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Wimbledon, le parole di Novak Djokovic nell'intervista a caldo dopo la vittoria su Musetti. Il serbo giocherà in finale contro Alcaraz come dodici mesi fa. "E' il 21enne più forte che abbiamo mai avuto, vincerà tanti Slam: speriamo non questo" scherza Djokovic
12 luglio 2024
Novak Djokovic intervistato a Wimbledon (Getty Images)
"Wimbledon è sempre stato il torneo dei miei sogni, l'ho detto tante volte. A 7 anni in Serbia con le bombe che volavano sulla testa sognavo di essere su questo campo, il più importante del mondo. Costruivo il trofeo, ritagliavo e incollavo dovunque potevo, e mi immaginavo sollevarlo davanti allo specchio. Ho accanto la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto, qui ci sono anche i miei bambini. Ogni volta che sono su questo campo cerco di apprezzare la situazione e non dare mai niente per scontato. Sono molto soddisfatto di essere in finale, ma non voglio accontentarmi. Voglio quel trofeo tra le mani domenica".
Il trofeo di Wimbledon che tanto scatenava la fantasia del giovane Novak Djokovic continua ad affascinare il campione di oggi che proverà ad eguagliare gli otto titoli ai Championships di Roger Federer, il più titolato di sempre.
Il serbo giocherà la decima finale ai Championships e la 37ma in uno Slam. Sarà la sua sesta in un major dopo aver compiuto 35 anni, per cui eguaglierà il primato nell'era Open dell'australiano Ken Rosewall.
"He's as complete of a player as they come"
— Wimbledon (@Wimbledon) July 12, 2024
Novak Djokovic spoke with glowing praise about Carlos Alcaraz. Sunday is going to be special ??#Wimbledon pic.twitter.com/0ECJAmpOwg
Il serbo, primo giocatore nell'era Open con tre finali a Wimbledon all'attivo dopo aver compiuto 35 anni, resta imbattuto nelle semifinali ai Championships dal 2012. Dall'inizio della stagione 2015, ne ha perse solo due negli Slam: contro Thiem al Roland Garros 2019 e contro Sinner quest'anno a Melbourne.
Ma le premesse gli consegnavano decisamente meno certezze dopo l'operazione in artroscopia al ginocchio. "Sono arrivato a Londra otto giorni prima del torneo e non sapevo se avrei giocato o meno. Ho disputato un paio di set di allenamrnto [uno anche con Sinner] e un'esibizione. Il giorno del sorteggio ho capito di essere in una condizione sufficiente per essere in campo, non dico per andare in fondo o vincere il trofeo" ha spiegato.
Quando gli chiedono quale sia il segreto che lo tenga ancora così motivato, e ancora al vertice del gioco, a 17 anni dalla sua prima finale Slam, Djokovic non offre una risposta diretta. "Tutti vorrebbero la formula segreta che definisce un campione. Ho conosciuto tanti campioni di tanti sport in questi anni, e ci sono punti di contatto. Devi pensare che non ci sono cose facili, è la tua vita che deve essere impostata in base al tennis che è uno sport complesso in cui sei solo e devi trovare le soluzioni. Conta qualità del sonno, alimentazione, pensieri, situazioni, tutto influenza la tua prestazione".
In finale ritroverà Carlos Alcaraz, secondo giocatore più giovane nell'era Open capace di arrivare a giocarsi il titolo al Roland Garros e a Wimbledon nello stesso anno dopo Rafa Nadal nel 2006. Nole proverà a prendersi la rivincita dopo la sconfitta nella spettacolare finale dei Championships di 12 mesi fa. "Spero che quella di domenica finirà diversamente dall'anno scorso - ha concluso -. Lui è un esempio, un giovane con una vita equilibrata fuori dal campo. Ha una famiglia sana, ha carisma, è il 21enne più forte che abbiamo visto. Vincerà tanti altri Slam, magari non questo. Avrà tempo quando mi ritirerò... fra quindici anni. Scherzo, ovviamente. Scherzi a parte non mi aspetto niente di meno di quello che è successo l'anno scorso. Cercherò di dare il meglio in campo"