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Melbourne: Sabalenka si conferma regina, Zheng s’inchina

Nella finale dell’Australian Open la 25enne di Minsk, seconda favorita del seeding e campionessa uscente, supera in due set la cinese, dodicesima testa di serie, che giocava la sua sfida per un titolo Major. Nel ranking la bielorussa resta seconda alle spalle della polacca Swiatek

di | 27 gennaio 2024

Aryna Sabalenka si conferma regina dell'Australian Open (foto Getty Images)

The woman in red infiamma la “Rod Laver Arena” e si prende il suo secondo trofeo Slam. E diventa la prima tennista a confermarsi per due anni di fila a Melbourne dai tempi della connazionale Azarenka (2012-2013). Nella finale dell’Australian Open Aryna Sabalenka, n.2 WTA e seconda favorita del seeding, nonché campionessa uscente, ha battuto 63 62, in un’ora e sedici minuti di partita, la cinese Qinwen Zheng, n.15 del ranking e 12 del seeding, che giocava la sua prima sfida per un titolo Major in carriera (per la bielorussa era la terza). Aryna ha completato il torneo senza cedere nemmeno un set: nella classifica WTA la bielorussa resta però seconda alle spalle della polacca Swiatek.  

Emozionata Aryna, premiata da Evonne Goolagong: “E’ bellissimo ricevere questo trofeo da te, che sei una fonte d’ispirazione per tutte noi”, dice Sabalenka nella cerimonia di premiazione, rivolgendosi poi alla sua avversaria: “So che è dura perdere una finale Qinwen, ma sei una ragazza giovane e ne giocherai tante altre”. E poi è un fiume in piena: “E’ fantastico vincere di nuovo qui, sono super felice. Grazie a tutte le persone mi hanno aiutato in questi giorni: mi sono sentita sotto pressione in queste due settimane ma ho cercato di non pensarci troppo. Sono sorpresa del livello di tennis che ho mostrato. Quando stavo per chiudere non è stato il momento più bello della partita, ma un po’ di tensione ci può stare”.

Quindi spazio ai ringraziamenti: “Il mio team mi ha dato un super potere: certo, ho giocato un po’ meglio qui che in finale a Brisbane (solo tre game vinti con Rybakina; ndr). Senza di voi io non sarei qui ma senza di me voi non sareste così bravi…. Grazie ai miei genitori per tutto quello che hanno fatto nella mia via. So che non capite l’inglese ma qualcuno ve lo tradurrà: siete la mia motivazione, tutto quello che faccio lo faccio per voi”. E chiude con una dichiarazione d’amore al pubblico di casa abbracciando stretto stretto il suo bellissimo trofeo.

Tutta la felicità di Aryna Sabalenka (foto Getty Images)

Per Sabalenka è il secondo titolo Slam in carriera (su tre finali giocate: le è sfuggito quello dello Us Open, rimontata da Gauff), il 14esimo complessivo (il 12esimo sul veloce). Quest’anno a Melbourne ha migliorato la prestazione del 2023 non concedendo nemmeno un set alle avversarie (lo scorso anno ne aveva perso uno, il primo della finale contro Rybakina): complessivamente ha vinto 28 degli ultimi 29 set giocati all’Australian Open. Aryna diventa la decima giocatrice in attività con più di un trofeo Major in bacheca dopo Swiatek, Osaka, Muguruza, Halep, Kvitova, Azarenka, Kerber, Kuznetsova e Venus Williams.

Aggressiva e determinata Sabalenka ha concesso poco ad una Zheng che ha pagato sicuramente l’emozione della sua prima finale Slam. La finale. Un solo precedente, vinto piuttosto nettamente dalla bielorussa, disputato lo scorso anno nei quarti a New York. Parte forte Aryna nel primo set tenendo la battuta a zero (1-0) e poi strappando subito il servizio alla sua avversaria che proprio non può rinunciare a spingere la prima, altrimenti è letteralmente bombardata in risposta (2-0).

Nel terzo gioco Sabalenka risale da 0-40 (con uno splendido rovescio in contropiede ad annullare la terza palla-break) e conferma il vantaggio (3-0). Zheng tiene a zero un turno di servizio conquistando il suo primo game (3-1) ma Sabalenka controlla con estrema disinvoltura il vantaggio (5-2) e nell’ottavo gioco si procura altre tre palle-break consecutive che sono altrettanti set-point: la cinese annulla il primo con un ace di seconda al centro, il secondo con un diritto giocato con grande anticipo a spiazzare l’avversaria, il terzo ancora con un ace, e poi riesce ad accorciare le distanze (5-3).

Nel nono game Zheng annulla un altro set-point (il quarto) con una risposta di diritto micidiale ma Sabalenka archivia comunque il 6-3 con una prima esterna.

Disastro Qinwen in avvio di seconda frazione: la cinese, avanti 30-0 su proprio turno di battuta, commette ben tre doppi falli inframmezzati da un’imprendibile risposta di diritto stretta di Sabalenka ed incassa il break. 

Aryna continua a mettere pressione e sale 2-0 ma Zheng riesce a muovere il punteggio tenendo, seppure a fatica, la battuta (2-1) in un game disturbato da qualche tifoso stupido o alticcio (magari entrambe le cose).

Nel quinto gioco, con un altro doppio fallo, la 21enne di Shiyan concede alla 25enne di Minsk la chance del doppio break, che quest’ultima non si lascia sfuggire chiudendo uno scambio prolungato, giocato tirando a tutto braccio, con un elegante e morbido drop-shot di rovescio (4-1). Con la combinazione servizio-diritto Sabalenka prende il largo (5-1).

L'abbraccio a fine match tra Aryna Sabalenka e Qinwen Zheng (foto Getty Images)

Nell’ottavo gioco Aryna spreca i primi due match-point, Qinwen annulla con un drop-shot il terzo, Sabalenka sotterra in rete il diritto sul quarto, annulla con un ace una palla-break e poi firma il suo secondo trionfo Slam al quinto match-point (6-2) con un diritto incrociato.

Sabalenka ha chiuso il suo torneo perfetto con una prestazione praticamente senza sbavature: 2 ace e nessun doppio fallo, il 73% di prime in vampo con il 77% dei punti vinti, nota stonata il 25% dei punti conquistati con la seconda di servizio, comunque poco “utilizzata”. Una palla-break concessa ed annullata (con un ace) quando ha servito per il match mentre ha sfruttato entrambe quelle concesse dalla sua avversaria. A referto 10 vincenti a fronte di 9 gratuiti (8 contro 9 il bilancio di Zheng).

La cinese Qinwen Zheng con il trofeo della finalista (foto Getty Images)

“Complimenti ad Aryna, hai meritato di vincere - le parole di Qinwen Zheng durante la premiazione -. In questo momento per me è difficile parlare. Era la mia prima finale Slam: ringrazio il mio team per avermi aiutato ad arrivare fin qui. Sono sicura che qui in Australia ci saranno altre finali, e migliori”.

La 21enne di Shiyan - seconda cinese in finale a Melbourne dopo la campionessa del 2014 Li Na (finalista anche nel 2011 e nel 2013) - può consolarsi con l’ingresso in top ten per la prima volta in carriera (seconda tennista di sempre del suo Paese dopo Na Li): da lunedì occuperà la poltrona numero 7. 

Zheng era esplosa lo scorso anno vincendo i tornei di Palermo e Zhengzhou ed entrando per la prima volta in top 20 (premiata dalla WTA come “Most Improved Player of the Year”.


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