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Secondo i dati raccolti da Padel Intelligence nei primi 2 tornei del calendario Premier Padel, la numero uno azzurra è la giocatrice con un rendimento più alto nel rapporto fra palline toccate e colpi vincenti. La sua percentuale passa il 9% e stacca di quasi due punti la seconda. Sarebbe addirittura quinta fra gli uomini
di Marco Caldara | 20 marzo 2024
La stagione di Carolina Orsi non è iniziata nel migliore dei modi, con una sola partita vinta nei primi tre tornei e anche un paio di discrete occasioni mancate per conquistare quei quarti di finale che, per l’Italia, nel circuito Premier Padel rimangono ancora un tabù. Ma la numero uno azzurra può comunque dormire sonni tranquilli, perché la sua crescita è sempre più chiara e ora a supportare l’evidenza ci sono anche i numeri, sempre utili per comprendere meglio determinate dinamiche che all’occhio possono sfuggire.
Secondo le statistiche raccolte nei primi due tornei stagionali dalla società olandese Padel Intelligence, infatti, la 32enne romana è di gran lunga la giocatrice che in relazione al numero di palline toccate riesce a mettere a segno il maggior numero di colpi vincenti, con una percentuale che si aggira intorno al 9,2%. Un dato statistico impressionante, se si considera che la media fra il rendimento di tutte le colleghe è inferiore alla metà della sua (non arriva al 4,5%), e la seconda in classifica, la spagnola Victoria Iglesias, si ferma prima del 7,5%. Il tutto malgrado, come detto, non è che fra Riyadh e Doha l’azzurra e la compagna Marina Lobo abbiano brillato particolarmente, perdendo due partite su tre. Ergo, potenzialmente “Caro” può essere addirittura in grado di migliorarsi.
A rendere il dato ancora più rumoroso c’è il paragone con i maschi: in una ipotetica classifica combinata fra uomini e donne, l’azzurra sarebbe addirittura quinta (!), alle spalle soltanto di quattro autentici bombardieri come il leader Ale Galan e Alex Arroyo (gli unici due con una percentuale superiore al 10%), più Agustin Tapia e Arturo Coello. Il tutto pur occupando il lato destro del campo, dal quale è più difficile far male (ma per una mancina è la posizione sostanzialmente obbligata).
La costante ricerca del colpo vincente obbliga ad assumersi maggiori rischi, quindi è inevitabile che l’azzurra commetta anche qualche errore in più rispetto alla media. Ma anche in questo caso Carolina non è messa per niente male: commette 4,6 errori gratuiti ogni 100 palline toccate, mentre la media del circuito è del 3,9%. Un dato che permette alla Orsi di spiccare anche nel rapporto fra colpi vincenti ed errori non forzati: solamente Victoria Iglesias nei primi due tornei della stagione ha saputo fare leggermente meglio di lei.
Orsi a parte, dai dati firmati Padel Intelligence emergono altri aspetti molto interessanti, che vale la pena analizzare. Il primo è la solidità della giovanissima Claudia Fernandez, che insieme a Gemma Triay è giunta in finale nel Major di Doha al debutto della nuova coppia. Malgrado la giovanissima età, la 18enne madrilena è stata la più solida del Tour, commettendo meno di 2 errori gratuiti ogni 100 colpi. Non brilla in termini di soluzioni vincenti, ma non è ciò che le viene chiesto. Splendido anche il rendimento della sua compagna, che per essere una giocatrice di sinistra sbaglia veramente poco (2.6) e infatti nella media vincenti-errori occupa il quarto posto, pur essendo decima nella classifica dei winners. In sostanza, i dati confermano quanto visto in campo nel primo Major stagionale: la coppia può avere successo.
Passando ai maschi, spicca su tutti il nome di Ale Galan: è il migliore nel rapporto fra palline e toccate e colpi vincenti (vicino all’11,5%), ma sbaglia anche davvero poco (3,1%). Numeri che gli hanno permesso di essere uno dei soli tre giocatori – con Paquito Navarro e Javi Garrido – capace sia di colpire più winners sia di commettere meno errori gratuiti rispetto alla media. Il meno falloso in medio oriente è stato invece il compagno di Garrido, Mike Yanguas, che ha sbagliato meno palline – 2,3 su 100 – rispetto ai due maestri di solidità Federico Chingotto (secondo) e Martin Di Nenno (terzo).
Fra i big, alla leggenda Fernando Belasteguin la maglia nera del peggiore nella media fra vincenti e gratuiti, e pure con un certo margine su tutti gli altri. La sua stagione non è iniziata per niente bene, e le statistiche sembrano indicarlo come il responsabile della sola partita vinta in due tornei a fianco di Lucho Capra. Il “Boss” non è andato oltre i 4 winners ogni 100 colpi (la media degli altri supera il 6%), mentre in termini di errori gratuiti solamente Juan Tello (5%) ha fatto peggio di lui. Un dato per nulla confortante per nessuno dei due, visto che fra circa un mese uniranno i propri percorsi professionali.
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