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Jannik Sinner affronta Richard Gasquet al secondo turno del Roland Garros. Due giocatori che hanno scatenato aspettative speciali grazie a talenti riconosciuti come unici. Ma sono arrivati al vertice attraverso percorsi condivisi da generazioni di tennisti, e sono diventati di tutti, con pro e contro
di Alessandro Mastroluca | 29 maggio 2024
“Sinner non è un extraterrestre. Arrivare dove è arrivato lui si può, lo possono fare anche altri, lo potrei fare anch’io". Queste frasi di Mattia Bellucci, estratte dall'intervista concessa per il libro “Diventare Sinner”, il volume pubblicato da Giunti in collaborazione con la FITP che racconta la formazione sportiva del vincitore degli Australian Open 2024 (disponibile dal 15 maggio), raccontano bene le due dimensioni del "fenomeno Sinner". Due dimensioni solo in apparente contraddizione, per quanto sia complesso tenerle insieme senza farsi trascinare verso l'uno o l'altro estremo. Da un lato, Jannik è un campione eccezionale, nel senso etimologico del termine.
E' un'eccezione, unico nel suo genere, uno che fa storia a sé: l'italiano con la classifica migliore di sempre, il primo italiano campione Slam in singolare maschile dal 1976, e via così elencando record e primati di precocità. Dall'altro, è come gli altri che hanno condiviso il viaggio con lui, ha una storia comune, condivisa dalla sua generazione. Una generazione che ha attraversato le stesse tappe e gli stessi bivi, che ha vissuto con intensità differenti lo stesso desiderio di diventare la miglior versione di se stessi.
L'eccezionalità dei risultati ha finito per creare intorno a Sinner aspettative ai limiti del soffocante, le stesse con cui Gasquet ha dovuto fare i conti fin da bambino.
Gli effetti li spiega nella sua autobiografia uscita in Francia nel 2022, À Revers et Contre Tout (Di rovescio e contro tutti) con la prefazione mdi Rafa Nadal. "Quello che ha ottenuto non è mai sembrato essere al livello di quello che i fan speravano. Per venirne fuori ha dovuto dimostrare una grande forza mentale: mantenere un livello così alto per così tanti anni è una sfida che pochi giocatori sono riusciti a vincere" ha scritto Rafa.
Inizia tutto con la copertina di Tennis Magazine quando il piccolo Richard, a dieci anni, veniva etichettato come il campione che la Francia stava aspettando. Un servizio realizzato alla presenza dei genitori, peraltro. "Ero troppo giovane, non credo che tanti in Francia abbiano conosciuto qualcosa del genere - ha detto in un'intervista sull'edizione francese della rivista GQ nel 2023 -. Mi sarebbe piaciuto avere qualcuno con più esperienza accanto a me. Ho avuto troppa attenzione e troppo presto, ma non è una scusa per il fatto che non abbia mai vinto il Roland Garros".
Di fatto, quel ragazzino che batteva Nadal (e poi non ci sarebbe riuscito più), che a 15 anni chiamavano "piccolo Mozart" e a 18 sorprendeva Roger Federer a Monte-Carlo, sembrava avere tutto per riuscire. E' arrivato ad essere numero 7 del mondo, a vincere 16 titoli e giocare tre semifinali Slam. "Ma se non vinci il Roland Garros, date le premesse, per tutti è una delusione" diceva nel 2015 a Society.
L'esultanza di Richard Gasquet dopo la vittoria su Borna Coric al Roland Garros (Getty Images)
Già allora il bambino speciale che agli occhi dei tifosi è diventato un campione un po' meno speciale, ma con un rovescio pur sempre tutt'altro che comune, immaginava per lui un futuro dopo il tennis molto diverso dagli inizi della storia. "Due anni di golf non stop, poi giocherò un po' a pallone in club vicino Beziers, dove sono nato. Poi, posso annunciarvi che non mi vedrete più in giro. Sarò dimenticato". Difficilmente succederà. Ma non è casuale che se lo immaginasse così, che pensasse per lui a un futuro condiviso con la sua generazione, un futuro da persona "qualunque", lui che è vissuto sempre e solo con l'etichetta di giovane favoloso sulla schiena.
In un incrocio di destini, si ritrovano di fronte a casa del veterano Gasquet, che però sa di non partire favorito. Anche se la Francia, quella Francia che sperava in lui di vedere il nuovo campione Slam al maschile dopo Yannick Noah, proverà a sospingerlo ancora, come contro Borna Coric al primo turno, oltre i limiti e verso un sogno. Un sogno da cui Sinner, che ambisce al numero 1 del mondo, è pronto a farlo svegliare.
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