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Giorgia cambia racchetta: “Nel padel la mia rivincita”

Dopo un buonissimo passato nel tennis, Giorgia Marchetti ha deciso di dedicarsi al cento per cento al padel. Funziona: con Chiara Pappacena ha vinto il suo primo titolo internazionale, e ha già mostrato di avere il livello per competere nel World Padel Tour. Ma soprattutto ha ritrovato serenità e voglia di competere

di | 26 luglio 2021

Al terzo torneo internazionale della sua vita ha vinto il titolo, e nel primo appuntamento in assoluto nel World Padel Tour è andata a soli due punti dal Cuadro Final. Se non è un record poco ci manca, ma soprattutto è la prova del livello raggiunto in brevissimo tempo da Giorgia Marchetti, romana classe 1995 che fino a due anni fa riponeva tutte le sue ambizioni nel tennis. Poi ha cambiato strada virando sul padel ed è come rinata, sportivamente e umanamente parlando. “Il padel – racconta – mi ha restituito la gioia di competere. Negli ultimi periodi il tennis era diventato stressante: per tutta la mia carriera mi sono portata appresso dei fantasmi che non riuscivo a scacciare, e non sopportavo più certe situazioni. Come i viaggi: erano diventati una ruotine, ma non mi sentivo più a mio agio”.

Così, dopo aver dedicato l’ultima parte della sua carriera al doppio (è stata n.143 Wta e prima azzurra, giocando anche gli Internazionali BNL d’Italia), Giorgia ha deciso di mettere via l’idea, iniziando a insegnare e decidendo di cedere a quella tentazione che la stuzzicava già da un pezzo. “Il padel l’avevo sempre visto come un divertimento, e dopo l’addio al tennis è stata inizialmente una valvola di sfogo, per non abbandonare completamente la competizione. Ma mi ci sono appassionata sempre di più, divertendomi e ritrovando le motivazioni.

Il resto è venuto in un attimo: i risultati si sono fatti subito – e sempre più – interessanti, l’entusiasmo è cresciuto di conseguenza, gli allenamenti (al Circolo Canottieri Aniene, con Saverio Palmieri) sono diventati più intensi e la 26enne romana ha capito che il padel poteva davvero darle quel futuro che nel tennis giocato non vedeva più. “Sono ancora giovane – continua –, e sento di aver ancora tanto da dare. Penso di essere portata per il padel: scherzando, in passato ho detto spesso che mi sarebbe piaciuto trovare uno sport che mi permettesse di giocare quasi solamente a rete, la zona del campo dove mi sono sempre trovata meglio. Il padel può esserlo. Ho ancora grandi margini di miglioramento, quindi mi sto allenando moltissimo, con grande entusiasmo e la professionalità ereditata da tanti anni di tennis. Credo che il mio percorso sia figlio di un mix fra un pizzico di fortuna e una certa predisposizione per la disciplina”.

È quella che le ha permesso di bruciare le tappe: in virtù dei risultati recenti, Giorgia si porterà già non troppo lontana dalle prime 100 del mondo, ed è intenzionata a fare davvero sul serio. “Dal prossimo anno mi dedicherò al padel anche dal punto di vista dell’insegnamento, ma la mia priorità – precisa – rimarranno i tornei”.

Chiara Pappacena (sinistra) e Giorgia Marchetti: al debutto in coppia hanno vinto il FIP Star di Lecce

Non potrebbe essere altrimenti visto come sta andando, specialmente da quando a bussare alla sua porta è stata addirittura la numero uno d’Italia Chiara Pappacena, che dopo la separazione con la storica compagna Giulia Sussarello le ha proposto di fare squadra. “Per me è stata una sorpresa – dice –, anche se io e Chiara siamo amiche fin da piccole, dai tempi dei tornei giovanili di tennis. In passato era emersa l’idea di giocare insieme, ma lo dicevamo soprattutto scherzando”. Invece, evidentemente, qualcosa di serio c’era e il progetto si è concretizzato da circa tre settimane. “Chiara è già una giocatrice affermata: per lei giocare con me è come una scommessa, è come se si stia rimettendo in gioco da capo. Tuttavia, credo che oltre all’aspetto umano abbia visto in me una compagna con la quale poter crescere ad alto livello”.

L’avvio della nuova coppia non poteva essere migliore, visto che al debutto insieme hanno vinto il FIP Star di Lecce, uno dei tornei internazionali più importanti nel 2021 del padel tricolore. “Sapevamo di poter esprimere già un ottimo livello – continua –, ma da lì a vincere il titolo ce ne passa, anche perché c’erano numerose coppie forti e quando si cambia compagna serve del tempo per abituarsi a certe dinamiche. Vincere è stata una sorpresa: il nostro livello è cresciuto giorno dopo giorno, e siamo state davvero molto unite”.

Neanche il tempo di godersi il titolo a Lecce che le due romane erano già a Las Rozas de Madrid, per il loro debutto in coppia nel World Padel Tour. Una prima assoluta per Giorgia nel circuito più importante al mondo, che si è conclusa a un soffio dall’impresa. Le due hanno superato il tabellone di Pre Previa, poi hanno sconfitto una coppia di spessore come Celeste Paz e Melania Merino, e contro le giovanissime Canovas/Velasco si sono arrese per 6-4 0-6 7-5, mancando per un nonnulla l’accesso al main draw.

Sul 5-5 al terzo set abbiamo perso due game di fila al punto de oro: vuol dire che è stata davvero questione di pochi attimi. Sicuramente ho pagato un po’ di inesperienza, ma sono comunque soddisfatta di come è andata. Da parte mia c’era parecchia pressione: sono una che vuole sempre il massimo, quindi sentivo il peso della responsabilità di giocare con una compagna come Chiara, abituata a vincere partite a quei livelli. Sono davvero felice di come ho saputo gestire le emozioni: abbiamo perso, ma per me questa prima esperienza nel World Padel Tour è stata come una rivincita dopo anni difficili”.

Dopo un debutto così, l’entusiasmo verso i prossimi impegni non può che essere tanto. “Mi piacerebbe affermarmi ad alti livelli – dice ancora la romana –, e per questo sono pronta ad affrontare con Chiara una programmazione seria, giocando il più possibile a livello internazionale, per fare esperienza e salire nella classifica mondiale. Visti i risultati delle nostre prime uscite insieme, pensiamo di poterci togliere belle soddisfazioni”.

Ad aiutarla, naturalmente, anche l’esperienza di anni e anni di attività professionistica nel tennis, che in campo si traduce in maturità. “Riesco a vivere il padel in maniera differente rispetto a come vivevo il tennis: con la stessa carica, ma maggiore tranquillità. In più, nel mio gioco noto meno alti e bassi rispetto a quanto mi succedeva da tennista. Prima mi lasciavo abbattere da determinate situazioni e non riuscivo a venirne fuori, ora non più. È come se avessi ripulito la mente dai pensieri negativi, e adesso in campo riesco davvero a mettere tutta me stessa. Con molta più serenità”. Ci sarà da divertirsi.

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