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Padel

Pat Rafter all'Australian Open... nel padel!

L'ex numero 1 del mondo Pat Rafter è iscritto al FIP RISE Australian Open, torneo che apre il CUPRA FIP Tour 2024

03 gennaio 2024

Pat Rafter

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Scorrendo l’entry list del FIP Rise Australian Open, torneo che apre il CUPRA FIP Tour 2024, alla riga 12 c'è un nome che salta all'occhio più degli altri. Patrick Rafter. Sì, proprio lui, la leggenda del tennis, vincitore di due edizioni dello US Open consecutive (1997 e 1998) e protagonista di due finali a Wimbledon, una delle quali memorabile giocata di lunedì e persa 9-7 al quinto set contro Goran Ivanisevic. E mentre il croato è in Australia al seguito di Novak Djokovic, Rafter - che oggi ha 51 anni - è pronto a cimentarsi con il padel. Sarà Sydney a ospitare il torneo, con Rafter – che ovviamente non ha punteggio nel ranking FIP – che giocherà in coppia con il connazionale Luke Morland, che di punti ne ha 2 ed è numero 954 del mondo. Ma c’è da giurarci, il pubblico sarà tutto per loro.

Rafter non sarà il primo campione di tennis arrivato in fondo a uno Slam a cimentarsi con la ‘pala’: è già successo con il polacco Jerzy Janowicz, semifinalista a Wimbledon nel 2013 e stabilmente nel circuito FIP di padel. 

Pat Rafter, due Slam e due rimpianti

L'australiano ha iniziato a giocare a tennis per comprarsi una casa. Settimo di nove figli, abituato a far tutto in gruppo con i fratelli, ha provato anche gli sport di squadra. Ma il tennis, in cui nessun colpo è mai davvero uguale all'altro, ha un fascino diverso. Ha chiuso la carriera con 11 titoli e 358 successi in singolare, a fronte di 191 sconfitte. Ha completato tre stagioni in Top 10, vinto due volte lo Us Open (1997 e 1998) e la Coppa Davis nel 1999, anche se non ha giocato la finale. Quell'anno, ha raggiunto anche la finale a Roma, dove nessun australiano si era mai spinto dal 1971, dalla vittoria di Rod Laver. Ed è salito al numero 1 del mondo: ci restò per una sola settimana in carriera, un record di brevità senza uguali. 

Il suo tennis raccontava un modo di essere. Nel suo gioco c'era la vita, c'era l'amore, ma senza febbre del dolore. Anzi. Rafter trasmetteva passione per lo sport, ma non ossessione per la vittoria a ogni costo. Valori e stile che non ha mai tradito. Il pubblico, per questo, l'ha amato e rispettato. 

Votato australiano dell'anno nel 2002, è stato capitano di Coppa Davis dal 2010 al gennaio 2015. Il centrale del Queensland Tennis Center di Brisbane, dove si disputa il Brisbane International, porta il suo nome. L'Australia non ha dimenticato il suo gentleman. Ora avrà un motivo in più per continuare a fare il tifo per lui.

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