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La bielorussa in conferenza stampa riflette sulla vittoria contro Gauff: "La differenza rispetto agli Us Open è stata metterle pressione. Male che vada avrò meno punti da difendere l'anno prossimo"
di Ronald Giammò | 25 gennaio 2024
Atmosfera, campi, clima, Melbourne, tifo. Non c'è una cosa che ad Aryna Sabalenka non piaccia dell'Australia. Sarà che proprio qui l'anno scorso vinse il suo unico - per ora - Slam della carriera, ma a giudicare da quanto fatto durante quest'edizione degli Australian Open si direbbe che la sua relazione privilegiata con down under sia destinata a proseguire.
Quella ottenuta in semifinale contro Coco Gauff è stata per lei la tredicesima vittoria consecutiva a Melbourne, e in dote le consegna ora l'opportunità di difendere il titolo vinto l'anno scorso quando nell'ulitmo atto del torneo s'impose in tre set contro Elena Rybakina oltre alla terza presenza in una finale Slam: "Quando giochi la tua prima finale l'emozione la senti tutta e tendi ad affrettare le cose, ma alla terza ti dici solo 'ok, è una finale, va tutto bene'. Si tratta di un'altra partita e hai imparato a scindere te stessa dal resto delle cose", ha riflettuto la bielorussa nella conferenza stampa post match".
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— #AusOpen (@AustralianOpen) January 25, 2024
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