

Dopo aver vissuto due carriere parallele nel mondo del tennis, sublimate dalla finale tricolore dello Us Open 2015, oggi Flavia e Roberta si sono avvicinate al padel. La prima ha “regalato” due campi alla sua Brindisi, mentre la seconda gioca sempre più spesso. Ma (per ora?) niente tornei
di Marco Caldara | 26 aprile 2021
Le vite di Flavia Pennetta e Roberta Vinci sono state legate da sempre, da molto prima della famosissima finale tutta italiana dello Us Open 2015. Entrambe pugliesi, nate a un anno di distanza, sono state fin da piccole fra le giovani più forti del nostro tennis. Nel 1999 hanno vinto insieme il doppio al Roland Garros juniores, poi hanno fatto la storia del tennis azzurro arrivando entrambe fra le top-10, fino alla consacrazione di New York, il momento più importante della carriera di entrambe. Oggi sia una sia l’altra hanno appeso la racchetta al chiodo e il loro presente si è sviluppato su strade diverse, ma il futuro potrebbe tornare ad avvicinarle, nel segno del padel.
Chi segue Roberta Vinci sui social, infatti, si sarà accorto di una sua presenza sempre più assidua sui campi da padel. Da almeno una decina di giorni compaiono a ripetizione foto o stories di partite a Roma, insieme a un’altra ex illustre del nostro tennis in gonnella come Karin Knapp, ad Alice Matteucci (anche lei ex tennista) e ad Erika Zanchetta, una delle migliori giocatrici di padel del movimento nazionale. Ma per Robertina la pala non è una novità.
Ci sono sue tracce sui campi da padel fin dal lontano 2014, quando insieme a Sara Errani completava il Career Grand Slam nel doppio, formando una coppia pressoché imbattibile. Hanno giocato qualche volta insieme a Valencia (dove Sara si allenava e si allena), poi Roberta è scesa in campo a Roma con lo storico coach Francesco Cinà, e col suo successore Lorenzo Di Giovanni ha addirittura vinto un Open nazionale di doppio misto, nel 2018 al David Lloyd Malaspina di Milano.
Da lì in poi il tecnico abruzzese è stato rapito dal gioco ed è diventato uno dei big del padel tricolore, mentre per la sua ex assistita la disciplina è rimasta un hobby, anche se è impossibile non notare come le sue presenze all’interno della gabbia si stiano intensificando sempre più.
“Gioca benissimo e si diverte un sacco, ma anche se mi farebbe tanto piacere vederla competere non credo farà mai attività”, dice Di Giovanni, a conferma di quanto Roberta ripeteva già due anni fa, cioè che il padel sarebbe rimasto un passatempo, privo di qualsivoglia ambizione agonistica. È normale: chi come lei ha passato una vita ad allenarsi e a viaggiare per il mondo, difficilmente una volta detto basta con uno sport trova la voglia di rimettersi in gioco in un altro, anche se con varie somiglianze.
Eppure, con una tecnica sopraffina, delle volèe fra le migliori viste nella storia recente del tennis femminile e un’intelligenza tattica che ha mandato ai matti persino la più forte di sempre Serena Williams, la tarantina potrebbe dire tranquillamente la sua anche nel padel. Per ora rimane una suggestione, campata su qualche post sui social e nulla più, ma l’idea di vederla competere di nuovo è troppo stuzzicante per lasciarla cadere.
Flavia Pennetta, invece, il padel lo sta interpretando dal punto di vista imprenditoriale, e ha appena deciso di regalare alla sua città di Brindisi i primi due campi, che saranno operativi dal 1° maggio al Circolo Tennis Brindisi, proprio dove lei mosse i primi passi con la racchetta in mano. “Nella mia città non c’erano strutture dedicate al padel – ha detto l’ex numero 6 del mondo al Corriere dello Sport –, e visto l’entusiasmo attorno a questo sport ho trovato un accordo col Circolo per installare due campi. Il padel in Puglia va alla grande (il Palakendro di Triggiano, in provincia di Bari, è uno dei centri più grandi e attivi della Penisola, ndr), e abbiamo già ricevuto tantissimi messaggi da parte di brindisini che non vedono l’ora di poter giocare”.
Lei, invece, per ora sul campo da padel ha messo piede una sola volta, malgrado abbia trascorso buona parte della sua carriera in Spagna e tutt’ora abbia una casa a Barcellona, col marito Fabio Fognini. “Venendo dal tennis – ha detto – sono predisposta a giocare al volo a rete, ma il gioco non è solo quello. Ho trovato difficoltà su come utilizzare al meglio le pareti: dovrò giocare più spesso. Al momento mi dedico principalmente alla famiglia, ma lascio aperta qualsiasi porta. Sicuramente la competizione la saprei affrontare meglio rispetto ad altre”.
A oggi, la miglior giocatrice di padel con un passato nel tennis è la spagnola Marta Marrero, già numero 1 del mondo. Nel 2000 arrivò ai quarti di finale al Roland Garros, e quattro anni dopo al numero 47 del mondo. Flavia la conosce benissimo. “Siamo cresciute insieme – ha detto ancora Flavia –, poi lei ha smesso presto col tennis e ora è una delle più forti al mondo nel padel”.
Segno che la transizione è possibile. Magari non per una seconda carriera, ma almeno per un po’ di sano divertimento e magari un intrigante doppio marito e moglie, con Fognini. “Io e Fabio insieme ci divertiremmo molto, e sarebbe un bel modo per sfogarci”. Dunque… perché no?
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