Dopo aver smarrito il numero uno del ranking mondiale a New York, Iga Swiatek era entrata in un loop negativo, creandosi ostacoli da sola. Li ha cancellati in un colpo solo trionfando in grande stile a Pechino, dove ha capito di poter ancora essere la più forte. “Questa vittoria – ha detto – mi insegna che c’è sempre la possibilità di migliorarsi”
12 ottobre 2023
Anche i campioni piangono, anche i migliori dubitano. Ma proprio nelle domande trovano la forza per diventare ancora più grandi. È sempre stata la filosofia di Rafa Nadal, che ha utilizzato il costante dubitare di se stesso come benzina, e ora è diventata una preziosa arma anche per Iga Swiatek, ripartita fortissimo col trionfo a Pechino.
La polacca ha smarrito il numero uno allo Us Open dopo aver guidato la classifica per 75 settimane consecutive, da quando la precedente numero uno Ashleigh Barty ha deciso di salutare la compagnia e dedicarsi ad altro. Così, Iga si è trovata al comando un po’ a sorpresa e con l’obbligo di dimostrare di essere una numero uno credibile. L’ha fatto bene ed è rimasta lassù per un anno e mezzo (solo la prima volta di Graf e Hingis è durata di più), vincendo Slam e arrivando a portare a casa 39 vittorie di fila, ma proprio l’apparente assenza di difficoltà per mesi le ha fatto sembrare enormi le prime incontrare sul proprio cammino, quando Jelena Ostapenko l’ha fatta fuori agli ottavi a New York e Aryna Sabalenka le ha scippato il trono della classifica.
Per un paio di settimane ha pianto per la delusione, poi si è rimboccata le maniche e le lacrime – ma di felicità – le ha ritrovate domenica in Cina, dopo l’errore di Liudmila Samsonova che le ha consegnato il quinto titolo del 2023. “Dopo lo Us Open – ha dichiarato al sito WTA – sono tornata alle basi, lavorando davvero duramente. Questo successo mi dà una fiducia enorme per il resto della mia carriera: mi fa capire che c’è sempre una possibilità di migliorarsi e superare le difficoltà, lavorando su ciò che fai o su come ti senti”.
“A volte – ha aggiunto la numero 2 della classifica – nella nostra testa abbiamo la tendenza a rendere i problemi molto più complicati di quanto siano realmente”. Capita a chi di solito ne incontra gran pochi, come successo a lei per mesi e mesi. Ha ingigantito il primo che le si è presentato di fronte, scavando più in profondità di quanto avrebbe dovuto. Ma allo stesso tempo è stata in grado di valutare quanto di buono fatto nell’ultimo anno e mezzo, capirne l’importanza e ripartire. Con un torneo stellare.
In termini di prestazioni è uno dei migliori della sua carriera: negli ultimi 5 set giocati non ha concesso l’ombra di una palla-break (roba che nemmeno Isner…), e nella finale non ha commesso un solo errore gratuito. Roba importante per una arrivata a dubitare di se stessa solo per aver perso il numero 1 del mondo. Per assurdo, un pizzico d’ansia l’ha aiutata. Prima del debutto in Cina la sentiva più del solito, perché abituata a ripartire forte dopo le battute d’arresto. Sapeva di poterlo fare, pensava e sperava di poterlo fare, così è rimasta concentrata sull’obiettivo e l’ha raggiunto.
È il quinto del 2023, colto con la vittoria numero 63 della stagione. Nessuna ha fatto meglio di lei né nella prima né nella seconda statistica. Segno che, forse, la classifica WTA diceva la verità prima dello Us Open e non dopo.
Per Iga, la seconda buona notizia arrivata in Cina è che, anche grazie ai punti del successo, potrà provare a riprendersi il numero uno alle WTA Finals, a Cancun (Messico) nella settimana a cavallo fra ottobre e novembre. Vuol dire che presto dovrà riprendere ad allenarsi, con le Finals nel mirino ma anche l’obiettivo di portare avanti il lavoro su se stessa e sul suo tennis iniziato dopo lo Us Open. “Se dovessi tornare al numero uno – ha detto ancora – sarei sicuramente più preparata rispetto a quando ci sono arrivata per la prima volta. Saprei gestire meglio molte cose, sarebbe tutto più semplice. Ma prima di pensarci, devo tornare lassù. Ci proverò”. Farlo con la nuova mentalità renderà più leggera la rincorsa.