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Padel

Le certezze del “gato” Tello, per un 2022 da protagonisti

Malgrado un 2021 un tantino al di sotto delle aspettative, con tre finali perse su tre, Juan Tello e Federico Chingotto non hanno alcun dubbio sulla loro coppia, alimentata da un rapporto fraterno. “Fra noi e i migliori – dice Tello – non c’è differenza: lavoriamo quotidianamente per migliorarci ancora”

di | 25 gennaio 2022

Lo storico sodalizio fra Fernando Belasteguin e Juan Martin Diaz è proseguito per 13 lunghi anni, nei quali i due argentini hanno (stra)vinto tutto il possibile, ma nel padel di oggi è raro che le coppie durino più di un paio di stagioni, tre al massimo. L’eccezione sono Juan Tello e Federico Chingotto, che giocano insieme dal 2014 e nel 2016 hanno deciso, sempre insieme, di fare il grande salto nel World Padel Tour, lasciando l’Argentina a quarant’anni in due – Tello è del 1995, il compagno del 1997 – per trasferirsi in Spagna. Una scelta comune che ha pagato di lì a poco, rafforzando mese dopo mese un legame quasi fraterno.

In campo si è rivelato uno dei segreti che hanno permesso ai due di diventare una delle coppie più forti del mondo, la quinta – con una parentesi da quarta – nella stagione 2021, mentre fuori li ha avvicinati a tal punto che farebbe strano (a loro per primi) vederli combattere in campo a fianco di altri compagni. Un’eventualità che per il momento non è nei loro piani, nemmeno dopo un’annata – la scorsa – che si è rivelata un tantino al di sotto delle aspettative.

Dopo aver vinto il primo titolo nel 2020 a Las Rozas, puntavano a prendersene almeno un altro, invece hanno perso tutte le tre finali giocate, nei Master di Valladolid, Cascais e Barcellona. Ma di ridiscutere certe abitudini non se ne parla. “Ci è mancato il titolo – ha raccontato Tello –, ma sono stati pochi dettagli a fare la differenza. La nostra è stata comunque una stagione positiva, perché siamo rimasti fra le primissime coppie del mondo, continuando a lavorare per migliorarci ancora”.

Juan Tello, nato il 1° febbraio del 1995 a Cordoba (Argentina), è numero 10 del ranking mondiale

Le statistiche danno ragione al (quasi) 27enne di Cordoba: hanno raccolto tre finali, quattro semifinali e nove quarti, rivelandosi una delle coppie più continue. “Credo che con un po’ di esperienza in più nel gestire i nervi e l’ansia da prestazione – ha detto ancora – sarebbe stata tutta un’altra cosa. Perché il nostro problema non è certo stato il gioco”.

La sconfitta più amara l’hanno rimediata a Valladolid, in una delle cornici più affascinanti della stagione: hanno battuto Navarro/Di Nenno nei quarti e Galan/Lebron in semifinale, ma poi si sono lasciati sorprendere dai connazionali Sanchez/Capra. “È la partita che più ci duole dell’intera stagione: forse siamo scesi in campo troppo rilassati, non lo so. Però dopo aver battuto i numero uno in delle condizioni che non ci favorivano, ci siamo fermati sul più bello. Ma di dubbi sulla nostra coppia non ce ne sono stati e non ci sono, visto che non c’è differenza fra noi e le altre coppie di vertice”.

Preferiamo – continua – che siano gli altri a cambiare compagno, soluzione che richiede un periodo di adattamento, mentre noi proseguiamo col nostro percorso, con tanta voglia di fare ancora meglio. A questi livelli la differenza la fa la testa, ed è per questo che stiamo lavorando sempre di più anche in quella direzione. Sta per iniziare il nostro settimo anno insieme nel World Padel Tour: siamo la coppia più longeva, e siamo certi che un rapporto così forte a livello umano ci aiuterà a raggiungere i risultati sperati”.

Juan Tello e Federico Chingotto giocano insieme nel WPT dal 2016: hanno vinto un titolo, nel 2020 a Las Rozas

Nel loro 2021 c’è stata anche la delusione mondiale, con l’Argentina battuta in finale dalla Spagna. Quando Belasteguin e Di Nenno sono saliti sul 5-2 al terzo nella sfida con Lebron e Navarro, i due hanno lasciato il Centrale per andare a prepararsi, sicuri che di lì a poco sarebbero scesi in campo sulla situazione di 1-1 per provare a consegnare l’ennesimo mondiale all’albiceleste. Invece, una mezz’oretta più tardi ci sono tornati per ricevere una deludente medaglia d’argento.

È stato strano – dice ancora “el gato”, come è soprannominato per la sua esplosività – perché è successo tutto molto rapidamente. Siamo passati dal riscaldamento per entrare in campo alla premiazione, subito dopo abbiamo preso l’aereo e qualche ora più tardi eravamo già in Argentina. Per fortuna quest’anno ci sarà una nuova edizione dei mondiali, quindi potremo provare subito a prenderci la rivincita, vivendo ancora l’emozione di indossare la maglia della nazionale. Giocare per il proprio paese ha un peso completamente diverso, la tensione si moltiplica. Perché tutto dipende da te: la tua nazionale, la tua gente, la tua famiglia, gli appassionati. Una situazione che bisogna essere bravi a saper gestire”.

Eppure, malgrado una stagione con più delusioni che gioie, in molti continuano a indicare Tello e Chingotto come una potenziale coppia da numero uno. L’ha ripetuto di recente Ale Galan, che di vetta della classifica se ne intende, ed è da tempo una delle certezze di Seba Nerone, ex numero  1 che ha detto basta nel 2021 e apprezzatissimo telecronista del World Padel Tour.

Fa piacere sentire certi complimenti da parte dei nostri colleghi – dice anche l’argentino –, ma in generale credo che oggi si parli moltissimo, troppo. Nel bene e nel male. Per questo, con il nostro allenatore, il mental coach e il nutrizionista abbiamo deciso di ignorare ogni genere di commento. È normale che certe cose arrivino fino a noi, che qualcuno ci faccia vedere cosa ha detto questo o quell’altro collega, ma non vogliamo dargli peso, indipendentemente che si tratti di qualcosa di positivo o negativo. La nostra unica certezza siamo noi, e a noi stessi dobbiamo pensare, con tanta voglia di migliorarci e il desiderio di fare sempre meglio”.

Al via ufficiale del 2022 manca meno di un mese, sempre meno. “Stiamo lavorando duro – chiude Tello –, ma non ci piace svelare i nostri segreti. Sicuramente io mi sto impegnando per migliorare in difesa, mentre Fede nella fase d’attacco. Sono i due aspetti del gioco meno abituali per l’uno e per l’altro, quindi abbiamo deciso di dedicargli molto tempo”. Per il resto, appuntamento all’ultima settimana di febbraio, a Miami. Dove Tello e Chingotto saranno senza dubbio fra i protagonisti.

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