Nell'intervista a SuperTennis il direttore delle Davis Cup Finals Feliciano Lopez esalta la nazionale azzurra impegnata nella fase a gironi a Bologna e mostra grande ammirazione verso Jannik Sinner. Il video completo
02 settembre 2023
"Sinner è uno che può fermar Alcaraz. Penso sia uno di quelli che può davvero fermare Novak e Carlos, forse l'unico. Non vedo altri che possano battere questi due. Vedo Sinner e nessun altro".
Non ha dubbi Feliciano Lopez, direttore delle Davis Cup Finals, a Flushing Meadows per partecipare a una conferenza stampa insieme al presidente dell'ITF Dave Haggerty e al capitano della nazionale USA Bob Bryan. A SuperTennis ha sfoggiato un ottimo italiano e un giudizio entusiastico sull'altoatesino e sulle prospettive della nazionale azzurra in vista della fase a gironi della Coppa Davis. "Con Sinner, con Matteo [Berrettini] che speriamo possa recuperare per giocare a Bologna, con Fabio [Fognini] che è stato un grandissimo giocatore di Davis, l'Italia ha la possibilità di fare grandi cose" ha detto Lopez. E dunque non solo centrare l'obiettivo minimo di superare il girone in programma a Bologna dal 12 al 17 settembre, ovvero arrivare tra le prime due nel gruppo con Canada, Cile e Svezia. Ma lottare per conquistare il trofeo nella fase finale di Malaga.
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Alla Davis, Lopez dimostra di tenere molto. Con un misto di nostalgia per le emozioni vissute da giocatore e di impegno perché quel senso di magia resta pur nelle forme diverse che il mondo moderno sembra richiedere.
"La Coppa Davis è stato il torneo più importante della mia carriera, che mi ha dato l'emozione più grande. Quello che ti dà la Coppa Davis, quando giochi per la tua nazione, per la tua squadra, in uno sport individuale è un'emozione diversa" ha spiegato nell'intervista. "Il futuro lo vedo bene, la Davis è una competizione storica, l'han giocata tutti i migliori del nostro sport. Le emozioni che genera sono uniche.Penso che il formato stia bene dentro un calendario complicato nello scenario attuale del tennis. L'obiettivo mio e dell'ITF è di far sì che la Davis resti la competizione che è sempre stata. Voglio fare in modo che la nuova generazione comprenda cosa significhi, che i giovani continuino a provare le stesse sensazioni vissute da noi".
