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Padel

La nuova sfida di Carolina Orsi: da Madrid verso la top-50

Da qualche settimana la 30enne romana ha unito le forze con Giulia Sussarello, insieme alla quale punta a raggiungere un importante obiettivo. Lo insegue da Madrid, dove si è trasferita a marzo grazie a un’opportunità di lavoro che le permette di dedicare sempre più attenzione al padel. E anche di infilarsi in qualche allenamento della numero uno Gemma Triay

di | 18 luglio 2021

Escludendo la giovanissima Claudia Jensen, che ha la bandiera italiana accanto al nome grazie a una nonna abruzzese ma è nata a Madrid da genitori argentini, la classifica del World Padel Tour dice che oggi la prima azzurra è Carolina Orsi, al numero 64. Un traguardo che premia l’impegno e la voglia di mettersi in gioco della trentenne romana, che dopo averci provato col tennis fino a 20 anni e poi col calcetto (seguendo le orme di papà Nando) ha trovato la sua strada nel padel.

Una strada che l’ha portata da Roma a Madrid, dove si è trasferita lo scorso marzo cogliendo al volo l’opportunità offertale dall’azienda per cui lavorava e lavora, che si è fusa con una concorrente spagnola. “L’idea – racconta Carolina – è stata del mio capo. Mi ha chiesto se mi andasse di trasferirmi in Spagna così da affiancare al lavoro un’attività sempre più seria nel mondo del padel, e ne ho subito approfittato. Avevo già intenzione di impegnarmi sempre di più, e questa occasione mi ha dato la spinta decisiva”. Un passaggio figlio (anche) di una coincidenza un tantino fortunata, ma che dice molto delle sue ambizioni, giustificate da una scalata verticale nel ranking.

Classe 1991, la mancina romana si è trasferita a Madrid lo scorso marzo

Per chi punta a giocare con continuità i tornei del World Padel Tour – spiega – trasferirsi in Spagna fa la differenza. In primis a livello logistico, perché nella maggior parte dei casi ci si può recare ai tornei senza dover prendere l’aereo, quindi viaggiare in maniera molto più tranquilla e senza troppi pensieri per la testa”. Ma è soprattutto a livello di allenamenti e di possibilità che la Spagna ha molto di più da offrire rispetto a qualsiasi altra realtà.

C’è un’esperienza, una formazione e una metodologia che altrove ancora non si trova. In Italia nell’ultimo periodo siamo migliorati tanto, la Federazione sta lavorando bene nella formazione e molti tecnici stanno studiando e dedicando sempre più tempo al padel, ma c’è ancora un gap dovuto al fatto che in Spagna sono partiti molti anni prima. Come in Italia abbiamo le accademie di tennis, dove chi vuole fare attività si reca e trova atleti con le sue stesse ambizioni, qui esiste l’equivalente per il padel, con metodologie di allenamento tecnico e fisico studiate appositamente per il gioco”. Un fattore che può fare la differenza. “In pochi mesi – dice ancora Carolina – io ho cambiato completamente il mio modo di spostarmi sul campo. Sembra una banalità, ma non lo è affatto. Se cerchi la palla con gli automatismi da tennista, commetti degli errori. E ci rimetti in termini di efficacia”.

Carolina Orsi è l'italiana d'origine più avanti nell'attuale ranking del World Padel Tour, al numero 64

La crescita di Carolina, che come ogni mancina gioca a destra, sta diventando sempre più evidente di settimana in settimana, tanto che la romana ha raggiunto il Cuadro Final in due degli ultimi tre tornei del World Padel Tour. Prima ci è riuscita al Master di Marbella, insieme con la spagnola Eugenia Guimet Bigas, poi la scorsa settimana nell’Open di Valencia con la sua nuova compagna Giulia Sussarello, che ha vinto tantissimo in coppia con Chiara Pappacena prima della recente separazione. “L’idea di fare squadra con Giulia – spiega – è nata dopo la tappa di Valladolid –, e sono molto contenta di giocare con lei. Se si cambia, lo si fa sempre in positivo. Ci siamo trovate da subito in grande sintonia e crediamo di avere le possibilità di fare bene. Siamo giocatrici diverse, ma con lo stesso approccio: anche lei aspira a crescere, a migliorarsi sempre. E ci completiamo: Giulia è una giocatrice rapida e molto solida, mentre io sono più alta e potente”.

Sono partite forte: a Valencia hanno vinto due ottimi match in Previa e poi se la solo giocata alla pari con le giovanissime Caldera/Goenaga, che all’indomani avrebbero fatto fuori Sainz/Gonzalez, coppia n.2 al mondo. “Cosa ci è mancato? L’abitudine a giocare certe partite. La vittoria si è decisa su pochissimi punti, e non li abbiamo vinti noi. In Spagna ho capito che avere la possibilità di giocare sempre a certi livelli può essere determinante. Se escludiamo le prime 30 del mondo non abbiamo niente da invidiare a nessuno. La differenza la fanno solamente l’adattamento al ritmo e la conoscenza delle avversarie. Più conosci chi hai di fronte e più sei preparato dal punto di vista tattico”.

Carolina Orsi e Giulia Sussarello: al primo torneo insieme hanno sfiorato gli ottavi all'Open di Valencia

Seguendo il ragionamento di Carolina, emerge che la prima vittoria in un tabellone principale dovrebbe essere soltanto questione di tempo. “Spero possa arrivare presto – dice –, anche se molto dipende dal sorteggio. Pensare di battere le teste di serie è ancora troppo. Ma contro le altre coppie non è impossibile”. Un piazzamento agli ottavi di finale (o anche meglio) darebbe ulteriore impulso a una classifica che da inizio anno l’ha vista scalare una trentina di posizioni, fino ad occupare l’attuale numero 64. “Va detto – precisa – che trattandosi della mia prima stagione piena nel circuito a me non scade alcun punto, e quindi a ogni torneo il mio bottino aumenta. Da ottobre, col Master di Barcellona (si qualificò per il Cuadro con la sua ex compagna Carlotta Casali, ndr) inizierò a difendere qualche risultato, ma fino a quel momento voglio approfittare della situazione e provare ad accumulare più punti possibile”.

L’obiettivo, come è naturale che sia visto dove è ora, è un posto fra le prime 50 del mondo. “Mi piacerebbe riuscirci entro fine anno – continua –, e dato che il calendario è lungo e ci sono ancora tantissimi tornei lo vedo come un obiettivo alla portata. Poi sarà importante saperci rimanere e stare alla larga dai problemi fisici, ma già quanto fatto sin qui mi dà tanta soddisfazione. Significa che il lavoro quotidiano sta dando i suoi frutti e allenarsi in Spagna funziona, visto che non è nemmeno così tanto che sono qui. Ma attenzione: non basta trasferirsi e di colpo tutto migliora. Servono dedizione quotidiana, professionalità, organizzazione e tanti sacrifici. Nel mio caso hanno pagato ed essere la prima italiana è un grande stimolo per fare sempre meglio”.

Tesserata per il Circolo Canottieri Aniene, Carolina Orsi è figlia di "Nando", ex portiere della Lazio in Serie A

Per questioni logistiche, a “fare sempre meglio” Carolina ci proverà in particolar modo in Spagna, nei tornei del World Padel Tour, ma prevede anche qualche comparsata in Italia, e non solo per il Sardegna Open di settembre. “Sicuramente giocherò i Campionati italiani (dal 23 al 29 agosto a Riccione, ndr), poi magari qualche appuntamento del calendario Slam a Roma, visto che a livello di spostamenti potrebbe risultare non troppo complicato”. Il tutto con una “tifosa” speciale come la numero uno del mondo Gemma Triay, che da compagna di scudetti in Serie A col Circolo Canottieri Aniene si è trasformata in un’amica. “Siamo entrambe a Madrid, così qualche volta mi infilo nei suoi allenamenti con coach Rodrigo Ovide(ride, ndr). Avere vicino una giocatrice del suo spessore è molto utile: le chiedo dei consigli, mi confronto con lei, e Gemma mi aiuta sempre volentieri”.

È l’ennesimo capitolo felice di un percorso nel padel che solo cinque anni fa Carolina etichettava come un giochino e nulla di più, sicura che per lei sarebbe rimasto soltanto un hobby. “Ma poi ho visto che più mi allenavo e più mi divertivo: sono entrata nel giro della nazionale, ho conosciuto il mondo spagnolo, in Italia la considerazione del padel è cresciuta enormemente e a quel punto mi sono detta di provarci. È normale che gli eventi ti portino a vedere le cose in maniera diversa. La vita decide per te”. Nel suo caso ci ha visto benissimo.

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