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Le ambizioni della Danimarca, l’ultima arrivata nel World Padel Tour

Nel maggio del 2022 la Danimarca diventerà la dodicesima nazione diversa a ospitare un torneo del World Padel Tour, con un Open indoor a Copenaghen. Un evento nato sulle ali della diffusione del padel nel paese, e che punta a dare un ulteriore impulso allo sviluppo del movimento. Seguendo l’esempio vincente della vicina Svezia

di | 29 ottobre 2021

Il calendario 2022 del World Padel Tour è ancora in fase di costruzione, e promette numerose novità rispetto alla stagione in corso, che terminerà a dicembre a Madrid col Master Final. Alcune si conoscono già, come l’ingresso nel circuito più importante del mondo della Danimarca, pronta a seguire l’esempio della Svezia (che ha il suo torneo dal 2018) e a diventare il dodicesimo paese a ospitare un appuntamento della stagione WPT, dopo Spagna, Argentina, Portogallo, Emirati Arabi, Principato di Monaco, Andorra, Stati Uniti, Brasile, Messico, Italia e appunto Svezia.

La scommessa Danish Open, che si giocherà a Copenaghen (o dintorni) dal 15 al 22 maggio e ha già il suo sito web, è figlia della passione del danese Mikael Thobo e della sua compagna Tine Naja Hauth Larsen, che scoprirono il padel durante una vacanza a Marbella, negli Anni ’90. Poi se ne dimenticarono, prima che questioni lavorative li portassero a vivere a Madrid, dove hanno approfondito la conoscenza dello sport e deciso che poteva aver senso provare a proporlo anche nel loro paese d’origine. Così hanno aperto un club, poi un altro e la diffusione è iniziata. “Abbiamo pensato al successo che ha avuto in Spagna e quindi in Svezia – ha detto Thobo –, così ci siamo detti che avrebbe funzionato anche in Danimarca”.

È andata bene, e ora sono pronti per la sfida WPT. “Siamo stati a vari tornei, abbiamo conosciuto numerose persone coinvolte a livello organizzativo, e nel dicembre del 2020, al Master Final di Minorca, abbiamo trovato l’accordo per organizzare un evento in Danimarca”. Il contratto è per i prossimi due anni, ma con opzione per altri cinque. “Pensiamo – ha detto ancora Thobo – che si tratti di una grande opportunità per portare il padel danese a un nuovo livello. La diffusione sta andando alla grande, un po’ come in Svezia. Rispetto a loro siamo solamente qualche anno più indietro”.

Tine Naja Hauth Larsen e Mikael Thobo, ideatori e organizzatori del Danish Open del World Padel Tour

Per il Danish Open è già stata decisa la sede dei turni preliminari, che saranno divisi fra il Padel Club, di proprietà degli organizzatori, e il centro  PadelPadel, mentre la location della Pista Central (che sarà al coperto) deve ancora essere individuata. “Abbiamo un paio di opzioni – ha detto ancora Thobo –, e presto decideremo quale fa di più al caso nostro. Siamo sicuri al 100% che l’evento saprà attirare un pubblico molto numeroso, tanto che ci sono già arrivate alcune richieste anche dalla Finlandia, e siamo certi che molta gente si muoverà anche dalla Svezia”.

Tuttavia, giustamente, in Danimarca non vogliono esagerare con uno stadio troppo grande, per non fare il passo più lungo della gamba. Meglio un impianto più piccolo, pieno, piuttosto che uno da 10.000 posti mezzo vuoto. “Al momento non possiamo puntare ai numeri di Malmo (l’imminente Open WPT si giocherà in uno stadio da 15.000 posti, ndr), quindi il nostro obiettivo è quello di arrivare intorno ai 5.000 spettatori al giorno. Pertanto stiamo cercando di trovare un impianto che possa soddisfare questa esigenza, così come rivelarsi adatto per un evento come questo. Poi, in futuro, ci piacerebbe crescere fino ad arrivare a organizzare uno dei tornei più importanti del calendario. La Danimarca ha le arene adatte per poterlo fare”.

Nei tornei che si giocano fuori dal territorio spagnolo, come avviene anche per il nostro Sardegna Open, agli organizzatori vengono concesse due wild card per il Cuadro Final maschile e altrettante per quello femminile, così da permettere ai migliori giocatori del paese di confrontarsi con le star del circuito. Succederà anche in Danimarca, e da lì è partita l’idea di costruire un circuito di tornei nazionali al quale può partecipare qualsiasi club, con un successivo Master finale che assegnerà le wild card ai vincitori. Così da rendere il sistema il più meritocratico possibile.

“Non ci andava di scegliere direttamente noi – ha detto Tine Naja Hauth Larsen, direttrice organizzativa del Danish Open –, così ci è venuta questa idea. Ogni padel club in Danimarca può organizzare il suo torneo. L’opportunità di arrivare ad affrontare i più forti del mondo darà sicuramente una spinta ai migliori giocatori danesi, così come all’intero movimento nazionale”.

Esben Hess-Olesen (sinistra) e Nils Skajaa

Dovessero giocarsi oggi, le pre-qualificazioni avrebbero due chiari favoriti, i nazionali Esben Hess-Olesen e Nils Skajaa: due ex tennisti passati dal college USA che da quando giocano insieme non hanno mai perso una sola partita sul suolo danese. Hess-Olesen, 30 anni, oggi è co-proprietario di un padel club da 10 campi nella Capitale, e ha iniziato col padel per divertimento.

“Quando ho iniziato a giocare – ha raccontato – vedevo il padel come un semplice divertimento, senza ambizioni. Mentre ora ho l’opportunità di arrivare a giocare coi più forti del mondo. È un po’ strano: in vent’anni di tennis non ho mai giocato un torneo ATP, mentre dopo soli 3-4 anni di padel potrei avere la chance di disputare un torneo del World Padel Tour. Qualche volta mi è capitato di giocare con gente che frequenta il WPT: dovessi vincere la wild card, so bene cosa mi aspetta”.

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