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Padel

L’evoluzione del padel dagli occhi di Lebron, su Amazon Prime

La celebre piattaforma web ha dedicato un docufilm allo sviluppo globale del padel, con protagonista il numero uno del mondo Juan Lebron. Un’occasione per conoscere meglio un personaggio talvolta discusso, ma importantissimo in un momento storico senza precedenti per lo sport che l’ha reso un gigante

di | 23 luglio 2022

Dopo sette finali consecutive fra Premier Padel e World Padel Tour, con quattro titoli arrivati nelle più importanti (in particolare i Major del Foro Italico e del Roland Garros), questa settimana all’Open di Malaga i numeri uno del mondo Juan Lebron e Ale Galan hanno pagato fatica e appagamento, arrendendosi all’esordio ai qualificati Zalo Rubio e Miguel Benitez, quest’ultimo addirittura fuori dai primi 70 del ranking mondiale. Uno scivolone a sorpresa che però non intacca il dominio dei più forti, capaci nelle ultime settimane di fare qualcosa di sensazionale.

Il calendario intenso ha obbligato tutti agli straordinari e i due spagnoli sono stati spesso impeccabili, ribadendo la superiorità sottolineata dalla classifica, che li vede al numero uno ormai da due stagioni consecutive. Hanno rischiato di cedere la vetta a Navarro/Di Nenno in un paio di occasioni, prima nel 2021 e poi a Roma dove erano obbligati a vincere per conservare la leadership, ma non si sono lasciati superare ed è giusto così, perché meritano di stare lassù, a maggior ragione in un momento nel quale il padel sta godendo di una popolarità senza precedenti.

Non a caso, Amazon Prime Video ha deciso di realizzare un docufilm di 47 minuti sull’evoluzione della disciplina, raccontata dalla prospettiva (e dalla voce) proprio di Lebron, con la partecipazione di colleghi, amici, famigliari e addetti ai lavori. Il contenuto, dal titolo “Juan Lebrón: La evolución del Pádel” è disponibile dal 15 luglio, anche se per il momento soltanto in Spagna, e promette di rendere più umano (e forse più amato) un personaggio che non piace a tutti per i suoi atteggiamenti, ma in quanto a livello di gioco ha pochissimi eguali nella storia del proprio sport.

La scelta di Amazon Prime la dice lunga sulla popolarità guadagnata da Lebron, in particolare in Spagna ma sempre più anche fuori dai confini del suo paese, dove la sua fama va inevitabilmente di pari passo con lo sviluppo del gioco. “In questo particolare momento storico – ha raccontato Lebron – noi giocatori abbiamo dato a tutti la dimostrazione di dove possa arrivare il nostro sport, il mondo se ne sta accorgendo. Chi non vede le potenzialità di questo sport ha una benda sugli occhi”. Difficile dargli torto, in particolare dall’arrivo del circuito Premier Padel, che ha l’obiettivo di rendere lo sport un fenomeno globale. A Roma si è visto un torneo incredibile, in termini di livello ma ancora di più di partecipazione del pubblico e di qualità dell’intrattenimento, e l’evento parigino del Roland Garros non è stato da meno.

Gioco a padel da vent’anni – ha detto ancora “El lobo” – e mai avrei immaginato qualcosa di simile. È difficile esprimere a parole ciò che per noi significa poter giocare in palcoscenici come questo. Ed è stato incredibile vincere nello stesso stadio dove una leggenda del nostro paese come Rafael Nadal ha trionfato per 14 volte. Menomale che non era il tabellone in questo torneo, altrimenti chissà cosa sarebbe successo (ride, ndr). È un orgoglio enorme aver vinto sul Philippe-Chatrier, e mi auguro che per i ragazzini che oggi si approcciano al padel questo rappresenti uno stimolo importante per arrivare un giorno a giocare tornei così prestigiosi”.


Il teaser del docufilm su Juan Lebron e l'evoluzione del padel

A molti del personaggio Lebron non piace l’atteggiamento, talvolta un po’ troppo nervoso, quasi ai limiti del provocatorio. Ma fuori dal campo lo spagnolo non è affatto così. Resta un tipo sanguigno, ma si trasforma davvero solo con l’adrenalina della competizione. “Quando gioco a padel mi isolo da tutto il resto – ha spiegato –, e dentro di me qualcosa si infiamma. Ma credo sia normale: competere è una delle cose che più mi piacciono al mondo. Speso che questo possa servire a chi vedrà il documentario, sia per capire chi sono veramente sia per accorgersi che dando sempre il massimo è possibile raggiungere i propri sogni. La mia voglia di vincere supera il talento, e ogni giorno mi alzo col desiderio di allenarmi, per imparare cose nuove e diventare un giocatore migliore. Non so se quando mi ritirerò il bilancio della mia carriera sarà positivo o negativo, ma sicuramente smetterò sapendo di aver sempre dato tutto.

Il bilancio di metà stagione dei numeri uno non può che essere positivo, con due titoli dei Major di Premier Padel e quattro (due Master, due Open) nel World Padel Tour, che gli hanno permesso di staccare la concorrenza. Ma la stagione è ancora lunga e molto molto intensa. “Stare lontano da casa per così tante settimane non è semplice – ha ammesso –, ma a livello di tornei questa stagione mi sta piacendo molto. Preferisco giocare spesso piuttosto che giocare una settimana, fermarmi per due, poi giocare altre due. Le pause sono importanti, ma giocare così tanti incontri in poco tempo aiuta a guadagnare continuità”. Un’arma che sin qui, nel 2022, nessuna coppia è riuscita a sfruttare tanto bene quanto loro.


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