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Padel

Sognava Jordan, oggi è la più vincente nel World Padel Tour

Col titolo a Barcellona, Alejandra Salazar è salita a quota 33 successi dalla nascita del circuito (2013), scalzando le gemelle Sanchez Alayeto. Da ragazzina giocava a pallacanestro, poi ha scoperto il padel. “Il mio segreto? Tenere sempre i piedi per terra”

di | 24 settembre 2021

Nel maschile Fernando Belasteguin – che dopo il torneo di Lugo si separerà da Sanyo Gutierrez: probabile nuova coppia col giovane Arturo Coello – resterà irraggiungibile ancora per lungo tempo, grazie ai 62 titoli (and counting) messi insieme negli ultimi nove anni. Nel femminile, invece, la classifica delle vittorie nel World Padel Tour, inaugurato nel 2013, ha appena cambiato padrona. Fino a prima del Sardegna Open resistevano in vetta Majo e Mapi Sanchez Alayeto, con 32 successi spalmati in otto stagioni, ma con la doppietta Cagliari-Barcellona (la prima del 2021 del circuito) la madrilena Alejandra Salazar è salita a quota 33, completando un sorpasso che col passare dei mesi pareva ormai scritto.

Perché le gemelle atomiche, assolute dominatrici dei primi anni di WPT, sono gradualmente calate di livello e oggi giocano praticamente un torneo sì e uno no per i problemi di salute di Maria Pilar; mentre la Salazar ha continuato a vincere a ripetizione, azzeccando dopo un 2020 al di sotto delle aspettative la scelta di unire il suo cammino a quello di Gemma Triay. Nel 2021 le due spagnole hanno già messo insieme cinque successi, vincendo ad Alicante, Valladolid, Malaga, in Sardegna e al Palau Sant Jordi, e col successo catalano si sono riportate in testa nella Race, superando di nuovo Sanchez/Josemaria, le due giovani che inseguono con solo un titolo in meno ma hanno perso 3 dei 4 scontri diretti, ossia tutti quelli disputati in finale.

Nata il 31 dicembre del 1985 a Madrid, la Salazar è considerata una delle giocatrici di destra più forti di tutti i tempi, grazie al mix fra solidità e intelligenza tattica, e a una bandeja (che le è valsa il soprannome di Bandejandra) difficile da replicare. È ai vertici del padel internazionale da quasi quindici anni, ha vinto quattro Campionati del mondo con la Spagna, altrettante edizioni del Master Final e solo nel 2017 non è riuscita a conquistare alcun titolo, a causa della rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro subita a inizio stagione, che l’ha obbligata ad andare sotto i ferri e fermarsi per mesi e mesi.

Per il resto, la sua carriera è sempre stata ricca di successi, sin da giovanissima. Aveva già chiuso l’anno al numero uno del mondo nel 2009 con Carolina Navarro, ai tempi del vecchio Padel Pro Tour, e poi ci è riuscita di nuovo nel 2016 con Marta Marrero, vincendo sette titoli in una sola stagione. Un traguardo che quest’anno sembra decisamente alla portata, con ancora sei tornei da giocare (compreso quello in corso a Lugo) più il Master Final, dal 16 al 19 dicembre nella sua Madrid.

Il mio segreto per restare sempre in alto – ha detto – è uno solo: tenere sempre i piedi per terra. Pensare di essere più forti degli altri non va bene, devo ancora migliorare sotto tanti aspetti del gioco”. Un’umiltà che la aiuta ad allenarsi ogni giorno come se fosse ancora il 1993, quando giocava a pallacanestro come i fratelli – con Michael Jordan come idolo d’infanzia – ma decise di prendere le prime lezioni di padel, seguendo la passione di mamma. Quattro anni più tardi ricevette il primo invito dalla Federazione, e a 15 anni era già impegnata a livello internazionale.

Lo scorso anno io sono stata al numero uno della classifica individuale – diceva a inizio 2021 – mentre Gemma lo è stata nella Race. L’obiettivo è ripeterci anche in questa stagione, e mostrare al mondo di essere la coppia più forte”. Un proposito che sin qui si sta avverando, perché le due giocatrici coordinate da coach Rodri Ovide hanno appena sciolto anche gli ultimi dubbi sul nome della coppia più forte del Tour, vincendo quattro degli ultimi sette tornei, fra i quali due Master che in termini di punti valgono molto di più rispetto agli Open (1.700 invece di 1.000 per la coppia vincitrice).

A Barcellona Salazar e Triay hanno letteralmente annichilito tutte le avversarie, non perdendo mai più di cinque game in ciascuno dei cinque incontri disputati, e chiudendo con un secco 6-1 6-2 la finale contro Lucia Sainz e Bea Gonzalez. Un rendimento incredibile in uno sport come il padel, a maggior ragione col Punto de Oro sul 40-40 che teoricamente aumenta l’equilibrio.
Segno delle loro splendide condizioni, rimaste immutate nel passaggio dalle condizioni outdoor del Tennis Club Cagliari a quelle al coperto del Palau Sant Jordi. Ora si augurano di poter fare lo stesso anche a Lugo, dove entrano in scena giovedì con grandissime chance di arrivare nuovamente fino in fondo.

Negli ultimi tornei abbiamo ritrovato grandi sensazioni – ha detto  Alejandra dopo il trionfo a Barcellona – e da Malaga in poi siamo state praticamente perfette. Questa è la versione di Triazar che vogliamo, e siamo felici del livello raggiunto. Per giocare insieme a Gemma ho dovuto lavorare molto per adattarmi, cambiare certe posizioni e certe soluzioni, ma fa tutto parte del percorso necessario per essere una delle coppie più forti. Direi che siamo a buon punto di questo percorso, e aver vinto due titoli di fila nel mese più intenso nella storia del circuito (con quattro tornei consecutivi, ndr) è la prova del nostro ottimo rendimento dal punto fisico. Stiamo giocando alla grande, e non potremmo essere più felici”.

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