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Un... Sacco di padel: il boom FIT TPRA dagli occhi di un promoter

Giuseppe Sacco, coordinatore per Milano e provincia del circuito FIT TPRA di padel, racconta l’attività del promoter: figura cardine per lo sviluppo dell’attività amatoriale: “Chi sposa il circuito FIP TPRA non se ne pente: è un’opportunità che ogni circolo dovrebbe cogliere, per sé e per i propri giocatori amatoriali”

di | 29 gennaio 2022

Per parecchio tempo, nel recarsi al lavoro, a Giuseppe Sacco è capitato di passare davanti allo Sporting Club Le Bandiere di Colturano, uno dei primissimi centri padel del milanese, ma di quello sport che sarebbe diventato la sua grande passione non si era mai accorto. Poi, un giorno di circa tre anni fa il 60enne milanese l’ha scoperto, ha deciso di farci un tentativo ed è stato amore a prima vista.

Ha iniziato a giocare, poi a disputare qualche torneo, e dalla scorsa estate è diventato coordinatore per Milano e provincia del circuito FIT TPRA di padel. Una figura, come altre ne ce sono in Italia e tante altre ne servono (a breve verrà avviata una campagna di recruiting in particolare per Veneto, Emilia-Romagna e Toscana), fondamentale per lo sviluppo dell’attività amatoriale della FIT, destinata a crescere di pari passo a una disciplina con la quale si sposa alla perfezione.

Quando ho saputo della ricerca di coordinatori per la Lombardia – racconta – mi sono subito interessato. Non conoscevo particolarmente questo mondo, ma mi andava di provarci. In FIT TPRA ho scoperto una struttura organizzata, professionale e facile da gestire, che per i circoli diventa un’opportunità. Possono offrire un prodotto di qualità ai loro giocatori amatoriali, in particolare a quelli con poca esperienza ma che desiderano provare a cimentarsi nei primi tornei. E poi è un bel modo per conoscere nuove persone, scoprire nuove realtà, incontrare tanti appassionati e nuovi amici”.

Nello specifico, il compito di un promoter FIT TPRA (sia nel padel sia nel tennis) è quello di promuovere il prodotto nei club, cercando di far capire il valore delle opportunità che sa offrire, sia per il circolo stesso sia per i suoi tesserati, che si trovano in casa un prodotto di qualità.

Personalmente investo tanto tempo nei club – dice ancora Sacco – per far comprendere le potenzialità del prodotto. Dopotutto sono gli affiliati a dover poi fare da tramite con i rispettivi giocatori. I fatti dicono che, quando dei gestori capiscono a pieno il funzionamento e il valore del circuito, i tornei organizzati diventano immediatamente un successo. Ci tengo a trasmettere professionalità, per fare in modo che gli appuntamenti siano curati con la giusta attenzione nei confronti dei loro protagonisti, ovvero i giocatori”.

Non tutti i club sposano subito il circuito, specialmente in un periodo come questo nel quale i campi sono pieni ovunque, a prescindere dalle iniziative organizzate. Basta aprire e il sold out è garantito. “Per questo – continua Sacco – non tutti vedono il vantaggio di ospitare dei tornei. Ma secondo me è utile una visione a medio-lungo termine: se oggi un club è pieno non è detto che lo rimarrà, e visto che la concorrenza è sempre di più è importante non perdere certe opportunità”.

I tornei – dice ancora – possono generare indotto anche per tutto ciò che ruota attorno ai campi, come può essere il bar, il ristorante o addirittura gli insegnanti della struttura, i quali possono trovare nuovi clienti. Alcuni club continuano sulla propria strada, mentre altri piano piano si sono convinti delle potenzialità di FIT TPRA: hanno provato e non se ne sono pentiti”.

Per FIT TPRA è un periodo molto importante. Dopo il boom del 2021, nel quale in tantissimi si sono avvicinati al circuito, ora è il momento di rafforzare il legame con gli amatori veri, pronti a tornare al centro della scena dopo che molti dei protagonisti della passata stagione hanno lasciato il circuito per questioni di promozioni nelle classifiche FIT.

Per esperienza – dice ancora Sacco – in questi mesi ho imparato che alla gente piace veramente tanto giocare, ed è davvero raro che chi partecipa a un torneo FIT TPRA non torni nei circuito per disputarne altri. Vedo che piace molto la formula che prevede una fase iniziale a gironi: gli incontri sono più brevi, ma ogni coppia è sicura di disputarne almeno un paio, o spesso tre”.

Anche partendo da lì, l’obiettivo è quello di coinvolgere sempre più giocatori, con grande attenzione per i padelisti alle prime armi. “Personalmente – continua il promoter lombardo – il mio prossimo obiettivo è quello di allargare il numero di donne che frequentano i tornei. Sappiamo che il numero delle praticanti è molto alto, ma non sono in tante a volersi cimentare nei tornei. Continueremo a lavorare in questa direzione, per fare in modo che il numero di giocatrici possa aumentare sempre di più”.

Infine, un accenno alla Coppa Italia FIT TPRA by Noberasco, l’evento più atteso dei prossimi mesi. Ripetere il record di 880 squadre del 2021 sarà quasi impossibile, ma la manifestazione promette una qualità ancora maggiore. “Lo scorso anno – chiude Sacco – era una novità che ha attirato l’attenzione di tantissimi, alcuni dei quali non avevano mai frequentato il circuito. Stavolta, invece, sarà un evento che in termini di interesse da parte dei partecipanti funzionerà ancora meglio, perché i giocatori hanno imparato a conoscere e ad apprezzare la manifestazione, così come il percorso che porta fino allo scudetto”. Ne guadagneranno la qualità e lo spirito di aggregazione, due degli aspetti cardine di FIT TPRA.


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