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Padel

Il padel secondo il 'Cuchu' Cambiasso

L’ex star dell’Inter del triplete Esteban Cambiasso ha partecipato all’Open del PalaPadel di Seriate. Ha perso, ma ha destato una buona impressione, con un padel tutto corsa e solidità. Fra gli ex calciatori è il più competitivo: è 2.4 nelle classifiche nazionali, e gioca dove si fa sul serio

di | 12 aprile 2021

La lista di ex calciatori stregati dal padel è lunghissima, e in tanti stanno iniziando anche a prendere confidenza con tornei e competizioni. Di recente Antonio Cassano ha vinto un evento Fitpra a Genova, mentre Marco Materazzi – che presto aprirà un suo padel centro in Umbria – è arrivato in finale a Perugia in un altro torneo del circuito amatoriale, ma c’è anche chi è già lanciatissimo nei tornei Open Fit, con una classifica di seconda categoria. Si tratta di Esteban Cambiasso, uno dei giganti dell’Inter del triplete di Jose Mourinho, che da buon argentino il padel lo conosce da una vita, e da un paio d’anni ha deciso di investire tempo e impegno con la racchetta in mano. Inizialmente era quella da tennis, ma poi si è avvicinato al padel, si è scoperto competitivo in fretta e ancora più rapidamente si è guadagnato la classifica di 2.4, che lo rende di gran lunga il più forte del gruppo di ex colleghi prestati al mondo del padel.

Esteban Cambiasso con Juan Lebron, numero 2 del World Padel Tour e una delle star planetarie del gioco

“El Cuchu”, che fino a qualche anno fa era addirittura il calciatore argentino più vincente di sempre (prima di essere superato da un certo Leo Messi…), è tesserato per il Quanta Club di Milano, per cui lo scorso anno è sceso in campo nel Campionato di Serie C, vincendo contro Pordenone insieme al maestro-amico Luis Ovando, anche lui argentino e ormai suo compagno fisso. Passare dagli 80mila spettatori di San Siro ai pochi intimi attorno alle “gabbie” del bel club di via Assietta non dev’essere stato semplice, ma Cambiasso l’ha fatto con passione, umiltà e lo stesso spirito competitivo di quando macinava chilometri su chilometri con la palla nei piedi, per vincere scudetti e Champions League. Magari si concede qualche sorriso in più fra un punto e l’altro, come nel suo match di questo week-end nell’Open del PalaPadel di Seriate, in provincia di Bergamo, ma quando la palla è in gioco non si scherza.

Sabato a mezzogiorno gli occhi degli altri giocatori presenti erano tutti per lui, per dare una sbirciata a come se la cava con la pala quel volto visto – e apprezzato da tantissimi – sui campi da calcio più famosi al mondo, e poi arrivato nel ambiente del padel in punta di piedi. La risposta? Benissimo in fase difensiva, malgrado la tendenza calcistica ad anticipare troppo il gioco (quando spesso il padel suggerisce l’opposto), mentre si può lavorare ancora sul gioco d’attacco, un po’ grezzo e non troppo incisivo quando c’è da andare a prendersi il punto. Ma quello che non gli manca per niente è il coraggio nei punti decisivi, la grinta per arrivare su ogni palla e strillare “vamos” in direzione del compagno Ovando, che l’ha traghettato e consigliato per tutto l’incontro, trascinato al terzo set proprio quando pareva destinato a terminare nel secondo. L’hanno vinto comunque Gianpaolo Martire e Filippo Madella, promossi ai quarti di finale con il punteggio di 6-4 5-7 10/3, ma Cambiasso ha destato un’ottima impressione, reggendo benissimo il campo in mezzo a tre decisamente più abituati di lui ad avere a che fare con racchette e palline.

Esteban Cambiasso e il maestro di tennis Luis Ovando: i due fanno coppia fissa nel padel

La sua passione per il padel Cambiasso l’ha già condivisa sul campo con altri due connazionali illustri come Javier Zanetti e Walter Samuel, con una leggenda del nostro tennis come Francesca Schiavone e con tanti altri personaggi famosi, ma a differenza di molti ha deciso di separare passato e presente. Nel calcio è stato una star, al Real Madrid e poi all’Inter per dieci anni ricchi di successi, mentre nel padel l’italo-argentino vuole solo essere uno dei tanti giocatori di seconda categoria che puntano a emergere, giocando e divertendosi. Ciò non significa necessariamente rifiutare gli eventi fra ex o qualche partitella con altri big del mondo del pallone, ma la sua attenzione è soprattutto sui tornei Open, dove tutti sono agguerritissimi, la palla viaggia forte e il cognome sulla carta d’identità non conta nulla. Se non per attirare qualche attenzione in più, di quelle che fanno bene sia ai tornei sia al movimento del padel tricolore.

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