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Padel

Finalmente Araujo: a Genova un premio alla perseveranza

Con la vittoria a Genova, l’ex tennista Sofia Araujo ha coronato un lunghissimo inseguimento al primo titolo in carriera, passato da cinque finali perse fra 2022 e 2024. Ma ci ha sempre creduto e ha trovato in Marta Ortega la compagna ideale per accompagnare le sue ambizioni. Possono vincere ancora

di | 09 luglio 2024

Sofia Araujo, portoghese classe '94, a Genova ha vinto il suo primo titolo in carriera (foto Giampiero Sposito/FITP)

Quando l’ultima bandeja mancina colpita da Paula Josemaria è morta a metà rete, Sofia Araujo non riusciva a smettere di ridere. Perché l’errore della numero uno le ha dato la vittoria nel Genova Premier Padel P2, ma soprattutto il titolo che ha completato una rincorsa lunghissima, coronata a quasi trent’anni con primo successo in carriera nel circuito maggiore. Un traguardo per nulla scontato nel padel di oggi e ancora meno per una giocatrice nata lontano da Spagna e Argentina, le due patrie mondiali della pala.

La storia racconta che dal 2013 in avanti (anno di nascita del vecchio World Padel Tour) ce l’aveva fatta solamente un’altra portoghese, la sua connazionale Ana Caterina Nogueira nel 2017, e rende l’idea del valore del successo della 29enne di Lisbona, che per lungo tempo ha inseguito la gloria con la racchetta e poi l’ha trovata con la pala, dopo l’addio al tennis datato 2013, con un best ranking in singolare al numero 926. Dopo aver capito che non avrebbe sfondato era intenzionata a cambiare aria, poi lo zio l’ha convinta a provarci col padel: l’ha ascoltato, ha giocato per qualche tempo a fianco della madre e poi si è (ri)lanciata nel mondo delle professioniste.

ndici anni più tardi eccola per la prima volta nella top-10 del ranking mondiale e da coppia numero 4 della classifica, a fianco di quella Marta Ortega che vanta trascorsi da numero uno, ma aveva bisogno quanto lei di un’occasione simile. Ci avevano provato nel 2023, ma era durata poco. Ci hanno riprovato quest’anno e l’inizio è andato ben oltre le aspettative, non solo per il titolo ma per il livello di gioco espresso nella settimana di Valletta Cambiaso, coronata con lo splendido match disputato per battere le numero uno Sanchez/Josemaria.

Prima di Genova, nei tornei maggiori la portoghese aveva disputato cinque finali fra 2022 e 2024, perdendole tutte. La prima nel 2022 in Danimarca con Mapi Sanchez Alayeto, poi tre lo scorso anno con Alejandra Salazar, quindi un’altra a inizio stagione ad Acapulco con Virginia Riera. Ma sapeva che l’occasione giusta sarebbe arrivata a fianco della Ortega. È quello il motivo per il quale nel 2023 non aveva nascosto la sua delusione quando la spagnola l’aveva abbandonata dopo pochi tornei insieme, per accettare il corteggiamento di Gemma Triay.

Ma la vita, a volte, offre una seconda occasione e lei la sua l’ha colta al volo, vincendo subito e da protagonista. Perché la finale l’ha decisa lei, da sinistra, dimostrando di poter incidere anche al cospetto delle più forti, e il primo grazie l’ha voluto mandare al suo Portogallo, e a tutta la gente che l’ha sempre sostenuta in un percorso lungo e complicato. Poi ha ringraziato la famiglia, il fratello Peu (ha seguito le sue orme: è anche lui un professionista della pala) e il team che la accompagna, ma questa vittoria è soprattutto sua e della voglia di non arrendersi mai, ma sempre cercando di non divertirsi e non prendersi troppo sul serio.

Solo così si riesce a combattere con gli altri e bassi tipici della vita degli atleti professionisti, e anche a farsi trovare pronti nel momento ideale. Lei è stata sempre convinta che il suo sarebbe arrivato, e ha avuto ragione. Tanto da accogliere il trionfo con una naturalezza quasi sorprendente: evidentemente è convinta di aver ancora molto da dare, a fianco di una compagna con la quale si completa alla perfezione. Motivo per il quale il circuito potrebbe aver trovato un’altra coppia di punta.

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