelle sul suo volto non sono gocce di pioggia ma lacrime di felicità.

La 22enne di Cùcuta, n.100 del ranking, promossa dalle qualificazioni, batte 64 64 la francese Caroline Garcia, n.4 WTA e quinta favorita del seeding, siglando con una prima di servizio all’incrocio il suo primo successo in carriera su una top-five. Vittoria scacciacrisi per la colombiana, dopo un anno segnato da problemi fisici, in primis ai legamenti del ginocchio sinistro.

Iga Swiatek colpisce di diritto (foto Fioriti)

Si allunga la serie positiva di Iga Swiatek: adesso sono 14 le vittorie consecutive sul “rosso” del Foro Italico dove è la bi-campionessa in carica (ha trionfato nel 2021 “asfaltando” Pliskova e nel 2022 battendo Jabeur). Nel match degli ottavi, giocato con 24 ore di ritardo a causa del maltempo, la 21enne di Varsavia si impone 63 64 sulla croata Donna Vekic, n.24 WTA e 21esima testa di serie, inanellando il 28esimo successo in stagione (a fronte di cinque sconfitte), seconda solo a Sabalenka nella classifica delle più vincenti.

E’ decisamente “on fire” Iga che ha perso nove giochi in tre incontri, sette solo contro la croata di Osijek ed è in serie positiva da 24 set.

Veronika Kudermetova esulta (foto Sposito)

QUARTI CON SORPRESE
Seconda semifinale da “1000” consecutiva per Veronika Kudermetova che, dopo Madrid, approda al penultimo atto anche a Roma. Nei quarti la 26enne di Kazan, n.12 del ranking e 11esima testa di serie, batte 36 63 64 la cinese Zheng Qinwen, n.21 WTA e 22esima testa di serie. La russa dice che la svolta della sua stagione sulla terra è arrivata dopo la sconfitta contro la 19enne connazionale Diana Schnaider all’esordio del torneo di Charleston: “Avevo perso contro una ragazza che è più giovane di mia sorella”.

In semifinale Kudermetova trova Anhelina Kalinina, mai così avanti in carriera in un WTA 1000. L’ucraina, n.47 del ranking e 30 del seeding, supera in rimonta per 67(2) 76(6) 63, al termine di una maratona di tre ore e 41 minuti, la brasiliana Beatriz Haddad Maia, n.15 del ranking e 14 del seeding, in quello che è il match più lungo dell’anno. Per la 26enne di Nova Kachovka si tratta del quarto successo in altrettante sfide con la 26enne mancina di San Paolo, prima tennista “carioca” ad approdare nei quarti al Foro. 

Jelena Ostapenko (foto Fioriti)

Ha continuato a colpire un vincente dopo l’altro come se non ci fosse un domani. Offrendo diversi sprazzi di quel tennis che le aveva permesso, ad appena vent’anni, di trionfare al Roland Garros nel 2017. E’ raggiante Jelena Ostapenko: per la prima volta - dopo due stop nei quarti (2018 e 2021) - è in semifinale agli Internazionali. Stavolta la 25enne di Riga, n.20 del ranking e del seeding, riesce a superare l’ostacolo battendo 62 46 63 la spagnola Paula Badosa (n.35 WTA), mai così avanti sulla terra romana. La lettone, che mette a segno 44 vincenti contro gli 8 della sua avversaria, in semifinale deve vedersela con Elena Rybakina, n.6 del ranking e settima favorita del seeding.

Non era difficile definire la sfida tra la kazaka e Swiatek una finale anticipata. Ed è per due set una bellissima partita, dominata all’inizio dalla polacca numero uno del mondo che arriva a condurre 62 4-2 con la palla del 5-2. Non riesce a sfruttarla, per merito anche dell’avversaria e ne subisce il ritorno grazie al servizio devastante, che la costringe tie-break. Lì Rybakina è più decisa ed efficace, vola da 3-3 a 6-3, chiudendo all’attacco. Proprio nel tentativo di recuperare l’ultimo affondo dell’avversaria, Iga appoggia malamente la gamba destra e finisce il set con una smorfia di dolore. Chiede un “Medical Time out”, pare rinfrancata, oltre che fasciata alla coscia destra, ma sul 2-2 fa segno all’arbitro che la sua partita e il suo torneo finiscono li (26 76 2-2 ritiro).

La gioia di Anhelina Kalinina (foto Sposito)

SORPRESA ANHELINA
Si complica la vita che la metà basta Kalinina ma si ritrova nel set decisivo e centra la finale a Roma, la più importante della sua carriera. E si assicura il “best ranking”: virtualmente è numero 25. “Quel che spero davvero è di poter regalare una piccola luce e delle emozioni positive al mio Paese”, le sue prime parole. Nella semifinale della parte bassa la 26enne ucraina di Nova Kachovka, n.47 del ranking e 30 del seeding, batte 75 57 62 la russa Kudermetova, n.12 del ranking e 11esima testa di serie, alla seconda “semi” da “1000” consecutiva dopo Madrid. Anhelina fuga ogni dubbio sulle sue condizioni fisiche dopo la maratona vinta nei quarti contro la brasiliana Haddad Maia. Per Kalinina quella di Roma è la seconda finale raggiunta in carriera dopo quella di Budapest 2021, sempre sulla terra, fermata sul più bello dalla kazaka Putintseva. Una tennista dell’Ucraina torna dunque protagonista all’ultimo atto degli Internazionali BNL d’Italia dopo Elina Svitolina nel 2018, l’anno del suo secondo trofeo consecutivo (2018).

Kalinina si gioca il titolo con la kazaka Elena Rybakina, n.6 WTA e settima testa di serie, che supera 62 64 la lettone Jelena Ostapeko, n.20 del ranking e del seeding: Anhelina ha vinto in tre set l’unico precedente con la 23enne di origini moscovite, disputato al secondo turno sulla terra di Charleston lo scorso anno. Pause e riprese, scatti e frenate, nuvole e pioggia. Non è una serata facile, ma felice sì per Rybakina che centra la prima finale a Roma, e questo risultato le permette di fare il suo esordio in top 5. Vincendo il titolo, sarebbe di sicuro tra le prime quattro teste di serie al Roland Garros.

La vincitrice degli Internazionali BNL d'Italia 2023 Elena Rybakina (foto Sposito)

TRIONFO RYBAKINA
La kazaka si presenta da favorita nella finale contro l’ucraina, n.47 WTA e 30esima testa di serie, la finalista con la più bassa classifica nella storia del torneo dal 1985, quando Raffaella Reggi, numero 61, vinse il titolo a Taranto. E’ Rybakina la nuova regina del Foro Italico: in finale la kazaka, n.6 WTA e settima testa di serie, supera Kalinina, ritiratasi sul punteggio di 64 1-0, dopo appena 65 minuti di partita, a causa di un problema alla coscia sinistra.

Per la 23enne di origini moscovite si tratta del quinto trofeo su 14 finali disputate: in questo 2023 ha vinto Indian Wells ed è stata finalista sia agli Australian Open che a Miami ma sulla terra prima di Roma aveva giocato tre partite vincendone solo una. Improvvisamente al Foro Italico Elena ritrova la quadra dei suoi schemi sul “rosso”, e andrà ad occupare la quarta poltrona del ranking (“best”).

Rybakina diventa la prima giocatrice quest’anno a vincere due “1000”: per 28 successi in stagione (come la numero uno del mondo Swiatek): solo Sabalenka ha vinto di più (29). Nell’Era Open solo altre due giocatrici hanno fatto finale agli Australian Open, ad Indian Wells, a Miami e a Roma nella stessa stagione: Monica Seles (1991) e Maria Sharapova (2012).

BJK Cup: Martina Trevisan, Jasmine Paolini, Federica Urgesi, Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto (foto Sposito)

BJK CUP FINALS: LE AVVERSARIE DELLE AZZURRE
Francia e Germania saranno le avversarie dell'Italia nelle Finals della Billie Jean King Cup 2023. Le ragazze di Tathiana Garbin, che ad aprile hanno conquistato l'accesso alla fase finale vincendo il preliminare in casa della Slovacchia, saranno impegnate dal 7 al 12 novembre a Siviglia. Sorteggiate in un girone tutto europeo, le azzurre se la vedranno dunque contro le francesi campionesse della BJK Cup nel 2019, che possono contare sulla attuale numero 5 del mondo Caroline Garcia, e contro le tedesche delle top-100 Tatjana Maria, Jule Niemeier e Anna-Lena Friedsam.

La Svizzera (Belinda Bencic, Jil Teichmann), campione in carica e prima nel ranking per nazioni, è stata sorteggiata in un girone di ferro insieme a Repubblica Ceca (Marketa Vondrousova, Barbora Krejcikova) e Stati Uniti (Jessica Pegula, Coco Gauff). Più agevole, almeno sulla carta, il raggruppamento della finalista Australia (Ajla Tomljanovic, Sanders/Stosur), che se la vedrà con Kazakistan e Slovenia. Le padrone di casa della Spagna, cinque volte campionesse della competizione, saranno invece opposte al Canada (Leylah Fernandez, Bianca Andreescu) e alla Polonia della numero 1 del mondo Iga Swiatek.   

Lucia Bronzetti con il trofeo conquistato a Rabat

RABAT PARLA ANCORA ITALIANO
Semaforo rosso Martina Trevisan nei quarti del “Gran Prix Sar la Princesse Lalla Meryem” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari). La 29enne mancina di Firenze, n.26 del ranking e prima favorita del seeding, si ritira dopo aver perso il primo set per 6-3 contro l’austriaca Julia Grabher, n.74 del ranking, lamentando un fastidio al polpaccio. Martina era tornata a Rabat per difendere il titolo conquistato dodici mesi fa - primo e finora unico trofeo vinto nel tour maggiore - prologo della cavalcata al Roland Garros: dopo aver superato all’esordio la spagnola Parrizas Diaz, n.93 WTA, ritiratasi per un problema alla gamba destra all’inizio del secondo set, ha battuto con non poche difficoltà la croata Fett, n.266 WTA, promossa dalle qualificazioni.

Bronzetti ritorna invece in “semi”. La 24enne riminese di Villa Verucchio, n.102 WTA, spazza via nei quarti 62 60 la statunitense Alycia Parks, n.40 del ranking e quarta favorita del seeding, bissando così la sua prima semifinale WTA raggiunta lo scorso anno quando si fermò nel derby azzurro contro la futura campionessa Trevisan. In Marocco Lucia, tornata finalmente a vincere un match di main draw battendo all’esordio la svedese Peterson, n.86 WTA, si ripete poi superando in rimonta la tedesca Maria, n.64 WTA ed ottava testa di serie: quindi dei quarti il successo su Parks. Con una prestazione praticamente perfetta in semifinale la romagnola liquida 61 61 la statunitense Sloane Stephens, n.35 del ranking e seconda favorita del seeding: la 30enne di Plantation, Florida, è l’avversaria con la classifica più alta mai battuta dalla romagnola che raggiunge così per la seconda volta l’ultimo atto in un torneo del circuito maggiore dopo Palermo 2022.

Il diritto di Lucia Bronzetti

Nell’altra semifinale successo dell’austriaca Julia Grabher, n.74 WTA, si impone 61 36 76(6) sull’argentina Julia Riera, n.195 del ranking, all’esordio assoluto in un main draw del circuito maggiore. Per la 26enne di Dornbirn si tratta della prima finale WTA in carriera.  Uno pari il bilancio dei precedenti tra Bronzetti e Grabher, con Lucia a segno al primo turno dell’ITF da 25mila dollari di Torino e Julia vincitrice in finale nell’ITF da 60mila dollari di Bellinzona nel 2021, sempre sulla terra.

Rabat entrerà nel cuore di Bronzetti. Dopo aver perso dieci partite di fila nei main draw del WTA Tour, escludendo competizioni a squadre e WTA 125, la romagnola festeggia in Marocco il primo titolo in carriera. In finale sconfigge 64 57 75 l’austriaca Grabher, alla prima finale WTA in carriera. Lucia diventa così la quinta italiana nell'albo d'oro del torneo dopo Rita Grande (2003), Alberta Brianti (2011), Francesca Schiavone (2013) e Martina Trevisan (2022). Il primo titolo in carriera permetterà alla romagnola di rientrare in top 70 e riavvicinare il best ranking di n.50.

Elina Svitolina (foto Getty Images)

“MAMMA” SVITOLINA FIRMA STRASBURGO
Elina Svitolina si avvicina al Roland Garros nel miglior modo possibile. A Strasburgo, in Francia, l’ex top 5 ucraina, attuale n.508 del ranking, festeggia il diciassettesimo titolo in carriera, il primo dopo essere diventata mamma. Nella finale degli “Internazionaux de Strasbourg” (WTA 250 - montepremi 225.480 euro) batte 63 62 la russa Anna Blinkova, n.66 WTA, che finora in carriera era arrivata al massimo agli ottavi in tornei WTA sulla terra battuta.

La 28enne di Odessa non vinceva un torneo dall’estate del 2021, quando si impose al WTA 250 di Chicago. Poi nel 2022 si era presa un periodo di pausa dopo l’invasione dell'Ucraina da parte della Russia: poco dopo aveva annunciato di essere incinta. A ottobre, insieme al marito Gael Monfils, festeggiavano la nascita della primogenita Skaï. Ad aprile di quest’anno il suo ritorno in campo nel circuito maggiore, al “Credit One Charleston Open”, unico appuntamento in calendario sulla terra verde.

Svitolina è la quarta giocatrice con la più bassa classifica a vincere un titolo nel circuito WTA dopo le due campionesse senza classifica al momento del torneo (Mirjana Lucic-Baroni a Bol nel 1997 e Kim Clijster nel 2009 allo US Open), e Angelique Widjaja, numero 579 quando ha trionfato a Bali nel 2001. A Strasburgo l’ucraina centra il sesto titolo su sei finali giocate sulla terra rossa dopo i due successi consecutivi agli Internazionali BNL d'Italia (2017, 2018), e le vittorie a Marrakech (2015), Istanbul (2017), Strasburgo (2020).

Mirra Andreeva in azione

QUALIFICAZIONI PARIGI
Subito fuori le due giocatrici italiane a caccia di un posto nel main draw del Roland Garros, Lucrezia Stefanini e Nuria Brancaccio. Da segnalare invece l’exploit di Mirra Andreeva, n.143 del ranking, che a 16 anni continua a stupire. Grazie al 76(8) 64 alla colombiana Camila Osorio, n.84 WTA, la teen-ager russa ottiene la prima qualificazione in carriera al main draw di uno Slam, e senza cedere nemmeno un set in tre partite.

Raggiunge così le 20 vittorie su 22 match giocati da professionista nel 2023, a tutti i livelli dagli ITF ai Major (qualificazioni comprese). “Da piccola guardavo tutti gli Slam, ricordo che facevo il tifo per Roger - dice -, è un sogno per me essere qui in tabellone”.

Mirra inizia a giocare a tennis in Siberia, come la sorella maggiore Erika, attuale numero 114 WTA. Dopo un periodo a Sochi, le due lasciano la Russia e generano inevitabili confronti con Sharapova. Diversamente da Maria, che aveva scelto l’accademia di Nick Bollettieri, la famiglia Andreeva opta per la Francia: le due sorelle si allenano da inizio 2022 all’Elite Tennis Center con i coach Jean-René Lisnard e Jean-Christophe Faurel.

Proprio qui si era trasferito anche Daniil Medvedev, a cui Lisnard l’accosta. Finalista all’Australian Open junior, sconfitta da Alina Korneeva, ad aprile Mirra firma due titoli ITF consecutivi nei 60mila dollari di Chiasso e Bellinzona. Mai nessuna giocatrice aveva vinto due tornei di questa categoria prima di compiere i 16 anni. Poi a Madrid raggiunge gli ottavi diventando la settima under 16 capace di superare una Top 20 (la brasiliana Haddad Maia) negli anni 2000.


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