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Un numero 1 di 43 anni e un australiano doc: i (doppi) sogni di Bopanna/Ebden

Rohan Bopanna e Matthew Ebden saranno gli avversari di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nella finale degli Australian Open, la terza raggiunta da un team italiano in uno Slam maschile. Un duo ben assortito, quello indo-australiano, che in un solo anno sembra aver trovato un'alchimia quasi perfetta

di | 25 gennaio 2024

Il primo ha 43 anni, lunedì diventerà il più vecchio numero 1 del mondo di doppio della storia ed è un modello per circa un miliardo e 400 milioni di persone, la popolazione della sua India. Il secondo di anni ne ha 36 e al confronto – senza un capello bianco – sembra un ragazzino, è l'idolo di casa e nella specialità ha vinto Wimbledon nel 2022. Rohan Bopanna e Matthew Ebden saranno gli avversari di Simone Bolelli e Andrea Vavassori nella finale degli Australian Open, la terza raggiunta da un team italiano in uno Slam maschile. Un duo ben assortito, quello indo-australiano, che in un solo anno sembra aver trovato un'alchimia quasi perfetta.

“Per noi – spiega Bopanna – quello di Melbourne è un po' lo Slam di casa. Senza dubbio lo è per Matthew, ma in fondo pure per me, visto che è il Major più vicino all'Asia. I nostri avversari in semifinale (Zhang e Machac, ndr) ci hanno reso la vita complicata in ogni game, in ogni punto. Sul 5-4 abbiamo avuto tre match-point ma loro non si sono arresi e Zhang ha giocato in modo incredibile. Alla fine ci ha aiutato l'esperienza”.

Bolelli e Bopanna, due veterani in finale in doppio

“Prendiamo sempre un match alla volta – sottolinea Ebden – perché è così che ci siamo abituati a fare, senza guardare troppo lontano. Negli ultimi mesi abbiamo giocato tante finali, alcune le abbiamo vinte, altre le abbiamo perse. E adesso siamo felici di essere a questo punto, a un solo match dal titolo”. Per la coppia formata dall'indiano e dall'australiano, nel 2023 sono arrivati due titoli Atp, a Doha e Indian Wells. Ma sono arrivate anche diverse delusioni sul traguardo, la meno piacevole agli Us Open, contro Ram e Salisbury. Ma l'ultimo atto, per Rohan e Matthew, è andato male anche a Rotterdam, Madrid, Shanghai, Parigi Bercy e - nel 2024 - ad Adelaide. In totale, dunque, due successi su otto match decisivi.

“Sono felice – continua Ebden – di aver già vinto questo torneo nel misto, nel 2013 (insieme alla connazionale Jarmila Gajdosova, oggi signora Wolfe, ndr) e l'obiettivo è di vincere ancora, anche in futuro. Del resto so anche cosa significa perdere una finale, come ci è accaduto a New York. Il fatto è che comunque giochiamo per vivere queste emozioni, quelle dei match che contano. Il trionfo con Jarmila del 2013 fu una sorpresa, scoprimmo nel corso del torneo quanto eravamo forti. Oggi mi sto divertendo in questa transizione così veloce in giocatore di doppio full time”.

I riflettori però sono puntati soprattutto su Rohan Bopanna, che da lunedì – comunque vada l'ultimo atto a Melbourne – sarà il più vecchio numero 1 della storia dell'Atp. “Questa cosa di diventare numero 1 mi sta dando grande orgoglio. Continuo a ricevere messaggi di affetto e di congratulazioni, anche se ovviamente mi sono dovuto concentrare sulla partita, come dovrò fare anche per la finale. Poi, a fine torneo, me ne starò a casa per un po' e allora sì che forse riuscirò a rivivere questo momento e rendermi conto di quanto è accaduto”.

“Sono passati solo 12 mesi da quando abbiamo deciso di fare coppia fissa nel circuito – continua Ebden – e abbiamo visto che la nostra partnership può funzionare. Entrambi allora eravamo senza compagno e per giunta io giocavo normalmente sul lato sinistro, lui a destra. Ci è sembrato un buon avvio, abbiamo provato ed è andata bene. All'inizio abbiamo perso dei match, ma abbiamo avuto la maturità e l'esperienza per darci il tempo necessario”.

“La comunicazione è fondamentale – aggiunge Bopanna – anche quando le cose non vanno bene. Cerchiamo di tenerci su a vicenda, di spingerci a migliorare sempre”. In inglese, ovviamente, perché le conoscenze hindi di Ebden sono ancora limitate: “So dire 'ci vediamo in campo' e poco altro”.

Per Bopanna quest'anno c'è un altro grande obiettivo possibile, le Olimpiadi di Parigi: “Non giocherò il misto perché non abbiamo una giocatrice di buon livello in questo momento. Ma per il doppio maschile ci sono tante opzioni, vedremo quale sarà la migliore. Due anni fa ho promosso insieme ad alcuni sponsor questo progetto chiamato 'Double dreams of India', con l'obiettivo di spingere i giocatori del mio Paese a sognare una medaglia. Ma li aiuto anche nel circuito, ci sono una decina di atleti nel gruppo e vedremo chi di loro potrà essere il mio partner ideale”.


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