Chiudi
Al Roland Garros delude Trevisan: la più brava delle azzurre è Cocciaretto, per la prima volta al terzo turno in uno Slam. Esplode il fenomeno Andreeva (Mirra). Svitolina e Pavlyuchenkova campionesse ritrovate: primi quarti per Jabeur e Haddad Maia. Approda in finale con tanto di match-point annullato Muchova ma Iga non si batte. Bis Alexandrova a ‘s-Hertogenbosch: Boulter profeta in patria a Nottingham. Ostapenko si prende Birmingham: Berlino rilancia Kvitova. A Bad Homburg Bronzetti ci prova ma vince Siniakova: Keys sorride di nuovo ad Eastbourne
di Tiziana Tricarico | 23 dicembre 2023
Sono 6 le azzurre ai nastri di partenza del Roland Garros, secondo Slam del 2023, di scena sulla terra rossa parigina (montepremi 49.600.000 euro). E il sorteggio non è particolarmente benevolo con nessuna di loro. Si rivela davvero troppo ostico il primo impegno di Lucia Bronzetti: la 24enne di Villa Verucchio, n.65 WTA, cede 64 61 alla tunisina Ons Jabeur, n.7 del ranking e del seeding, arrivata due volte negli ottavi (2020 e 2021) nelle cinque precedenti partecipazioni allo Slam parigino.
LA DELUSIONE DI MARTINA
Non pesca male, almeno in termini di classifica (in termini di “nobiltà tennistica” è tutta un’altra storia) Martina Trevisan, n.26 del ranking e del seeding, alla quarta partecipazione allo Slam francese dove nel 2020 ha raggiunto i quarti (partendo dalle qualificazioni), fermata solo dalla futura vincitrice del torneo, la polacca Swiatek, e nel 2022 una splendida semifinale, battuta dalla statunitense Gauff. Dall’altra parte della rete trova l’ucraina Elina Svitolina, n.192 WTA, in gara con il ranking protetto, mai affrontata in carriera: per “madame Monfils”, ex n.3 del mondo, è la decima partecipazione parigina, la prima dopo essere diventata mamma (per lei tre piazzamenti nei quarti: 2015, 2017 e 2020).
Sul “rosso” francese dodici mesi prima giocava una favolosa semifinale: stavolta invece la favola non inizia nemmeno. Martina, bloccata dalla tensione e da una condizione fisica precaria, esce subito di scena: la 29enne mancina di Firenze cede 62 62 a Svitolina, che firma la quinta vittoria in sette giorni.
CAMILA BRILLA SOLO PER UN MATCH
Out-fit rosa pallido, come sempre molto elegante, perfettamente in linea con la location (le note de “La Vie en rose” suonano da queste parti…). Un tennis aggressivo e piuttosto efficace, anche se con qualche passaggio a vuoto di troppo. Sono le coordinate dell’esordio tutto sommato convincente di Giorgi: la 31enne di Macerata, n.37 WTA, batte 63 64 la sempre ostica francese Cornet, n.62 del ranking.
Dura invece poco più di mezz’ora l’impegno di secondo turno di Camila, costretta a ritirarsi e a salutare il Roland Garros. La marchigiana lascia via libera alla statunitense Jessica Pegula, n.3 del ranking e del seeding, che a Parigi vanta i quarti raggiunti dodici mesi fa, per il riacutizzarsi del problema al ginocchio destro dopo aver perso 6-2 (in 37 minuti) il primo set.
SECONDO TURNO FATALE ANCHE PER JASMINE E SARA
La vuole a tutti i costi la sua terza vittoria sul “rosso” francese, combattendo anche contro il vento Jasmine Paolini: la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.53 WTA, s’impone 75 26 62 sulla rumena Sorana Cirstea, n.32 del ranking e 30 del seeding, che a Parigi vanta i quart nel 2009.
Poi però va a sbattere contro la serba Olga Danilovic, n.105 WTA, promossa dalle qualificazioni, e cede 62 75 alla 22enne di Belgrado.
Un successo nel main draw parigino mancava da tre anni a Sara Errani, alla tredicesima presenza nel tabellone principale di Parigi (l’ultima era datata 2020) dove è stata finalista nel 2012 (fermata da Sharapova), semifinalista nel 2013 ed altre due volte nei quarti (2014 e 2015). La 36enne di Massa Lombarda, n.73 WTA, supera in rimonta l’elvetica Teichman, n.77 del ranking (ma n.21 appena dieci mesi fa), solo per la terza volta in gara al Roland Garros con gli ottavi del 2022 come miglior risultato. Sara chiude al terzo match-point con le lacrime che le rigano il viso per la nonna scomparsa qualche ora prima. Al secondo turno, però, “Sarita” lascia via libera alla rumena Begu, n.27 del ranking e del seeding, che vince tutti gli ultimi nove game.
LA PIU’ BRAVA E’ ELISABETTA
Ha un compito complicato ma lo svolge nel migliore dei modi. Usando la testa, prima dei colpi, per approfittare della giornata negativa di una campionessa. Così Elisabetta Cocciaretto stacca il pass per il secondo turno: la 22enne di Fermo, n.44 WTA, batte 63 64 la ceca Kvitova, n.10 del ranking e del seeding, reduce da un infortunio al piede destro. Per lei è solo il secondo successo a livello di main draw Slam dopo quello ottenuto a Wimbledon 2022.
Litiga con le fasciature, legge appunti ai cambi campo, non gioca proprio al top ma…”chissenefrega”! Per la prima volta Cocciaretto centra il terzo turno in uno Slam grazie al successo per 62 63 sull’elvetica Waltert, n.128 del ranking, promossa dalle qualificazioni nel suo primo main draw parigino. Il sogno finisce però contro la statunitense Bernarda Pera, n.36 WTA: Elisabetta è per sei volte in vantaggio di un break ma finisce per cedere 64 76(2) contro l’americana, che al Roland Garros firma il suo miglior risultato in un Major.
FENOMENO ANDREEVA
Continua a vincere anche la 16enne Mirra Andreeva, partita dalle qualificazioni, che in 77 minuti piega 61 62 la wild card di casa Parry. La russa, n.143 del ranking, è la più giovane a raggiungere il terzo turno dai tempi della bulgara Karatantcheva, la quale nel 2005 si spinse a soli 15 anni fino ai quarti.
“Voglio vincere più Slam di Djokovic!” si sbilancia Andreeva che però al terzo turno deve salutare il Roland Garros: strappa il primo set alla statunitense Coco Gauff, n.6 del ranking e del seeding, finalista dodici mesi prima, ma cede alla distanza: 67(5) 61 61 il punteggio per la 19enne di Atlanta.
INCUBO MUCHOVA PER SAKKARI
Per il secondo anno consecutivo Karolina Muchova elimina Maria Sakkari a Parigi. Dopo il successo al secondo turno del 2022, arriva quello al primo turno: la ceca, ex top 20 attuale n.43 del ranking, s’impone 76(6) 75 sulla greca, n.8 WTA ed ottava testa di serie. Semifinalista al Roland Garros 2021, Sakkari incassa la seconda sconfitta in carriera al primo turno in uno Slam da testa di serie: per Muchova è l’ottava vittoria in carriera contro una top ten, la quinta in un Major.
DEBACLE D’OLTRALPE
Per la seconda volta negli ultimi tre anni non c’è nessun francese al terzo turno al Roland Garros, sia nel tabellone maschile che in quello femminile. Lo sottolinea L’Equipe all’indomani del mercoledì nero, con le sei sconfitte su sei dei "Bleus" impegnati a Parigi e l’annuncio del forfait di Monfils.
FORFAIT RYBAKINA
Terzo turno fatale per la campionessa in carica di Wimbledon e finalista dell’Australian Open. La kazaka, n.4 del ranking e del seeding, vincitrice agli Internazionali BNL d’Italia, è reduce da due giorni di febbre alta.
Così Elena dopo aver infilato la settima e ottava vittoria consecutiva, contro le teen-ager ceche Brenda Fruhvirtova, n146 WTA, qualificata, e Noskova, n.50 WTA, deve rinunciare a scendere in campo contro Sara Sorribes Tormo, n.132 WTA, che raggiunge così la seconda settimana di uno Slam per la prima volta in carriera. Negli ottavi l’attende la brasiliana Haddad Maia, n.14 del ranking e del seeding.
TOP PLAYER RITROVATE (?)
Elina Svitolina e Anastasia Pavlyuchenkova ritrovano forma e risultati smarriti. Entrambe, per motivi diversi, sono state infatti lontane dalle competizioni nell’ultimo anno. Con la vittoria in tre set contro la russa Blinkova, n.56 WTA, la seconda consecutiva in rimonta, la tennista ucraina torna negli ottavi di uno Slam dopo oltre un anno. Un 2022 passato quasi interamente lontano dai campi, prima per le ripercussioni psicologiche dell’invasione russa alla sua Ucraina e poi per la nascita della primogenita Skaï, figlia del marito Gael Monfils. A dividerla da un nuovo approdo ai quarti a Parigi, che ha già raggiunto in tre occasioni (l’ultima nel 2020), c’è un’altra russa, la n.9 del ranking e del seeding Kasatkina: le due si affrontano per la settima volta e per la settima volta vince Elina. E’ la quarta volta che Svitolina è tra le migliori otto al Roland Garros (2015, 2017 e 2020 le precedenti).
Anche Pavlyuchenkova, n.333 WTA, nel derby vinto contro Potapova, n.25 WTA e 24esima testa di serie, mostra tutte quelle doti di lottatrice che l’hanno portata nel 2021 a ridosso dell’élite mondiale (n.11) grazie alla prima finale Slam raggiunta proprio sulla terra parigina. La 31enne di Samara diventa la prima giocatrice a qualificarsi per i quarti battendo in rimonta la belga Mertens, n.28 del ranking e del seeding, protagonista nel turno precedente dell’eliminazione della statunitense Jessica Pegula, n.3 WTA e terza testa di serie. Per Anastasia è la terza presenza nei quarti del Roland Garros.
ONS E BEATRIZ, STORIE DI PRIME VOLTE
C’è chi va veloce e chi dà l’anima per passare ogni singolo turno. Non dispensa “bagel” a mani basse come Swiatek ma in quattro match Jabeur, n.7 del ranking e del seeding, lascia per strada un set soltanto (più che altro per distrazione, alla qualificata serba Danilovic al terzo turno). Haddad Maia, n.14 WTA e 14esima testa di serie, invece, a parte un esordio super comodo contro la tedesca Maria, nelle altre sfide deve vincere delle vere e proprie maratone (annullando anche match-point, 4, alla russa Alexandrova al terzo turno).
Sia per la tunisina che per la brasiliana si tratta della prima volta nei quarti a Parigi ma mentre la 28enne di Ksar El Hellar ha raggiunto questo risultato in tutti e quattro gli Slam, per la 27enne di San Paolo si tratta di un traguardo assoluto a livello Major. Le due si ritroveranno di fronte per giocarsi un posto in semifinale con Jabeur che ha il vantaggio, oltre che di una maggiore freschezza atletica, anche dell’aver vinto in due set entrambi i precedenti con Haddad Maia.
TOH, GUARDA CHI SI (RI)VEDE
A quasi due anni e mezzo dalla prima volta (Australian Open 2021) è di nuovo al penultimo atto di uno Slam. Sorride Karolina Muchova, e si gode la sua favola parigina, lei che sulla terra francese nelle quattro precedenti partecipazioni non è mai approdata nemmeno alla seconda settimana.
Nei quarti la ceca, n.43 WTA, batte 75 62 la russa Pavlyuchenkova, n.333 WTA, in gara con il ranking protetto, finalista nell’edizione del 2021 prima che un infortunio al ginocchio sinistro la tenesse ferma ai box per quasi un anno. In semifinale Muchova deve vedersela con la bielorussa Sabalenka, n.2 del ranking e del seeding, che stoppa 64 64 l’ucraina Elina Svitolina, n.192 WTA, in gara con il ranking protetto dopo la maternità. Anche per lei è la prima semifinale raggiunta all’ombra della Tour Eiffel.
SI’ “BIA” E’ TUTTO VERO, SEI IN “SEMI” A PARIGI
Olè olè olé, Bia Bia. Si scatenano i tifosi brasiliani sulle tribune del “Philippe Chatrier”: hanno appena assistito ad una nuova impresa della loro beniamina, capace di riportare il “tennis carioca” al penultimo atto di Parigi 57 anni dopo Maria Bueno (ed al maschile 22 anni dopo “Guga” Kuerten). Beatriz Haddad Maia è in semifinale, ed è virtualmente in top-ten per la prima volta in carriera. Nei quarti la 27enne mancina di San Paolo, n.12 del ranking e 14 del seeding, batte in rimonta la tunisina Jabeur, n.7 WTA e settima testa di serie, diventando la prima tennista brasiliana a raggiungere le semifinali sulla terra di Parigi nell’Era Open. E pensare che prima di questo torneo “Bia” non era mai andata oltre il secondo turno in uno Slam.
“Pensa positivo”, il mantra di “Bia”, sta funzionando alla grandissima. Chissà che non continui a farlo anche in semifinale contro la polacca Iga Swiatek, numero uno del mondo e campionessa in carica, che si sbarazza 64 62 della statunitense Coco Gauff, n.6 del ranking e del seeding, finalista dodici mesi fa, sconfitta per la settima volta in altrettante sfide.
IGA CONSERVA LO SCETTRO
Fa 13 (partite consecutive vinte sul “rosso” del Bois de Boulogne) e difende lo scettro mondiale dall’attacco di Sabalenka. Prosegue inarrestabile la marcia di Swiatek, di nuovo all’ultimo atto del Roland Garros: la 22enne di Varsavia, numero uno del mondo e campionessa in carica (ha vinto il titolo anche nel 2020), si impone 62 76(7) sulla brasiliana Haddad Maia. Per la polacca, che si assicura anche di restare sul trono mondiale, è la terza finale in quattro anni a Parigi.
KAROLINA CONTINUA A SOGNARE
La gatta mette nel sacco la tigre. Con quei suoi colpi classici e morbidi e le movenze feline Muchova sorprende Sabalenka, già pronta a salutare con un ruggito un’altra finale Slam, dimostrando che la potenza senza il controllo non basta. In semifinale la 26enne di Olomuc, n.43 WTA, elimina 76(5) 67(5) 75 la bielorussa, n.2 del ranking e del seeding, centrando la sua prima finale in un Major. La 25enne di Minsk può recriminare per un match-point non convertito sul 5-2 del set decisivo.
Karolina si gode la sua favola parigina, lei che sulla terra francese nelle quattro precedenti partecipazioni non era mai approdata nemmeno alla seconda settimana. Potenza e varietà di colpi e schemi caratterizzano il tennis di una giocatrice che nel 2022 ha dovuto fare i conti prima con un problema agli addominali poi con un infortunio alla caviglia destra (rimediato proprio al terzo turno di Parigi contro Anisimova, costretta a lasciare il campo in carrozzina). Ed ora su quella stessa terra eccola centrare la sua prima finale Slam.
SWIATEK, SIGNORA DEL "POLAND" GARROS
La legge di Iga non perdona. Non rovina il suo ruolino perfetto nelle sfide per i trofei Major Swiatek, che fa poker conquistando per la terza volta Parigi e si conferma dominatrice del circuito femminile. E’ la più giovane a vincerne così tanti Slam dai tempi di Serena Williams (Us Open 1999, Roland Garros, Wimbledon e Us Open 2002): la prima a trionfare in due edizioni consecutive nel torneo all'ombra della Tour Eiffel dai tempi di Henin (a segno dal 2005 al 2007).
In finale la 22enne di Varsavia, numero uno del mondo e già vincitrice del titolo nel 2020 e nel 2022, batte 62 57 64 la ceca Karolina Muchova, n.43 WTA. Dopo l’ultimo punto - doppio fallo dell’avversaria - la regina del tennis mondiale scoppia in lacrime per la tensione di una partita dominata fino al 62 3-0 e poi trasformatasi in una lotta durissima. La 26enne di Olomuc si consola con il “best ranking”: da lunedì sarà n.16.
A ‘S-HERTOGENBOSCH BIS ALEXANDROVA
Semaforo rosso per Lucrezia Stefanini nel primo turno del “Libema Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sui prati olandesi. La 25enne di Carmignano, n.111 WTA, è sconfitta 60 63, in un’ora e 13 minuti di partita, dalla bielorussa Sasnovich, n.71 WTA (ma top 30 poco più di otto mesi fa) e settima testa di serie.
Una sfida infinita iniziata con oltre un’ora di ritardo causa pioggia. Interrotta una volta (con le giocatrici rispedite negli spogliatoi) sempre causa pioggia e sospesa almeno altre tre volte per il campo scivoloso. Alla fine a spuntarla è Ekaterina Alexandrova, che per il secondo anno consecutivo vince il torneo sui prati olandesi. In finale la 28enne di Chelyabinsk, n.26 WTA e quarta testa di serie, nonché campionessa in carica, si impone in rimonta per 46 64 76(3) nel derby russo contro Veronika Kudermetova, n.14 del ranking e prima favorita del seeding. Per Alexandrova si tratta del quarto trofeo WTA in carriera su sei finali disputate.
NOTTINGHAM: BOULTER PROFETA IN PATRIA
Si complica come sempre un po’ troppo la vita ma stavolta non ne paga le conseguenze Camila Giorgi, che approda al secondo turno del “Rothesay Open” (WTA 250 - montepremi 259.303 dollari) sui campi in erba di Nottingham, in Gran Bretagna. La 31enne di Macerata, n.47 del ranking e 7 del seeding, batte all’esordio la statunitense Brengle, n.113 WTA, in un match disputato su due giorni. Poi però cede 75 57 63 all’altra statunitense Mandlik (“figlia d’arte”: la mamma è una quattro volte campionessa Slam, la ceca Hana Mandlikova) n.110 del ranking, promossa dalle qualificazioni, che per la prima volta approda nei quarti.
Primo trofeo WTA conquistato per giunta sull’erba di casa, senza concedere nemmeno un set alle avversarie. E “best ranking” in arrivo. Non può desiderare altro Katie Boulter: in finale la 26enne di Leicester, n.126 del ranking, batte 63 63 la connazionale Jodie Burrage, n.131 WTA, nella prima sfida “all british” in 46 anni. Boulter è la quinta giocatrice ad aver vinto il suo primo trofeo in questo 2023 dopo Zhu Lin (Hua Hin), Parks (Lione), Kostyuk (Austin) e Bronzetti (Rabat).
OSTAPENKO DI PRENDE BIRMINGHAM
Per un set e mezzo Jasmine Paolini accarezza la prospettiva della prima vittoria contro una top 20 sull'erba. Ma alla distanza la 27enne di Castelnuovo di Garfagnana, n.42 del ranking, cede 36 75 64 alla polacca Magda Linette, n.20 WTA e terza testa di serie, nel primo turno del “Rothesay Classic” (WTA 250 - montepremi 259.203 dollari) sui prati di Birmingham, in Gran Bretagna.
Con grinta e classe da campionessa indomita, nonostante un infortunio al ginocchio che sembra quasi obbligarla a rinunciare, a 43 anni e due giorni Venus Williams torna a vincere un incontro sull’erba nel circuito maggiore. La statunitense, n.697 del ranking, in gara grazie ad una wild card, supera all’esordio 76(5) 46 76(6) Camila Giorgi, n.48 WTA. La corsa della statunitense si interrompe però al secondo turno: Williams salva un match-point nel secondo set sfiora il 3-0 nella frazione decisiva ma finisce per cedere 63 57 63 alla lettone Ostapenko, n.17 del ranking e seconda favorita del seeding.
E’ settimana di rimonte per la 26enne di Riga che nei quarti supera 6-2 al terzo la polacca Frech, n.72 WTA, dopo essere stata indietro un set e 4-0 ("A un certo punto del match ho pensato che non ce l'avrei fatta a vincere, ma dentro di me c'è una lottatrice"), ed in semifinale la russa Potapova, n.21 del ranking e 4 del seeding.
E’ una sfida fra ex campionesse del Roland Garros ad assegnare il titolo con Ostapenko che s’impone 76(8) 64 sulla ceca Barbora Krejcikova, n.12 del ranking e prima favorita del seeding (che in “semi” ha la meglio per 63 62 sulla cinese Zhu Lin, n.39 WTA), incamerando il sesto trofeo, il secondo sui prati dopo Eastbourne 2021, su quattordici finali disputate.
BERLINO RILANCIA KVITOVA
Nel suo primo torneo sull’erba disputato dal titolo vinto a Wimbledon 2022 Rybakina, n.3 del ranking e 2 del seeding, cade al secondo turno del “Bett1 Open” (WTA 500 - montepremi 780.637 dollari) contro Vekic, n.23 WTA. La croata marcia spedita ed in “semi” elimina 64 76(8) la greca Maria Sakkari, n.8 del ranking e 6 del seeding, raggiungendo per la 12esima volta l’ultimo atto in un torneo del circuito maggiore, mentre la ceca Kvitova, n.9 WTA e settima testa di serie, batte 63 64 la russa Ekaterina Alexandrova, n.24 WTA, e centra la finale numero 42.
Ma la regina dei prati è sempre lei, Petra Kvitova: in finale la 33enne mancina di Bilovec si impone 62 76(6) su Vekic. Per la ceca, campionessa a Wimbledon nel 2011 e nel 2014, si tratta del 31esimo trofeo conquistato in carriera (tra le giocatrici in attività solo Venus Williams ne ha vinti di più, 49) su 42 finali giocate: sull’erba è il sesto titolo in sette finali (ha perso solo quella di Eastbourne nel 2011). Kvitova in questo 2023 aveva già fatto centro pieno nel “1000” di Miami prima che un problema al piede sinistro la tenesse bloccata per qualche settimana. Petra non perde un set in tutto il torneo: a Wimbledon probabilmente bisognerà di nuovo fare i conti con lei.
A BAD HOMBURG BRONZETI SI FERMA SUL PIU’ BELLO
Semaforo rosso per Elisabetta Cocciaretto nel “Bad Homburg Open” (WTA 250 - montepremi da 259.303 dollari) sull'erba tedesca. La 22enne di Fermo, n.41 WTA e settima favorita del seeding, cede in due set alla ceca Siniakova, n.52 WTA.
Finisce al secondo turno l’avventura di Sara Errani: la 36enne di Massa Lombarda, n.80 del ranking, dopo il successo dell’esordio sulla belga Zanevska, n.92 WTA, perde 62 75 con la russa Gracheva, n.43 WTA ed ottava testa di serie.
Va forte, invece, Lucia Bronzetti: la 24enne di Villa Verrucchio, n.65 WTA, al primo turno si sbarazza dell’austriaca Grabher, n.54 del ranking, confermando il successo ottenuto appena un mese prima nella finale del “250” di Rabat quando ha festeggiato il primo titolo nel circuito maggiore. Poi elimina 6-3 al terzo l’egiziana Sherif, n.31 WTA e quarta favorita del seeding (alla quale non bastano 14 ace e nessun doppio fallo), centrando per la prima volta i quarti sui prati. Una prestazione solida, senza sbavature, le vale la prima semifinale sull’erba, la quarta in carriera: Lucia sconfigge 64 63 l’ex russa Gracheva. Quindi un po’ di fortuna: il forfait della polacca Swiatek, n.1 del ranking e del seeding, le permette di approdare in finale senza giocare.
Bronzetti si gioca il titolo con la ceca Siniakova, n.52 WTA, che in semifinale si sbarazza con un periodico 6-2 della statunitense Navarro, n.60 del ranking. Lucia ci prova fino all’ultimo, ma non basta per conquistare il suo secondo trofeo in carriera: cede 62 76(5) alla 27enne di Hradec Kralove, finalista nel torneo tedesco anche nel 2021 (sconfitta da Kerber). Grazie al quarto trofeo conquistato in carriera, su otto finali disputate, Katerina risale al n.32 WTA, ad un passo dal “best”.
BIS DI KEYS AD EASTBOURNE
Parte con il piede giusto Camila Giorgi nel “Rothesay International” (WTA 500 - montepremi di 780.637 dollari) sui prati del Devonshire Park di Eastbourne, in Gran Bretagna. La 31enne di Macerata, n.67 WTA, semifinalista nelle ultime due edizioni, batte la britannica Watson, n.149 del ranking, ripescata in extremis come lucky loser al posto della russa Potapova, n.22 WTA. Una prestazione praticamente perfetta quella sfoderata da Camila per eliminare in due set la tunisina Jabeur, n.6 del ranking e quarta favorita del seeding, che sui prati vanta la finale a Wimbledon dello scorso anno ed un titolo vinto a Birmingham nel 2021, e che proprio all’esordio ad Eastbourne ha vinto la sua prima partita sull’erba in questo 2023 superando in due set Jasmine Paolini, n.42 WTA, promossa dalle qualificazioni. E’ il 17esimo successo di Camila contro una top ten, il sesto sull’erba (il quinto ad Eastbourne).
Se non è il suo torneo preferito poco ci manca. Giorgi è in semifinale per la terza volta di fila grazie alla vittoria nei quarti sulla lettone Ostapenko, n.17 del ranking, reduce dal successo a Birmingham ed in serie positiva da 7 match: la 26enne di Riga, che in questo torneo vanta un titolo nel 2021 ed una finale nel 2022, si ritira sul punteggio di 7-6 (8) per l’azzurra. Poi però Camila incappa nella più classica delle giornate storte cedendo 62 75 alla russa Kasatkina, n.11 del ranking e 9 del seeding.
Kasatkina gioca la sua 13esima finale in carriera, la seconda sull’erba dopo Birmingham 2021: Daria però è costretta a lasciare strada a Madison Keys, n.25 WTA (che in “semi” vince con un doppio 6-3 il derby a stelle e strisce contro Cori Gauff, n.7 del ranking e quinta favorita del seeding). Tensione, emozione, nastri, errori: la paura e la voglia, l’orgoglio e la rabbia. C’è tutto nei 28 punti del tie-break che decide la sfida per il titolo che la statunitense chiude al quinto match-point. Keys festeggia così il settimo titolo, il secondo a Eastbourne e il primo sull’erba da Birmingham 2016. Kasatkina si consola con il ritorno in top ten.
QUALIFICAZIONI A WIMBLEDON
Sui campi in erba di Roehampton, a Londra, esce subito Nuria Brancaccio mentre Lucrezia Stefanini, n.110 WTA, conquista un posto nel main draw superando al turno decisivo la taiwanese Su-Wei Hsieh, n.954 del ranking (ma arrivata fino al n.23 nel 2013), dopo aver annullato un match-point nel dodicesimo gioco del terzo set.
Non ci sono commenti