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Melbourne: Yastremska-Zheng, semifinale a sorpresa

L’ucraina, promossa dalle qualificazioni, batte anche la ceca Noskova e diventa la prima qualificata ad approdare al penultimo atto a Melbourne dal 1978. Prossima avversaria la cinese Zheng (n.12) - entrerà in top ten - che ha superato in rimonta la russa Kalinskaya

di | 24 gennaio 2024

Vuole continuare a sognare nel suo “Happy Slam” Dayana Yastremska, sempre con un pensiero rivolto al suo Paese lei che è la prima qualificata ad approdare al penultimo atto all’Australian Open dal 1978 (Christine Dorey), e seconda in assoluto. Nei quarti l’ucraina, n.93 del ranking (era la giocatrice con la classifica più bassa rimasta in corsa), ha battuto 63 64, in un’ora e 18 minuti di una partita abbastanza a senso unico, la ceca Linda Noskova, n.50 del ranking, che prima di quest’anno non aveva mai vinto due partite di fila in uno Slam e la più giovane tra le migliori otto a Melbourne dai tempi della polacca Aga Radwanska (2008).

La 23enne di Odessa ha inanellato così l’ottavo successo di fila a Melbourne, dov’è partita dalle qualificazioni, raggiungendo la prima semifinale in carriera in un Major. E’ la quarta giocatrice negli ultimi 40 anni ad arrivare al penultimo atto dell’Australian Open sconfiggendo solo avversarie clasificate in top 50 dopo Gabriela Sabatini (1994), Martina Hingis (1997) e Dominika Cibulkova (2014). Yastremska è diventa la terza rappresentante del tennis ucraino a raggiungere le “semi” in uno Slam dopo Andrei Medvedev ed Elina Svitolina. L’ultima qualificata ad andare così avanti in un Major era stata la britannica Emma Raducanu, che agli Us Open del 2021 ha completato l’opera conquistando il trofeo (senza perdere un set).

Uscendo dal campo Dayana, vestita di blu e giallo, i colori della bandiera del suo Paese, ha scritto sull’obiettivo della telecamera: “Sono orgogliosa del nostro popolo che combatte per l’Ucraina”.

Il match. Tra le due non c’erano precedenti. Noskova è stata la prima delle due a prendere un break di vantaggio nel primo set: ci è riuscita già nel terzo game con la complicità di tre errori gratuiti di Yastremska (2-1) ma l’ucraina lo ha recuperato immediatamente (2-2) incassando poi un secondo break nell’ottavo gioco grazie ad un erorre di rovescio della sua avversaria (5-3) e poco dopo con un vincente di diritto ha chiuso 6-3.

La stretta di mano tra Yastremska e Noskova a fine match (foto Getty Images)

Nel secondo set entrambe le giocatrici hanno difeso con disinvoltura i rispettivi turni di battuta fino al “fatidico” settimo gioco quando Yastremska, alla terza chance utile, ha ottenuto il break grazie ad un rovescio vincente (4-3). L’ucraina ha confermato il vantaggio (5-3), la ceca ha provato a rimanere in scia (5-4) ma Yastremska ha archiviato la pratica nel decimo game (6-4) al primo match-point su un errore di rovescio in risposta di Noskova su una prima di servizio robusta.

Per Yastremska tre ace contro tre doppi falli, il 55% di prime in campo con il 76% dei punti conquistati ed un 54% di punti vinti anche con la seconda di servizio. Ha annullato due delle tre palle-break concesse ed a sua volta ne ha trasformate 3 su 5. A referto per lei 19 vincenti contro 23 gratuiti (6 contro 21 il bilancio di Noskova).

L'originale modo di esultare di Dayana Yastremska (foto Getty Images)

Tre trofei WTA in bacheca, arrivata a ridosso della top 20 (n.21 a gennaio 2020), con una sospensione provvisoria per doping ad inizio del 2021, accusa dalla quale è stata poi completamente scagionata, Yastremska non aveva al momento dell’uscita dell’entry-list la classifica sufficiente per entrare nel tabellone principale. Costretta a passare attraverso le qualificazioni - dove era la prima testa di serie - ha vinto tre partite sempre al terzo set ed è arrivata rodatissima nel main draw dove ha fatto fuori all’esordio la campionessa di Wimbledon Vondrousova, quindi Gracheva, Navarro (n.27), Azarenka (n.18) e Noskova (n.50), perdendo un set solo contro la statunitense al terzo turno.

Giovedì in semifinale Yastremska dovrà vedersela con la cinese Zheng Qinwen, n.15 del ranking e 12 del seeding, mai affrontata in carriera. Una vittoria la renderebbe la seconda ucraina nell'era Open a raggiungere una finale Slam dopo Andrei Medvedev (Roland Garros 1999).

Tutta la felicità di Qinwen Zheng (foto Getty Images)

Prima “semi” Slam anche per Zheng Qinwen (e top ten)

Ci mette un set dove sreca tutto il possibile Zheng Qinwen, ma poi riporta con i piedi per terra la sua avversaria e si assicura un posto in top ten per la prima volta in carriera. Nei quarti la 21enne di Shiyan, n.15 del ranking e 12 del seeding, ha superato in rimonta per 67(3) 63 61, dopo due ore e venti minuti di lotta, la russa Anna Kalinskaya, n.75 de ranking, che giocava il suo primo quarto di finale in uno Slam.

“Ho colpito molto bene da fondo. Il primo set è stato molto duro - ha commentato a caldo Zheng - dopo che l’ho perso mi sono semplicemente detta di restare concentrata e di non pensare a quanto era successo. E sono davvero felice di aver raggiunto la prima ‘semifinale in uno Slam. C’era Laver in tribuna? Non me n’ero accorta, ma sono contenta che una leggenda come lui abbia visto il mio match”. Grazie ai punti di Melbourne da lunedì prossimo entrerà nell’élite mondiale: “In top ten? Davvero? Nessuno mi aveva detto niente…è davvero una bella notizia per me. Era quello che desideravo”, ha aggiunto scatenando l’ilarità del pubblico.

Zheng Qinwen diventa la terza rappresentante del tennis cinese a raggiungere il penultimo atto a Melbourne dopo la campionessa del 2014 Li Na (finalista anche nel 2011 e nel 2013) e Zheng Jie, semifinalista nel 2010.

Il match. Kalinskaya, 25enne moscovita, ha vinto in tre set l’unico precedente, disputato al primo turno del WTA 250 di Guadalajara (cemento) nel 2022. Nel primo set la cinese ha preso subito un break di vantaggio (1-), gentile omaggio della russa che ha commesso un doppio fallo sulla seconda palla-break. Zheng, però, ha restituito subito il favore con un errore di rovescio (1-1).

Nel quinto game con un diritto vincente 21enne di Shiyan si è ripresa il break (3-2) ma anche stavolta il vantaggio non è durato (3-3). Kalinskaya ha dovuto recuperare da 15-50 anche nel settimo game ma poi entrambe hanno tenuto con disinvoltura i rispettivi turni di battuta.

Ha finito per decidere il tie-break: anche qui è stata Zheng la prima a provare l’allungo (3-1) grazie ad un gratuito di diritto di Kalinskaya che però poi ha vinto tutti i successivi sei punti chiudendo per 7 a 3 con un rovescio vincente.

Punteggio del secondo parziale scandito dai turni di servizio fino all’ottavo gioco quando Zheng - che ha ridotto sensibilmente il numero dei gratuiti - ha centrato il break (5-3) grazie ad un errore di diritto della sua avversaria sulla prima palla-break concessa nel set. E poco dopo con un ace la cinese ha pareggiato il conto (6-3).

Nella frazione decisiva la russa ha iniziato a muoversi un po’ meno bene e la cinese, con un parziale di 16 punti a 2 (con i primi 12 punti consecutivi…) ha preso due break di vantaggio volando sul 4-1).

Al cambio campo Kalinskaya ha richiesto un “medical time out” per un problema all’anca destra: alla ripresa del gioco ci ha provato ma Zheng ha chiuso 6-1 sul diritto in rete della sua avversaria.

Il saluto a fine match tra Kalinskaya e Zheng (foto Getty Images)

La cinese ha ricavato tanto dal servizio: 10 ace contro 2 doppi falli, il 56% di prime in campo con l’80% dei punti conquistati ed un 53% di punti vinti anche con la seconda di servizio. Anche se ha ceduto due volte la battuta sulle uniche due palle-break concesse nell’incontro (entrambe nel primo set e quando era in vantaggio di un break) ne ha a sua volta trasformate sei su nove. A referto 42 vincenti contro 35 errori gratuiti (18 contro 30 il bilancio della russa).

Quel che era già certo dai quarti è che dalla parte alta del draw di Melbourne uscirà una finalista tutta nuova.

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