

Da qui agli Us Open Sinner avrà 2000 punti da difendere mentre i suoi due rivali più accreditati dovranno provare a conservarne il doppio. Ecco perché l'italiano ha forti chances di chiudere l'anno da numero uno
10 giugno 2024
Ventinove. Tanti sono stati i numeri uno del ranking Atp dal 1973 a oggi. Tra questi, c'è chi come Novak Djokovic è riuscito a conservare la sua posizione per oltre 400 settimane complessive, e chi come Pat Rafter l'ha invece conquistata e abbandonata nel giro di una sola settimana. Lecito quindi domandarsi per quanto tempo adesso Jannik Sinner riuscirà a mantenersi in vetta alla classifica mondiale; operazione che al di là di pronostici e valutazioni, può trovare un appiglio di razionalità nel conteggio dei punti conquistati dall'azzurro nel 2023 nei tornei che lo separano dai prossimi Us Open e quello ottenuto invece dai suoi due più prossimi inseguitori, Novak Djokovic e Carlos Alcaraz.
?? THIS IS JANNIK'S MOMENT ??
— ATP Tour (@atptour) June 4, 2024
Sinner becomes the first-ever Italian man to achieve ATP No.1 Presented by PIF ???? ??#S1NNER | #PIF | #ATPRankings | #partner pic.twitter.com/pvAfiACbPO
Al termine della stagione sulla terra battuta, ecco dunque come si presenterà il ranking con cui i protagonisti del circuito affronteranno lo swing sull'erba: Jannik Sinner è il nuovo numero uno del mondo con 9.525 punti; alle sue spalle c'é Carlos Alcaraz, il cui trionfo a Parigi gli ha permesso di scavalcare Novak Djokovic in seconda posizione attestandosi a quota 8.580 punti. Il serbo, infortunatosi proprio a Parigi, perde due posizioni ed è ora terzo con 8.360 punti.
Il prossimo mese sarà intestato allo swing sull'erba e si concluderà con le due settimane del torneo di Wimbledon. Sinner anche quest'anno tornerà a giocare ad Halle, un Atp500 dove l'anno scorso si fermò ai quarti di finale a causa di un infortunio alla coscia sinistra che ne forzò il ritiro nel corso del match contro Alexander Bublik. Il n.1 del mondo difenderà quindi 90 punti mentre altri 45 decadranno tra pochi giorni, eredità dell'altro quarto di finale giocato a s'Hertogenbosch. Il grosso del bottino (720) però Sinner lo intascò grazie alla semifinale giocata contro Novak Djokovic a Church Road l'anno scorso, uno scenario che quest'anno proverà a bissare forte di una condizione e una fiducia che dalle Atp Finals dell'anno scorso a oggi sono andate in crescendo.
Chiuso il dialogo con l'erba, sarà poi la volta di volare in nord America per le Us Open series, una lista di tornei che porterà le stelle del circuito a New York a contendersi l'ultimo Slam della stagione. La scorsa estate Sinner centrò il suo primo titolo in un Masters1000 a Toronto, risultato che fruttò lui 1000 punti che quest'anno difenderà a Montreal. Mentre a New York, sarà di 180 punti il bottino da conservare - e, possibilmente incrementare - eredità della sconfitta agli ottavi rimediata l'anno scorso da Alexander Zverev. In totale quindi, da qui fino alla fine degli Us Open, Sinner avrà complessivamente 2045 punti in cascina da difendere e sui quali continuare a irrobustire la sua leadership nel ranking.
Più complesso, e non solo per via dell'infortunio al menisco recentemente accusato, il percorso che attende Novak Djokovic. Il serbo con molta probabilità sarà costretto a saltare Wimbledon, torneo dove l'anno scorso fu sconfitto in finale da Carlos Alcaraz e che il serbo salutò con 1200 punti. La rivincita sul murciano Nole se la prese un mese dopo a Cincinnati dove fu lui ad imporsi nel primo dei due Masters1000 in terra americana riducendo così, con i 1000 punti ottenuti in dote, il gap che ancora lo sperava dalla vetta del ranking strappatagli proprio dallo spagnolo. Il sorpasso avvenne l'11 settembre, alla fine degli Us Open, torneo che valse a Nole il 24° Slam in carriera e il ritorno per la 398° settimana complessiva in carriera al n.1 del ranking. Saranno quindi ben 4200 i punti che Djokovic dovrà confermare fino alla fine dell'estate, più del doppio di quelli dell'italiano.
In the past day, I had to make some tough decisions after sustaining a meniscus tear during my last match. I’m still processing it all but I am happy to update you that the surgery went well.
— Novak Djokovic (@DjokerNole) June 6, 2024
I am so appreciative of the team of doctors who have been by my side… pic.twitter.com/RYLeR5KW2P
Terzo incomodo di questa corsa a tre è Carlos Alcaraz, attardatosi nel corso dello swing sull'erba per via di un infortunio al braccio che lo ha estromesso dai tornei di Barcellona e Madrid ma ripresosi poi a Parigi dove è riuscito a trionfare in finale contro Alexander Zverev conquistando così il suo terzo Slam in carriera.
Carlitos effettuerà il suo rodaggio pre Wimbledon al Queen's, torneo da lui vinto nel 2023 (500 punti) e trampolino di lancio verso il suo secondo titolo Slam in carriera, Wimbledon (2000). Giunto sui campi veloci del nord America, Alcaraz a Toronto arrestò la sua corsa ai quarti di finale (180) per poi spingersi la settimana successiva fino alla finale del Masters1000 di Cincinnati (600), concludendo le sue Us Open series con la sconfitta in semifinale (720) patita da Daniil Medvedev agli Us Open. Cinque tornei in quasi tre mesi che valsero ad Alcaraz ben 4000 punti grazie ai quali occupò la prima posizione del ranking per otto settimane prima di venir superato per la seconda volta da Novak Djokovic.
Another great battle @janniksin, one of many more to come! ???? Congratulations for the No. 1 and for your tournament! ???? pic.twitter.com/DCn8cjrOq1
— Carlos Alcaraz (@carlosalcaraz) June 7, 2024
Carlitos effettuerà il suo rodaggio pre Wimbledon al Queen's, torneo da lui vinto nel 2023 (500 punti) e trampolino di lancio verso il suo secondo titolo Slam in carriera, Wimbledon (2000). Giunto sui campi veloci del nord America, Alcaraz a Toronto arrestò la sua corsa ai quarti di finale (180) per poi spingersi la settimana successiva fino alla finale del Masters1000 di Cincinnati (600), concludendo le sue Us Open series con la sconfitta in semifinale (720) patita da Daniil Medvedev agli Us Open. Cinque tornei in quasi tre mesi che valsero ad Alcaraz ben 4000 punti grazie ai quali occupò la prima posizione del ranking per otto settimane prima di venir superato per la seconda volta da Novak Djokovic.
Raggiunta la vetta del ranking, l'adagio del giorno dopo è sempre quello del mantenimento di uno status che si rivelerà molto più difficile del suo raggiungimento. Ma se è vero che il compito più difficile spetta sempre agli inseguitori che nella loro rincorsa dovranno cercare di commettere meno errori possibili, per Djokovic e Alcaraz la missione si annuncia ancor più complicata. Con il computer a dettar loro strategie e traiettorie da rispettare per cercare di restare in scia a un avversario che altrimenti rischia seriamente di involarsi.
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