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Slam

Wimbledon: l'artigiano Musetti alla prova del fuoco

Un confronto di stili con in palio un posto in semifinale. Da una parte l'americano, che sul servizio e sul dritto fonda le sue fortune sull'erba. Dall'altra "l'artigiano" toscano - parola di coach Russel - accurato e imprevedibile

di | 09 luglio 2024

Quando ad affrontarsi in un quarto di finale Slam, specialmente se sull'erba di Wimbledon, sono due giocatori come Taylor Fritz e Lorenzo Musetti, precedenti, ranking, esperienza e titoli non sono le categorie cui guardare per cercare di decifrare la sfida o intercettarne l'esito. Questione di stili, semmai, così diversi ma ugualmente efficaci, di condizione e fiducia, alimentate nei match precedenti e messe ora di fronte a una prova inedita da superare oltre la quale c'è una semifinale cui nessuno dei due è mai arrivato prima. 

L'AELTC era già stato sede di un loro confronto diretto: era il 2022, e fu Fritz ad imporsi nettamente al primo turno al termine di un match a senso unico in cui mise a segno oltre il 90% di punti con la sua prima di servizio. Era però un giocatore diverso, Musetti. Gravitava intorno al n.70 del ranking, con l'erba la relazione era ancora ai primi vagiti mentre il tennis dell'americano - allora già a ridosso della top10 - non era invece poi così diverso da quello messo in mostra durante le sue ultime uscite. Un gioco che fonda sul servizio le sue fortune, poco propenso alla fatica e alla pazienza, esplosivo in risposta se sollecitato sul suo dritto e incline allo spettacolo se le condizioni dovessero richiederlo. 

Negli ultimi due anni Fritz ha arricchito il suo palmares aggiungendovi diversi quarti di finale Slam (Australia, Us Open, ancora Wimbledon) dimostrandosi in grado di alzare il suo livello quando richiesto e incappando in sconfitte contro rivali poi giunti sino in fondo a quei tornei, eccezion fatta per l'acciaccato Nadal londinese di due anni fa. E a questa edizione dei Championships il n.13 del mondo ci è arrivato forte di un titolo colto nella "sua" Eastbourne, torneo da lui vinto tre volte in carriera. A conferma di uno stile di gioco che ben lega con il verde dei prati, a condizione di poter continuare a fare affidamento sui suoi colpi migliori e di non trovare di là dalla rete un rivale "diverso" dal prototipo erbivoro con cui battagliare a furor di ace.

Lorenzo Musetti risponde a questo identikit. Per istinto, innanzitutto. E per il modo in cui ha saputo, da quell'unico precedente a oggi, educare quell'istinto indirizzandolo verso un gioco che nell'erba ha trovato la sua partner ideale. Il servizio è sempre la condizione necessaria da cui partire. Ma non sufficiente. E  se la risposta è per Fritz il colpo con cui puntellare le certezze riservategli dal colpo d'avvio, Muso dispone invece di un repertorio di colpi più ampio che nel corso del torneo - cosa non trascurabile - ha imparato a distillare padroneggiandone tempistica ed esecuzione. Il suo servizio sa farsi tagliente preparando il campo alla chiusura del punto a rete; nello scambio l'uso dello slice da semplice orpello si è fatto ora diversivo cui ricorrere per variare ritmo e imporre profondità; la palla corta è una minaccia sempre innescata, il lob una carezza da dispensare con facilità e anche il gioco a rete viene ormai frequentato senza alcuna remora.  

Michael Russell, coach di Fritz intercettato dal sito dell'ATP, ha definito il carrarino "un artigiano molto talentuoso, un ottimo giocatore sull'erba, contro cui Taylor sa che dovrà servire bene, affondare col dritto aggredendolo così da impedirgli di innescare la costruzione del punto", condizione questa in cui "Lorenzo è bravo a recitare la parte del gatto col topo usando la sua abilità per cercare di rendere scomoda la vita a Taylor". Evitare dunque il braccio di ferro, non offrir lui colpi facili, e farlo muovere, farlo correre, costringerlo a trovare soluzioni a quesiti sin qui mai affrontati. Così imbrigliato, l'americano correrebbe il rischio di apparire come un albatros impacciato a terra e incapace di spiccare il volo. Come accaduto a Monte-Carlo la scorsa primavera, quando due break furono sufficienti a Musetti per imporsi con un doppio 6-4 e approdare al terzo turno. La sfida sarà ricalcare il medesimo copione anche sull'erba: dove tutto sarà più veloce, più sottili i margini d'errore, e più flebile la speranza di rientrare in partita una volta perso il pallino del gioco.

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