-
Padel

Graziotti/Abbate, altro show: a Nola il tris internazionale

I due azzurri conquistano in Campania il loro terzo titolo internazionale in una quarantina di giorni, rimontando uno svantaggio di 6-2 4-1 nella finale con Perino/Cuello. Il loro rendimento giustifica ambizioni sempre più importanti. Fra le donne finale amara per Parmigiani/Zanchetta, che mancano tre match-point

di | 15 aprile 2024

Tre titoli internazionali in 43 giorni? Si può, eccome se si può, anche se i cognomi stampati sulle carte d’identità non sono Coello e Tapia, bensì Abbate e Graziotti. Cambia il circuito, perché da Premier Padel si passa al Cupra FIP Tour, ma rimane uguale l’entusiasmo che sta letteralmente permettendo alla nuova coppia azzurra guidata da Emanuele “Lele” Fanti di fare miracoli. Flavio e Giulio avevano già vinto a marzo in Lituania, poi alla vigilia di Pasqua in Inghilterra, e un paio di settimane dopo ecco il tris, con un nuovo successo dal sapore di trionfo nel FIP Rise di Nola, primo appuntamento internazionale del 2024 in Italia, nonché primo storico evento del circuito FIP in Campania.

Gli organizzatori hanno costruito un torneo di qualità, curato nei minimi dettagli, e i due azzurri se lo sono preso di prepotenza, ribadendo la capacità di raggiungere picchi di rendimento mai esplorati prima da nessuna coppia italiana. Lo dice il livello sempre crescente degli avversari che riescono a battere: gente che risulta troppo forte per gli altri giocatori azzurri di punta ma non per loro, che giocano insieme da pochi mesi ma hanno subito trovato un’intesa fantastica, sia nel gioco sia dal punto di vista umano.

Perché altrimenti una rimonta da uno svantaggio di 6-2 4-1 come quella messa a segno nella finale a Nola diventa impossibile da completare, specialmente quando dall’altra parte della rete c’è un super giocatore come il numero uno d’Italia – e top-50 nel ranking FIP – Denis Perino, per l’occasione in coppia con l’argentino Demian Cuello. Avevano fatto fuori loro (ai quarti) i favoriti numero uno Gonzalez/Bautista, e una quarantina di minuti dopo l’inizio della finale parevano avere già il titolo in tasca. Ma la partita di Abbate e Graziotti doveva ancora iniziare.

Malgrado il passivo pesante, il romano e il siciliano sono rimasti in partita e hanno continuato a crederci, riuscendo con pazienza ed esplosività a ribaltare l’equilibrio. Con cinque game di fila si sono presi il secondo set, poi nel terzo hanno sempre fatto gara di testa, fino allo smash vincente del mancino Abbate che ha sigillato il trionfo, festeggiato da loro, dal (tanto) pubblico presente ma anche dall’intero movimento nazionale, che finalmente potrebbe aver trovato una coppia in grado di potersela giocare ad alti livelli anche nel circuito mondiale.

Purtroppo il condizionale rimane d’obbligo, visto che il ranking dei due non gli permette ancora di competere nel circuito Premier Padel (non saranno nemmeno a Bruxelles, visto che sono rimasti fuori di ben 12 posti dalle qualificazioni), ma a suon di vittorie stanno scalando costantemente la classifica e presto arriverà anche il loro momento.

In Campania la festa di Graziotti/Abbate ha permesso al pubblico di tornare a sorridere dopo la cocente delusione toccata alle azzurre Erika Zanchetta e Martina Parmigiani, giunte meritatamente in finale grazie alla bellezza di tre vittorie consecutive in rimonta. Ma dopo aver fatto fuori la coppia numero 3 e quindi la numero 2 del seeding, la laziale e la bresciana sono crollate sul più bello contro le spagnole Letizia Manquillo e Noemi Aguilar, grandi favorite della vigilia, perché rispettivamente numero 67 e 69 della classifica mondiale FIP.

Eppure, la differenza non si è vista per niente se non nella capacità di gestire meglio la fase chiave della partita, ossia il tie-break del terzo set. Le due italiane sono arrivate a condurre per 6-3, ma non sono bastati nemmeno tre match-point consecutivi. Le rivali sono state bravissime a non commettere errori, mentre le azzurre hanno pagato carissime un paio di indecisioni, così come un comodo smash fallito dalla Zanchetta sul 6-6. Poteva valere un’altra chance, invece ha dato alle rivali la spinta decisiva per un 3-6 7-6 7-6 che fa malissimo. Ma lascia comunque indicazioni positive, seppur annegate nei rimpianti.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti