-
Padel

“Bela” accorcia i tempi di recupero, grazie a… Gianluca Vacchi

Dopo l’infortunio subito a Santander, Fernando Belasteguin ha lavorato per due settimane nella villa dell’imprenditore e influencer sulle colline bolognesi, sfruttandone i macchinari di ultima generazione per recuperare più velocemente. “È arrivato in stampelle e quando se n’è andato poteva correre” ha detto Vacchi, che promette: la leyenda tornerà numero uno del mondo

di | 16 giugno 2021

Quando Fernando Belasteguin si è infortunato al gemello della gamba sinistra nella semifinale dell’Open di Santander, capendo immediatamente che non avrebbe avuto alcuna chance di terminare l’incontro, Gianluca Vacchi era seduto comodo davanti alla tv. Il 53enne bolognese, imprenditore, dj e influencer da 20 milioni di follower su Instagram, è un grande appassionato e giocatore di padel, prima tifoso e poi amico di “Bela”, e dopo averlo visto in panchina quasi in lacrime ha voluto fare il possibile per mettersi al suo servizio.

Ha lasciato passare giusto qualche ora, poi gli ha inviato un sms per invitarlo nella sua residenza sulle colline bolognesi: 15 ettari di giardino, tre piscine, una spa, una sala cinematografica, una discoteca ma soprattutto una casa per gli ospiti, un campo da padel indoor, uno all’aperto, e macchinari di ultima generazione che non hanno nulla da invidiare a quelli dei più importanti centri di recupero del mondo. Con una differenza: Vacchi poteva metterli a disposizione del solo Belasteguin, che non ha tardato ad accettare.

Belasteguin nella villa di Gianluca Vacchi: per il campione argentino 13 giorni di lavoro intenso

“Vederlo farsi male – ha raccontato Vacchi in un’intervista al quotidiano sportivo argentino Olè – è stato uno shock. Insieme a Sanyo sta giocando il suo miglior padel da tre anni a questa parte, perché hanno trovato la chimica giusta. Ho capito immediatamente ciò che stava passando, e mi sono detto che non potevo rimanere con le mani in mano. Dovevo fare il possibile per aiutarlo. Così l’ho invitato a casa mia. Non c’era posto migliore per provare a ridurre i tempi di recupero. Mi ha risposto che dopo l’ecografia avrebbe cercato un aereo per venire in Italia, ma non c’era tempo da perdere. Così gli ho inviato il mio aereo privato”.

Bela è arrivato a “L’Eremita” (questo il nome della villa dove Vacchi risiede con la moglie e la piccola figlia) al lunedì, e i due hanno trascorso insieme un totale di tredici giorni, allenandosi dalla mattina alla sera, naturalmente secondo le direttive di medici, fisioterapisti e vari esperti del settore.

“Quando sei arrivato – ha scritto Vacchi in un lungo post di ringraziamento su Instagram – non abbiamo perso un secondo, lavorando con grande disciplina, fiducia e voglia di dimostrare che con il cuore e la determinazione si può vincere qualsiasi battaglia, anche quella contro il tempo. Ti sei messo nelle mie mani consapevole che il tuo infortunio mi faceva tanto male quando a te, e ti ringrazio per esserti fidato di me, così come dei medici e di tutte le persone che ci hanno aiutato”. La sveglia suonava ogni mattina alle 6.45, e alle 7 i due iniziavano già con gli esercizi. Un’ora di pausa pranzo e poi di nuovo in palestra, fino alle 21. Un impegno che la dice lunga sulla voglia di Belasteguin di rimanere ancora a lungo in altissimo. “Ho 53 anni – ha detto ancora Vacchi –, ma mi piace allenarmi come se ne avessi venti in meno, quindi ho bisogno di macchinari che me lo permettano. Ho messo queste tecnologie al servizio di Fernando, che qui ha trovato la tranquillità e la serenità di cui aveva bisogno per recuperare dal problema. È arrivato in stampelle e quando se n’è andato riusciva a correre e giocare. Direi che è andata più che bene”.

Ospite speciale all'Eremita: durante la permanenza bolognese di Belasteguin, Francesco Totti ha giocato insieme a Gianluca Vacchi

L’ecografia fatta dal campione argentino dopo l’infortunio aveva fissato in cinque settimane i tempi di recupero, il che voleva dire rinunciare ai primi due Master stagionali, a Marbella e Valladolid. Ma dopo il recupero lampo le cose potrebbero cambiare. Il primo ormai è andato, mentre nel secondo “Bela” sarebbe in campo dal 23 giugno, 25 giorni dopo l’infortuno: non sarebbe una sorpresa trovarlo nell’entry list, con l’obiettivo di continuare la rincorsa verso un ritorno al numero uno del mondo che avrebbe del clamoroso. Ma insieme a Sanyo Gutierrez non sembra impossibile.

“L’ho visto allenarsi giorno dopo giorno – continua Vacchi – e non ho dubbi sul fatto che ci possa riuscire. È anche per quello che ha scelto di venire qui, perché il suo grande sogno è quello di tornare lassù e dopo averlo osservato da vicino per due settimane vi posso assicurare che ce la farà. Oggi al comando c’è una coppia di altissimo livello, composta da Ale Galan e Juan Lebron, ma Bela e Sanyo hanno ottenuto grandissimi risultati, e credo che se ci sia una coppia in grado di salire al numero uno quella coppia siano proprio loro”.

Il post Instagram con cui Bela ha voluto ringraziare Gianluca Vacchi per la sua disponibilità

Belasteguin ha detto che gli sarà per sempre grato dell’aiuto, mentre Vacchi per ringraziarlo ha deciso di intitolargli il campo indoor della sua villa, ribattezzato Palacio de los Deportes Fernando Belasteguin, con tanto di targa celebrativa. Il sostegno dell’imprenditore italiano al più grande giocatore di tutti i tempi ha acceso i riflettori su un’amicizia curiosa, fra due personaggi che di primo impatto sembrano vivere su due mondi diversi. Vacchi è diventato celebre anche per l’ostentazione della sua ricchezza, mentre “Bela” è l’umiltà fatta persona. Ma forse non sono così distanti. Il bolognese lo ammirava da tifoso, poi l’ha conosciuto di persona e lo rispetta ancora di più.


“All’ammirazione per lo sportivo – ha detto – si è aggiunta quella per l’uomo. Per i suoi valori umani, l’amore per la famiglia, il suo modo di essere e la voglia di non scontentare mai nessuno. Tanti dei principi nei quali crediamo sono gli stessi, ed è anche per questo che il rapporto fra noi è diventato sempre più intenso. Conosco tantissimi sportivi, di vari mondi, ma con lui è diverso. È un amico, e sono stato onorato di poterlo aiutare invitandolo a casa mia. Ero certo del fatto che non potesse esserci posto migliore per accorciare i tempi di recupero”. Presto scopriremo se l’aiuto di Vacchi al più grande di sempre avrà sortito gli effetti sperati. Nel frattempo, il mondo del padel ringrazia in coro.

La targa celebrativa che ha dato vita al Palacio de los Deportes Fernando Belasteguin

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti