Per la prima volta l'Ucraina può vantare due giocatrici ai quarti di uno stesso Slam. Kostyuk e Yastremska testimoniano all'Australian Open il coraggio dell'Ucraina, e ricordano al pubblico del tennis che la guerra non è finita
di Alessandro Mastroluca | 22 gennaio 2024
"La famiglia è la mia Ucraina" ha scritto Dayana Yastremska sull'obiettivo della telecamera dopo la vittoria sull'ex numero 1 e due volte campionessa dell'Australian Open Victoria Azarenka. E' un giorno storico per l'Ucraina. Yastremska infatti ha raggiunto ai quarti Marta Kostyuk: due ucraine non si erano mai viste nei quarti di uno stesso Slam in singolare femminile dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
Due vite come tante, quelle di Yastremska e Kostyuk, segnate dalla guerra. Yastremska era a Odessa quando è iniziata l'invasione. A febbraio del 2022, dopo aver trascorso due notti in un parcheggio sotterraneo, ha lasciato il Paese insieme alla sorella. "I nostri genitori hanno deciso di mandarci via ad ogni costo. Mamma, papà, vi vogliamo bene" scriveva allora sui social.
Tifosi espongono la bandiera ucraina all'Australian Open (Getty Images)
Anche se il suo orizzonte è fatto di palle break e match point, di turni da passare e allenamenti da preparare, la guerra continua a invadere i suoi pensieri. A inizio gennaio, durante il torneo di Brisbane, un missile ha distrutto la casa di sua nonna. Il suo messaggio, dunque, acquisisce una profondità, una densità maggiore, così come gli slogan che la numero 93 del mondo espone sul borsone porta-racchette: "Made of Bravery" (Fatta di coraggio) e “Be Brave Like Ukraine” (Sii coraggiosa come l'ucraina). Messaggi scritti, naturalmente, in giallo e blu, i colori della bandiera.
"La guerra ha colpito tutti. Non puoi tornare a casa come vuoi, quando vuoi, come prima. Poi leggi sempre le notizie, guardi i video. Emotivamente non è facile giocare - ha detto -. Ma la cosa peggiore è che ti senti come se stessi iniziando ad accettare quello che sta succedendo. E la gente sta cominciando a dimenticare".
Su questo aspetto ha molto insistito Kostyuk, una delle giocatrici che più duramente ha preso posizione chiedendo l'esclusione di russi e bielorussi dal circuito, che negli ultimi due turni ha sconfitto due avversarie russe, in campo come atlete neutrali, Elina Avanesjan e Maria Timofeeva. "La guerra c'è ancora, la gente continua a morire. Nel mio mondo non è cambiato niente" ha detto dopo il successo su Avanesyan. "Capisco che tutti abbiano i loro problemi, sono qui per ricordare a tutti che la guerra non è finita, che dovrebbe essere fermata. Mia madre è a Kiev adesso e continua a mandarmi video di missili che volano sopra la nostra casa. Per me è incredibile che tutto questo vada avanti ormai da quasi due anni".
Australian Open, la gioia di Marta Kostyuk (Getty Images)
Questo storico traguardo per il tennis ucraino, ha aggiunto la 21enne Kostyuk, "dimostra che non ci sono limiti alle possibilità umane, numero 37 del mondo, che per la prima volta giocherà un quarto di finale in uno Slam. "Cerco ogni giorno di competere, di dare il massimo ma sento che tutto questo non ha davvero importanza - ha detto -. E' solo una partita, un torneo di tennis. La vita vera è là fuori, e non me lo dimentico. Siamo in 'modalità sopravvivenza' da due anni, le persone sono sempre più stanche, depresse. E non credo che finirà presto".